Cronache paracule e parasindacali, “DemoSì”, Massimo Malerba replica a muso duro: “non sono un democristiano, sono un ‘centineiano’ “


Pubblicato il 14 Dicembre 2015

di iena sotto il palco marco benanti (nella foto, Massimo Malerba)

L’intervista su “Demosì” non è passata inosservata. Parrebbe che abbia prodotto varie incazzature, bile assortite e malumori trasversali. Sarà così o no, abbiamo rivolto qualche domanda a Massimo Malerba, del direttivo Cgil.

Anche lui non l’ha presa bene, Massimo ti sei incazzato per caso?

Ci sono cose più serie per cui incazzarsi. Però un consiglio: cambia informatore,questo mi sembra alquanto disinformato. E cambia anche spacciatore.

Ma io non mi drogo…

Ah e allora è anche peggio: sei così al naturale!

Cosa c’è di non vero nei retroscena raccontati da “Gola Profonda”? E il falso dov’è?

Mi attengo a ciò che mi riguarda: non faccio accordi per tirare a campare. Ma poi accordi con chi? A stento sono tollerato (politicamente parlando,sul piano umano e personale invece c’è rispetto con quasi tutti i compagni),non faccio parte del Pd, non ho accesso a posizioni apicali nonostante sia mediamente intelligente e nonostante mi venga riconosciuta qualche qualità e nonostante militi nell’organizzazione da molti anni. Al momento non ho nemmeno un incarico se non quelli elettivi, figurati. E quindi un po’ mi incazzo a sentire che sono uno che inciucia.

Ma tu come fai a stare nel sindacato che è legato al blocco di potere del centrosinistra che ha prodotto, fra l’altro, il Jobs act e la “buona scuola”? Nessun imbarazzo?

La Cgil è contro il Jobs Act e la Buona Scuola come dimostrano.le tante battaglie fatte in questi mesi. E’sostanzialmente contro le politiche del governo e del Pd renziano a livello sia nazionale che regionale (o blocco di potere come lo chiami tu). Quindi io sono perfettamente in linea e a mio agio. Se altri la pensano diversamente, lo fanno legittimamente, ma non interpretano la linea della Cgil ma una linea assolutamente personale.

A proposito: ma sul palco alle Ciminiere, sabato scorso, c’era un po’ di tutto oppure tutti in fondo uniti dallo stesso blocco di potere?

Quella non era un’iniziativa della Cgil ma di un’associazione culturale cui aderiscono alcuni della Cgil di Catania a titolo puramente personale. Anche qui legittimamente ma nulla che coinvolga l’organizzazione in quanto tale.

I capelli bianchi spiccavano sabato pomeriggio: ma i giovani, o peggio, i gggiovani dove sono? Alla “Leopolda” oppure a Londra a lavorare nei centri commerciali?

Occorre recuperare il rapporto con i giovani (e con la contemporaneità oserei dire) che oggi purtroppo guardano con sfiducia ai corpi della rappresentanza. In questo scontiamo certamente dei limiti e forse dovremmo dotarci di strumenti nuovi e di linguaggi nuovi. Dovremmo comunicare meglio il sindacato e la sua funzione che a molti sfugge. La Cgil, da Di Vittorio in poi, è sempre stata un’avanguardia anche in termini culturali. Dobbiamo e possiamo tornare ad esserlo.

Ma, insomma, la sinistra sindacale, se ancora esiste, cosa dice di questa “deriva partitica” o peggio di potere della Camera del lavoro di Catania?

Penso che occorra guardare con pazienza al percorso,anche travagliato,che molti compagni stanno intraprendendo. Con Renzi, improvvisamente, tanti che avevano nel Pd un punto di riferimento, oggi sono disorientati e stanno ricercando percorsi nuovi. Questo, immagino, è il tentativo che stanno cercando di mettere in campo con l’associazione culturale. Poi che io pensi che sia un tentativo vano è un altro discorso. Ma c’è da capire pure che a sinistra non è che al momento vi sia uno spazio politico capace di interpretare e accogliere le energie che il Pd renziano va via via espellendo.

A proposito, hai notizie di Gabriele Centineo? E’ ancora nel “freezer” del ’68?

Centineo rappresenta un pezzo di storia molto importante per la Cgil e la sinistra catanese. Altri livelli rispetto al deserto attuale nel quale naturalmente mi comprendo.

Ah, Massimo dimenticavamo: ma tu quanto guadagni?

Guadagno come un operaio e ne sono fiero.

Quando tu vedi Concetta Raia chi vedi, l’ex dirigente della Flai, la moglie del segretario generale Giacomo Rota oppure il deputato regionale più vicino all’ex segretario generale Angelo Villari?

Vedo una persona, una donna che attualmente fa il deputato regionale.

 A proposito: ma un tempo Concetta Raia non appoggiava la segreteria pd di Luca Spataro e dei “berrettiani”?

Non mi intendo molto di cose del Pd.

“Gola Profonda” dice, fra l’altro, che Angelo Villari non farà il sindaco di Catania: e che farà da grande?

Ora dico una cosa impopolare. Mal’ho detta pubblicamente e l’ho detta anche a lui: non mi dispiacerebbe come sindaco di Catania. Il problema è sindaco con chi? Col Pd? Con gli ex Articolo 4? Questo sarebbe per me e tanti altri un problema.

E se non lo fa Angioletto, chi lo dovrebbe fare, Luca Sammartino? Ma è meglio espatriare allora!

Appunto.

Ultima domanda: ci quereli? 

Certo che no. Altrimenti che democristiano sarei. Posso aggiungere una cosa? Prego Posso testimoniare che sabato Adele Palazzo non era dal gommista nè al centro commerciale ma a casa con la febbre. E infine approfitto per dare la mia solidarietà a Marco Pitrella. Vai Marco,non farti fermare!


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