Cronache siculopolitiche: Candido Munafò e la Sicilia come metafora del mondo moderno

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Marco,

ho accolto con relativo sollievo la tregua nello scontro tra il Capitano e il partenopeo sull’opera del treno veloce dove il geniale re Conte ha trovato la via d’uscita tipica della sue qualità professionali di uomo del diritto ormai apprezzato dal popolo con un espediente di raffinato sofisma giuridico dissolvendo la decisione rinviando la resa dei conti come spesso si fa nelle aule sorde grigie dei palazzidellagiustizia quando si fa trascorrere il tempo per cancellare il reato.

Che nazione strana la nostra con questa grandi realizzazioni urgenti indifferibili necessarie attese da venti trent’anni ancora non fatte! Allora ci siamo acconciati alla prorogatio sine die preferendo l’attesa illimitata prediligendo la riflessione eterna attivando studi lunghissimi. In buona sostanza eccelliamo nell’abilità bravura astuzia risolvendo i problemi semplicemente non affrontandoli!

Come è ben noto siamo artisti poeti navigatori anche imbonitori traditori traccheggiatori con un verecondo sfrontato spirito gaudente che non ci abbandona mai nemmeno di fronte alle difficoltà con questa innata capacità di trattare i temi più seri condendoli di divertita ironia profusa dal(l’) (ex) tubo catodico quando si incontrano scontrano litigano i proecontro sempre in agrodolce con il sollazzo dei compagnucci di merenda dietro l’angolo silenti che attendono di desinare. Ognuno dei regnanti come sai per deformazione professionale si rivolge con foga ai suoi tifosi sostenitori fans confidando sul fatto di essere capito compreso giustificato cercando di persuaderli a piè sospinto sulla bontà di ogni presa di posizione persino la più assurda inconcludente temeraria.

Mentre da lungo tempo la stragrande delle persone non dimostra pazienza si annoia ad assistere a bizze capricci giravolte che non portano quasi a nulla tranne al fatto certo di conservare la poltrona evitare di perdere le prebende o rinunciare ai benefici. Una legge naturale pervade l’uomo (di potere) non perdere quel che possiede con improvvida indulgenza plenaria utilizza nobili banali stupide argomentazioni a cui naturalmente nessun uomo di buon senso crede sino in fondo desiderando solo che tutto finisca persino nell’oblio. Un gioco delle finzioni(parti) che logora al punto che non li segui più! 

Fortunatamente, la giostra continuerà a girare senza posa così altri colpi di scena potrebbero esserci dopo la saga dell’eurocrazia quando si faranno i conti si valuteranno le convenienze si giudicheranno le cose. Intanto la nave va anche se non a pieno regime per merito del prudente elegante galante conte sagace furbo astuto erigendosi cosi a maturo regnante competente dirimente saccente dotato di sapienza accademica in fondo neanche troppo pieno di sè come invece (ahinoi!) sono molti dei nostri docenti di cui ti(ci) ricordi(amo) bene.

Adesso lui ha scoperto la viadellaseta con l’oriente che evoca un fascino morbido soffice luminoso che apre scenari interessanti esoterici misteriosi di affari per gli industriosi anche se tutti sembrano contrari tuttavia lui ci dice ci aiuterà a crescere ad aprirci a rinascere mentre al culmine della falsità coloro che erano favorevoli prima adesso potrebbero essere contrari. Oggi mi sento di dirti che dovremmo ricordarci che il detenere possedere avere alla fine non serve molto se non si ha il coraggio di essere se stessi sopra ogni cosa materiale come ben sappiamo noi amico mio quando facevamo tanti sacrifici essendo i figli di un dio minore avendo avuto poche lire in tasca sbattuti in una dimensione che non ci apparteneva facevamo la parte dei moralisti impenitenti impertinenti intransigenti per non essere strapazzati dai potenti.

Apprendo con la consueta amarezza che i lavoratori dell’ex fabbrica di auto fiatvulantasdei che aspettavano nella Trinacria settentrionale di essere riassunti per produrre macchine elettriche sono stati truffati dai nuovi gestori che hanno fatto scomparire i fondi elargiti dal regno sedicimilioni su altre attività di cui nessuno sa nulla.

Anche la storia del grande mercato nei pressi della viadelliotru verso malpasso è stato sequestrato per imbrogli abusi sottrazioni chissà se forse con la consulenza di qualche professionista noto agli uffici del palazzodellagrandepupa. Ingenti patrimoni si volatilizzano per avidità di conservare la ricchezza lasciando sul lastrico tanti tantissimi moltissimi uominiedonne.

Affermava con il lessico scettico il nostro grande maestro:” Continuo ad essere convinto che la Sicilia offre la rappresentazione di tanti problemi, di tante contraddizioni, non solo italiani ma anche europei, al punto da poter costituire la metafora del mondo odierno.”

A presto un caro abbraccio.Tuo Candido.

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Benanti

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