Cronache politico-sindacali: c’è vita nella Cgil di Catania?

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di iena del retroscena

Non solo il “granitico” Gabriele Centineo che da anni lancia invettive contro l’amministrazione del Podestà Enzo Bianco, fregandosene bellamente della “linea Rota”, detta anche “linea del silenziatore”. Adesso nella Cgil catanese cominciano ad affiorare i primi segni di vita contro il malgoverno della città. Personaggi di un certo livello lasciano trasparire un po’ di sano malpancismo. Ad aprire le danze è stato Massimo Malerba, tra gli esponenti più “visibili” a autorevoli del sindacato a Catania, considerato da taluni organico al “sistema Rota” (non ci querelare!) e da altri un cane sciolto del sindacato catanese. Ma su questo il dibattito continua.

Malerba ieri ha lanciato una “fatwa”, condannando senza mezzi termini la tendenza del sindaco di Bianco vestito a ricorrere alle querele contro i giornalisti. Scrive Malerba: “Caro Bianco ma perché non la smetti di fare querele a destra e a manca (che tanto le perdi) e non ti metti finalmente a governare questa città che hai portato sull’orlo del baratro. Solidarietà a Marco Benanti”.

Ma ancora più sorprendente la dichiarazione di un altro esponente di spicco della Cgil catanese, il segretario della Scl, Davide Foti, considerato uno dei più fedeli alla linea, che ha scritto “100 mila euro x il concerto di capodanno mentre i simboli della cultura, teatri, musei etc rischiano la chiusura. Non siamo neanche alla frutta ma alle briciole dei tavoli.” (vedi foto).

Il “colpo di testa” di Foti sta creando non poco imbarazzo tra le seconde file rotiane.

Tanto che un altro dirigente allineatissimo, il segretario provinciale Giovanni Pistorio, è costretto a stemperare la portata del post di Foti con il classico commento a “saponetta”: “Panem et circenses. Non vorrei neppure commentare perché la polemica aiuterebbe chi vuole distogliere la nostra attenzione dai problemi veri di questa città ma il commento di Davide è assolutamente pertinente.” Per Rota invece, Catania continua a essere una sorta di paese di Bengodi. Tutto va bene, tutti stanno bene. Non ci sono problemi e se ci sono, Bianco non c’entra niente!

E difatti, per tutto il 2015, le cronache non registrano nemmeno una presa di posizione della Cgil catanese contro la giunta Bianco. Nemmeno una! Cosa che nemmeno nella Romania di Ceaucescu. Sarà forse questo il prezzo da pagare per tenere Angelo Villari in giunta? E i gli iscritti alla Cgil? E i cittadini catanesi? Chissà se sono d’accordo con Giacomo Rota da Grammichele.

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Redazione Iene Siciliane

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