di iena previdenziale
Prima hanno chiuso il reparto nascite del paese. Poi la sezione distaccata del tribunale. E infine, adesso, stanno provando a chiudere la sede Inps di Paternò, una struttura che copre un bacino di 130.000 persone.
“La chiudono, incomprensibilmente, per spostarla a Bronte” -dice Valentina Borzì, promotrice assieme a Giovanni Arcidiacono, della mobilitazione per salvare la sede Inps di Paternò.
“I paternesi -continua Valentina- diranno no a quest’ennesimo affronto al nostro territorio”.
Intanto, la mobilitazione sta coinvolgendo tutta la cittadinanza, dai pensionati agli imprenditori che stanno rispondendo in massa all’appello dei due giovani, già protagonisti di un’altra importante battaglia per il territorio, quella pse la riapertura, sempre più probabile, del Call center Qè da cui erano stati licenziati assieme 600 colleghi.
Venerdì, alle 10, è prevista una manifestazione davanti alla sede Inps di Paternò. Domani invece si terrà un’assemblea cittadina, alle 17:30 presso Palazzo Alessi, con tutti i candidati sindaco di Paternò, per tentare di scongiurare il trasferimento della sede Inps a Bronte.
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