di Ignazio De Luca
Sorge il dubbio che qualcuno si sia messo in testa di far tornare il Comune di San Giovanni La Punta, come negli Anni Novanta del secolo scorso, sotto il vigile occhio della Procura della Repubblica.
Dell’addetta stampa del Comune dottoressa Gaia Montagna, che ufficializza, con apposito comunicato stampa del comune, il candidato sindaco appoggiato da quello uscente, avevamo scritto al link
http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=5721, di questa stranezza, veramente singolare e di confusione di ruoli, non abbiamo, ancora, registrato nessuna lamentela, né degli altri concorrenti candidati sindaco, né tantomeno da Assostampa e Ordine dei Giornalisti.
Senza ombra di dubbio ci sembra anomalo e illegittimo che un organo istituzionale del Comune, pagato con risorse di tutta la Comunità Puntese, reclamizzi la discesa in campo della parte politica che attualmente la governa, tenuto conto anche che l’attuale consigliere comunale Antonino Guglielmino, http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=5723 ricandidandosi con una lista di appoggio al candidato sindaco “sponsorizzato” dall’ufficio stampa è il marito della dottoressa Gaia Montagna, addetta stampa del Comune con incarico in scadenza il prossimo 31 maggio 2015.
Riguardo alla vicenda di un Piano di Insediamento Produttivo (P.I.P), relativo alla posa di pali per illuminazione pubblica, ci vengono segnalate alcune anomalie, che sarebbe bene gli organi burocratici comunali puntesi e il vertice della “Incoter” chiarissero al più presto.
Sembrerebbe, secondo quanto denunciato nell’esposto, che la “Incoter”, azienda sottratta alla mafia per la quota del 66 per cento, con amministratore nominato dal Tribunale, abbia sub appaltato una quota residuale del lavoro di palificazione ad una cooperativa denominata “Coop Napoli”.
Sembrerebbe, da quanto si legge nell’esposto, che la citata cooperativa, non abbia i requisiti per acquisire commesse pubbliche.
Sembrerebbe che non sia stato stipulato nessun contratto né sottoscritta alcuna polizza fideiussoria, tra “Incoter” e “Coop Napoli”.
Sembrerebbe, che l’appalto residuale, si caratterizzi anche per consistenti violazioni delle norme in materia di sicurezza sul lavoro,
“non essendo i lavoratori della “Coop.Napoli”, inseriti nel capitolato con durc e comunicazioni dei nominativi dei lavoratori”si legge sempre nell’esposto.
Sembrerebbe, si legge nell’esposto che questo sub appalto sia stato predeterminato per eludere il blocco dei mandati di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, al committente Comune di San Giovanni La Punta, atteso che la “Incoter” è insolvente per centinaia di migliaia di euro nei confronti del fisco.
Riguardo l’ultima ipotesi, la riportiamo esclusivamente per completezza d’informazione, ma ne prendiamo le debite distanze. Siamo certi che il vertice commissariale della “Incoter”, nemmeno per un millesimo di secondo abbia pensato di porre in essere manovre per eludere il fisco.
Per quanto sopra rappresentato questo giornale “Iene Sicule” resta a disposizione delle parti interessate per le eventuali repliche.
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