Politica

Cronache siculopolitiche: Candido Munafò di fronte ai demagoghi dei nostri tempi

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Marco,

quante cose che succedono nell’isola che non bisogna fare passare sotto silenzio e che coinvolgono illustri rappresentanti della nobiltà locale. Il mite podestà pugliese sembra in procinto di subire qualche intoppo a seguito di una possibile punizione che potrebbe cadere sulla sua testa interrompendo la sua permanenza al Palazzo. Mentre i vicini accademici del palazzo accanto hanno finalmente potuto insediare il loro nuovo capo che dovrebbe restare in carica per sei anni a meno di ulteriori sorprese.

Come ben sai da noi l’esistenza è più lenta che altrove e anche gli eventi che si susseguono vengono gestiti in modo non solo superficiale e compassato ma anche con pigrizia e senza giungere mai ad una conclusione. Intanto è stato chiamato nella città eterna come vice cortigiano un fido degli stellari che fa il cancelliere della casaleggia suscitando ancora una volta negli iscritti alla piattaforma sconcerto e indignazione per le continue violazione di regole ad usum delphini. Costui tra l’altro ha anche una sorella che da anni sta nel parlatoio nazionale a riscaldare una bella poltrona in prima fila senza distinguersi in modo particolare. Un bell’esempio di affetto familiare da esibire al popolo che da anni si esaltava nell’apologia dell’uno vale uno ma che poi ha compreso ben presto che questa regola valeva un giorno no e un giorno mai.

Ma ormai è tanto inutile strepitare per le deroghe di questi neofiti del potere e comincia così la naturale, precipitosa e scontata discesa verso il così fan tutti anche se bisogna riconoscere che allo stato della cose non risulta che costoro siano indegni o corrotti anzi quando raramente è successo è stato cacciato il colpevole. Naturalmente questo signore cancelliere se lo meritava questo bel posticino perché per ben due volte aveva fallito (sic!) nella scalata al regno della Trinacria facendosi battere prima da saroscumazza ormai residente nel continente nero e poi dall’ex pizzo più amato dagli isolani ormai grigio e mediocre re dell’isola.

A proposito di quest’ultimo non vedeva l’ora di mettere mano a dei capitoli di spesa per sagre, feste, eventi in modo che il suo vanitoso presenzialismo trovi pieno modi di esplicarsi. Credimi non sono sorpreso dal parassitismo degli uomini del potere ma quando a questo aggiungiamo prepotenza, arroganza, presunzione, superficialità, incompetenza eccetra eccetra allora abbiamo veramente toccato il fondo e le possibilità di risalita non sono improbabili ma neanche sono impossibili. D’altronde ci sono mille modi per acquisire il consenso o comprandolo o barattandolo e non c’è spazzacorrotti in buonafede che tenga.

Però bisogna riconoscere che non c’è neanche nessuna fattività giù da voi(noi) mentre qui nelle terra padana invece anche i podestà verdi o rossi si muovono sempre con un discreto impegno per assolvere ai compiti a cui sono chiamati. Per me è solo una questione di mentalità che è assolutamente diversa e purtroppo anche quelli che non sono seguaci del capitano(one) debbono convenire sul profondo iato che c’è sempre stato tra settentrione e meridione della nazione nel modo di dirigere e questa differenza non si risolverà mai.

Certo loro ai tempi dei sovrani sabaudi ci tolsero tante ricchezze che portarono nei loro forzieri per ripianare i debiti e per impossessarsi delle miniere di zolfo con l’aiuto della Bretagna che odiava il regnante Borbone. Ma ormai è storia vecchia che serve solo ad alimentare odio e rancori oltre che a incrementare il vittimismo e l’autolesionismo.

A proposito di quest’ultima parola il reconte è frastornato e seccato con il bulletto fiorentino che ha lasciato i sinistri per fare un nuovo gruppo tutto suo anche se fa sapere allo stesso sovrano di stare sereno perché non farà mancare il suo “vivo” appoggio nel parlatoio. Ma lui non si al(letta) a simile prospettiva anzi fa scongiuri e manifesta già una comprensibile dose d’ansia. Parliamoci chiaro ormai siamo al Vangelo del secondo Matteo che è infarcito anch’esso come il primo di frasi roboanti, buone intenzioni promesse solenni e tante altre belle cose ancora.

Ma chi si fida di costui è perduto e la strada dei giallorossi comincia in salita come peraltro come l’altra dei gialloverdi. Da quando sono nato non ricordo comunque mai un consiglio del regno che sia nato sotto i migliori auspici e la strada era sempre accidentata perché la nazione era sempre attraversata costantemente dall’emergenza di“ una grave crisi” .

Consentimi che nel tempo in cui viviamo basta avere buoni propagandisti che sappiano vendere il prodotto anche se scaduto o ammuffito per ottenere sempre ottimi risultati dal popolo con sostegni entusiasti e convinti. In tal senso i due matteo sono l’eccellenza ma per il resto è meglio che si facciano “quattru passi a villa”.

Certo sono personaggi impulsivi dediti a dare colpi di testa affetti da narcisismo e deliri di potenza che come ben sappiamo sono mali incurabili per chi vive quasi sempre al potere. Non ci resta che pregare che i prezzi non aumentino, che il lavoro cresca, che la povertà diminuisca ,che i giovani abbiano un futuro. Ma temo che questi sono sogni di un candido.

A presto. Ti abbraccio.

Tuo Candido.

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Benanti

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