Cronache siculopolitiche: Candido Munafò e il dubbio


Pubblicato il 21 Ottobre 2018

Marco carissimo,

debbo confessarti che spesso mi affliggono conflitti interiori amletici insolubili irrisolvibili e recentemente anche tanti dubbi mi rodono impellenti. Ora affiora in me un tarlo logorante: non so se sia più utile per la nostra salute curare la mente o il corpo e poi se l’anima dopo la nostra dipartita dalla vita terrena sia volatile oppure resta un’essenza che appartiene al corpo in eterno morendo per sempre.

Penso che l’illuminismo sia prevalente nella mia coscienza e ancora oggi mi reputo un laico non laicista. Forse però comincio a perdere la fede nell’aldilà e nell’immortalità dell’anima. La mia natura di uomo ragionevole e riflessivo mi porta a leggere teologi filosofi letterati in modo copioso e nessuno che mi convinca cosicché il travaglio dei pensieri aumenta e mi arrovello oziosamente oltre misura proprio per questo carattere francamente ingenuo e puro. La quotidianità che vivo è fatta di poche cose essenziali e per dirla con i franchi sono un tantino flaneur.

A proposito di ciò, rilevo che l’anima mundi è un concetto che, invece, mi affascina e che dovrebbe condurci sulla via della fratellanza universale. Ma,ahimè (noi ), mi accorgo che la violenza verbale in quest’epoca di valori liquidi è dominante e anche se a quanto dicono gli studiosi quella fisica sarebbe in diminuzione. Soprattutto da parte di chi detiene il potere tale modalità di comunicare con arroganza prevaricazione alterità con la manipolazione e la mistificazione della realtà è il mezzo più usato per commettere e giustificare abusi di potere. Come ben sai il mio (nostro ?) maestro di Regalpietra che adorava l’epoca dei lumi raffigurò anni fa in uno scritto la nostra nazione trasfigurata con la metafora della decadenza della Balena bianca e personificando le figure tragiche grottesche surreali di personaggi ispirati dal tempo moderno. In modo particolare dipinse preconizzando fatti che poi avvennero di uomo di potere che fu poi assassinato dalle mani sanguinarie dei pronipoti epigoni dei soviet. Da bambino quando lo vedevo nelle immagini dell’elettrodomestico in bianco e nero con quell’aria triste malinconica dimessa provavo un moto di compassione pietà commiserazione ma anche di umana naturale simpatia.

Questo professore che regnò nello stivale era nato nel tavoliere e sembrava mite saggio pensieroso con quel ciuffo canuto sulla fronte. Possedeva tante doti quali fiuto lungimiranza intelligenza acume ma purtroppo faceva ombra al Divo demone meschino omertoso che ricattava il prossimo e aveva una grande bramosia sete avidità di dominio.

Poi, dopo l’omicidio del suddetto, il citato scrittore geniale maestro elementare scrisse ancora sull’affare misterioso del suo assassinio (sacrificio) forse voluto per omissione di soccorso da chi aspirava ad avere un martire e da chi non tollerava l’evoluzione del suo pensiero. Dietro le quinte tra le ombre del Palazzo c’era l’incappucciato materassaio aretino che tramava per nome e conto di amici-nemici d’oltre oceano. Fecero finta di non trovarlo e così il prigioniero non tornò più a casa.

Marco perdonami per la prolissità ma a proposito di cappucci ho appreso che nell’assemblea regionale del regno della Trinacria si vuole conoscere in anticipo chi indossa il copricapo di ordinanza e prima di occupare gli scranni d’ora in poi non potrà più mantenere la segretezza assoluta. Poiché sei un uomo di curiosità mondana delucidami sul motivo vero per cui chi fa parte di queste associazioni filantropiche del tipo sopra descritte abbia così tanto timore preoccupazione ansia a rivelarlo pubblicamente. Per mia fortuna nessuno mai mi chiese di entrare a fare parte di queste congreghe umanitarie , forse perché sono candido amante della luce del sole mentre loro amano il buio con luci fioche magari di candele. Qualche pettegolo della “civita” ha messo in giro la voce che il precedente podestà della città dell’elefante per intenderci quello che amava la primavera i fiori i sorrisi sarebbe affiliato ad un’associazione della gran bretonnia.

Marco ti prego riporta notizie vere e non fidarti delle dicerie per non continuare a fare collezione di carte legali! Anche questa settimana riporti nuove sull’attuale podestà della nostra amata città che da subito si muove con disinvoltura sicurezza e perfettamente a suo agio nel palazzo.

Procede a nomine di riciclati nei posti guida alla faccia come sempre della conclamata ma non perseguita legalità. Marco sei una iena che urla nel deserto e continui a sbraitare contro gli uomini di potere. Adesso esigo esigi esigiamo che da anarchico impudente dissacrante strafottente ti possa un dì trasformare in un anarca che corroda il potere dalle viscere senza farsi scoprire.

Con sincero affetto. Tuo Candido.


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