Cronache sicule regionali: Fiumefreddo e l’Ars, storia di uomini e cose

di pitrella & Benanti… i Marco amici di Antonio

Alla penna di PiGi Di Rosa, più affilata di una spada, caro Antonio, da araldi, bardi & baldi ci uniamo noi, a baluardo, sciabolando poche righe a tuo s.o.stegno.

Giovanni Ardizzone – Presidente dell’Ars che, dati alla mano, lavora in media 17 minuti al giorno (!) -, ha convocato un consiglio di presidenza urgente “per valutare le azioni da intraprendere in difesa del Parlamento siciliano”.

Di cosa saresti reo, caro Antonio? Di aver definito un “atto di pirateria” il voto dell’Assemblea Regionale che ha impedito la ricapitalizzazione di Riscossione Sicilia? La vecchia politica, devota all’incarico & a Mammona, ancora una volta ti è stata avversa.

“Non mi meraviglierei  se tra i pirati (i deputati ndr), che si sono nascosti dietro il voto segreto – tue parole sono -, ci siano parte dei 61 parlamentari ai quali per la prima volta nella storia abbiamo notificato i pignoramenti delle loro laute indennità.”

Ci sembri – perdonaci – un “bambino” che ancora si stupisce degli intrighi & delle trame di palazzo che non permettono agli uomini giusti, quale tu sei, di far di quest’Isola “buttanissima” una terra “bellissima”.  Noi ti difenderemo dal loro arrembaggio, stai sereno. Del resto, lo stesso Saro Crocetta ebbe l’intuizione di salvare la società da te presieduta & Sicilia e-Servizi presieduta da Ingroia… 160mila euro il misero compenso per responsabilità così grandi.

“Quando la canaglia impera, la patria dei giusti è la galera”, ha scritto PiGI.

E’ proprio vero, Antonio, “chi è ricco d’amici è scarso di guai”. Attorno a te cresce il consenso; Ienesicule, PiGi Di Rosa e Simona Scandurra, con tutta la sua beltà, sono con te… l’ARS, intanto, “sta distruggendo il futuro dei figli dei figli dei siciliani (copyright PiGi).”   

Colpiti nell’orgoglio, per affondare lor signori deputati fai i nomi di chi – tuo è il sospetto – ha votato contro la ricapitalizzazione di Riscossione Sicilia per “interesse”. Altrimenti, nel silenzio, il rischio è far la figura di “o-mer-toso”. Ah, il voto è segreto? Pardon l’abbiamo sparata, allora. Anche Robespierre, caro Antonio, attaccò la Convenzione senza farne i nomi… l’epilogo “dell’orgoglione” lo conosciamo bene. Ma tu, la testa, l’hai ben salda sulle spalle. Intelligenza & fervore rivoluzionario non ti mancano. Nelle tue molte vite, la testa l’hai avuta ben salda sulle spalle e mai rivolta al denaro ma sempre all’amore e al cielo.

“Non possiamo dirigere il vento ma possiamo orientare le vele”… e il bene verso gli ultimi ha sempre guidato il tuo navigar… hai ribadito, infatti, il tuo “disappunto come responsabile di una società che dà lavoro a 700 famiglie per quanto accaduto ieri con la bocciatura dell’emendamento […]”. La tua sensibilità verso gli “ultimi” ci commuove a tal punto da ricordarci la denuncia che facesti: e venne fuori il processo agli 80 lavoratori del Bellini. Dura lex sed lex.

“Capitano mio Antonio” nei mari agitati della politica hai navigato nei tue mille approdi. Da Scapagnini  a  Crocetta passando per Lombardo, nel più totale disinteresse; ma loro non l’hanno capito, o meglio“non ti riconobbero”.

Pieno di “inquisiti e voltagabbana inconcludenti”, ha definito il Parlamento regionale, sempre “il nostro” PiGi. Non rimanere ancorato ad uno scoglio, quindi; i “pirati” naufragheranno presto. Non ti curar di loro e pensa al prossimo approdo alleandoti, magari, con le truppe di terra del Faraone TutanDavid… perché, caro Antonio “fin che la barca va lasciala andare”… ed è proprio vero che questi “voltagabbana” – per riprendere la copertina di Sudpress – “hanno la faccia come il culo”.