Cronache pseudoecologiste, avv. Giuseppe Arnone: “non partecipo al congresso nazionale di Legambiente. Che è mutata geneticamente…”

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ecco la missiva:

“Per la prima volta da quando ancora era in piedi il Muro di Berlino, non parteciperò al Congresso Nazionale di Legambiente che si apre oggi a Milano. Per discutere di aria fritta, ovvero come ottenere un bel po’ di quattrini pubblici per pagare stipendi.

Anche in Legambiente la mutazione genetica è avvenuta. Esterno questa verità con dolore, avrei preferito rimanere in silenzio, ma, come dice il principale dei cinque collaboratori di giustizia che hanno ricostruito per la Dda di Palermo la mia vita, “vi sono state ricorrenti discussioni dentro Cosa Nostra sull’omicidio di Arnone, vi era chi sosteneva che da eroe morto avrebbe provocato ancora più danni che da vivo”.

L’ultima, pesante intimidazione di mafia l’ho ricevuta, nel silenzio generale, anche degli “amici” di Legambiente, la notte del 2 giugno. Per cui serve alla serenità della mia famiglia togliere ogni dubbio in ordine alla delegittimazione in mio danno da parte del gruppo “d’affari” che governa oggi Legambiente.

Queste considerazioni faranno anche sorridere, ma soprattutto piangere, nel descrivere il degrado di un’Associazione che assomiglia sempre di più al grande Partito Socialista di Pertini e Lombardi, finito nelle mani di Craxi e Mario Chiesa, o, per rimanere a tempi più recenti, il Partito di Pio La Torre capitanato da Crisafulli e Genovese.

Al tavolo di presidenza oggi a Milano siederà un personaggio – simbolo dei voltagabbana, degli incendiari divenuti pompieri, l’imputato per l’omicidio colposo di due bambini, nonché novello bugiardo sponsor del rigassificatore che Enel e mafia, con corruzioni, tangenti ed infiltrazioni, vogliono realizzare ai piedi della Valle dei Templi. Ed ancora colui che ha asservito Legambiente ai potentati sott’inchiesta per mafia ed altro asserragliati dentro Confindustria Sicilia. Sì, proprio colui che, con la benedizione del Presidente Nazionale Cogliati Dezza, ha deciso che fosse normale prendere soldi e sponsorizzazioni per fare feste “ambientaliste” dall’impresa Catanzaro, vertice di Confindustria Sicilia, e prendere soldi proprio mentre quell’impresa e Confindustria Sicilia venivano travolte dalle denunzie del magistrato antimafia ed ex Assessore Regionale, Nicolò Marino.

Il personaggio – simbolo cui mi riferisco è il Presidente siciliano di Legambiente, Domenico Fontana, componente della segreteria nazionale, ma forse erro, i personaggi – simbolo sono il Presidente Nazionale uscente e la Presidente entrante, Vittorio Cogliati Dezza e Rossella Muroni, schierati come un sol uomo per impedire, da due anni a questa parte, che il gruppo dirigente nazionale, su mia richiesta, si discutesse e si confrontasse su cotanto degrado, collegato ovviamente e purtroppo a logiche di vile denaro.

Formiamo, con alcune domande, temi veri di discussione ai congressisti di Milano:

1)Ambientalisti o pseudo tali, è coerente con lo Statuto di Legambiente che un altissimo esponente nazionale faccia finanziare l’Associazione da imprese pubblicamente accusate dalle Istituzioni, con grande clamore di stampa, di essere al centro di sistemi affaristici per centinaia di milioni di euro in materia di discariche di rifiuti? Questo è avvenuto e di questo non si vuole parlare.

2)Ambientalisti o pseudo tali, è coerente con lo Statuto di Legambiente che l’Associazione firmi documenti assieme – ripeto assieme – al grande padrone delle discariche siciliane, documenti contro l’unico Assessore Regionale che voleva far pulizia nel mondo delle discariche e per questo è stato rimosso?

3)Ambientalisti o pseudo tali, è normale che Legambiente vada a braccetto, continui ad andare a braccetto, e si rifiuti di pronunziare una parola critica, anche una sola parola, contro i signori Montante, Lo Bello, Catanzaro, Confindustria Sicilia e il loro sistema di affari e di potere che ha avuto ed ha nelle mani anche il Presidente della Regione, Crocetta?

4) Ambientalisti o pseudo tali, è normale che il Presidente siciliano di Legambiente, componente della Segreteria Nazionale, con la benedizione dei presidenti nazionali uscenti ed entranti, renda Legambiente serva del progetto di affari e mafia del rigassificatore della Valle dei Templi, ottenendo in cambio l’incarico assessoriale al Comune di Agrigento? Sì, ripeto, da maggio questo signore ricopre tre cariche pubbliche – e una privata… – quella di assessore comunale del sindaco Firetto, quella di componente della segreteria nazionale, quella di presidente di Legambiente Sicilia.

5)Ambientalisti o pseudo tali, vi spiego adesso chi è il sindaco di Agrigento, Firetto, che Legambiente, se rispettasse ancora i valori dello Statuto, dovrebbe considerare uno dei peggiori nemici, ed invece è divenuto il migliore degli alleati. La storia di Firetto è stata pubblicata, con grande evidenza, dal Fatto Quotidiano, ma evidentemente il vertice nazionale di Legambiente, oltre a non leggere le mie note, non legge neanche la stampa democratica.

 avv. Giuseppe Arnone.”

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Redazione Iene Siciliane

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