Cronache siculopolitiche: Candido Munafò e la politica italiota


Pubblicato il 28 Aprile 2019

Caro Marco,

con l’approssimarsi di maggio i litigi veri falsi simulati tra i due viceregnanti gigiematteo divengono sempre più intensi pesanti eclatanti a conferma della durezza cosi che il quadro della vita pubblica di dipinge sempre più a fosche tinte.

D’altronde l’impavido capitano bistratta il prossimo non mostrando nessun segno di pentimento per aver inserito nella sua squadra un sottoufficiale già provetto bancarottiere che entrava in combutta con chi ha costruito pale eoliche di cui il buon vittorio critico d’arte incazzato ha sempre deprecato poiché deturpano le nostre colline dell’amata sicania. Ma la cosa spaventevole riprovevole deplorevole che questi industriosi personaggi dalle nostre parti per realizzare queste orrende mostruosità sono obbligati a chiedere il permesso al matteo di casanostra latitante dalle parti del castellodivetro.

Renditi conto che rischio si corre nella scherzare con il fuoco a proteggere un socio imprenditore che ha avuto sequestrato tutto il patrimonio ritrovandosi a dover permanere nella propria dimora impedito a incontrare persone per espresso proibizione degli uomini di legge così aggirava l’ostacolo affacciandosi dal balcone di casa propria per poter parlare con chi gli interessava. Adesso il partenopeo delle stelle cerca di risalire la china dei consensi lanciando la riscossa dopo che per un anno ha ignorato le sfuriate del rubicondo ciarliero capitano che nel frattempo gli toglieva terreno sotto i piedi dentro il palazzo ma anche fuori nelle piazze.

Piccoli errori di inesperienza per chi ancora sbarbatello stipula patti, che poi non si rispettano in corso d’opera, come peraltro qui dalle tue parti il podestà pugliese è assai risentito irritato incavolato con il neo compagnuccio mizzicacucé che ha inopinatamente escluso dalla compagine dei concorrenti per andare nel regno eurocratico uomini della città del liotru.

Cosicché armi bagagli i suddetti salvoebasilio si rivolgono ad altri lidi abbandonando i fratelli locali spostandosi forse verso i fratelli nazionali al punto che il cavalier caimano sempre più prosegue nella sua discesa verso gli inferi dell’irrilevanza. Il matteoverde è astuto, spregiudicato, disinvolto si muove alla ricerca di nuovi adepti epigoni seguaci, così indossa il fez fregandosene del venticinqueaprile andando armato di mitra invece nel paese più illustre degli uomini di casanostra a declamare a posare a promettere.

Ormai sappiamo bene come va a finire essendo risaputo che i suoi obiettivi in un sol colpo sono quelli di spegnere le stelle decimare gli ultimi sostenitori del caimano impaurire gli eurocrati combattendo una guerra a tutto tondo per impadronirsi del comando in attesa che il mattarello quirinalizio cessi di rappresentare un ostacolo. Il destino che ci viene riservato è ancora ignoto anche se tornerà tra non molto il dragobancario che secondo alcune fonti ben informate dovrà rimettere in ordine i conti scongiurando il fallimento del regno come fece qualche anno fa l’uomo del monte sempre proveniente dall’estero!

Che tristezza in queste giornate di festa ascoltare il retore ex pizzopiùamato che con voce solenne ha fatto capire molto bene che non potrà fare quasi nulla per i prossimi anni augurandosi con buona pace di tutti che i sicani uniti si impegnino a risollevare le sorti della nostra povera isola che potrebbe da un momento all’altro essere invasa da centoduecentotrecentomila profughi che scappano dalla guerra dei folli dirimpettai.

A quel punto il reconte riuscirà a chiamare a raccolta i regni d’oltralpe ad un impegno di buona volontà per accogliere questi poveri cristi? Quanti temi evolvono in poco tempo caro amico spero soltanto che almeno non muti mai la nostra cordiale conversazione tramite il carteggio di questo epistolario improntato al libero pensiero in modo tale che possiamo riflettere nel nostro piccolo dell’acuto pericolo dei fondamentalismi integralismi dogmatismi espressi da menti oscurate distruttive violente. Anche questa settimana in una piccola nazione pacifica in cui convivono buddistiinduistimussulmanicattolici sono state fatte esplodere bombe da terroristi con centinaia di morti innocenti inermi che pregavano preda della furia omicida di questi carnefici che vogliono imporre il proprio credo religioso a tutti gli altri.

Puoi ben sentire invece quanti appelli saggi sani suadenti ogni domenica fa dalla sua finestra francesco redeicredenti tentando di restituire la credibilità smarrita all’istituzione millenaria che non vive nella nostra epoca di buona salute.

Il nostro laico maestro della cultore della ragione ci mise in guardia sulle mistificazioni del fanatismo clerico religioso quale perenne pericolo dietro l’angolo per affermare il potere temporale: “Cattolici per modo di dire, mai conosciuto in vita mia, qui, un cattolico vero: e sto per compiere novantadue anni… C’è gente che in vita sua ha mangiato magari una mezza salma di grano maiorchino fatto ad ostie: ed è sempre pronta a mettere la mano nella tasca degli altri, a tirare un calcio alla faccia di un moribondo e un colpo a lupara alle reni di uno in buona salute.“ Un caro abbraccio.

Tuo Candido.


 

 


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