Cronache siculopolitiche: Candido Munafò e le ultime “novità”

Marco,

quante cose da raccontare questa settimana dopo aver visto immagini sul contrabbando del petrolio organizzato anche con l’ausilio dalle industriose famiglie di casanostra e poi soprattutto lo scempio dei debiti delle casse delle municipalità peninsulari compresa la nostra amata città in cui alla fine si è visto l’ex-podestà infiorato ormai inanimato irritato infuriato che scappava velocemente sfuggendo alle domande di un tuo collega.

Oramai non è più possibile eludere le colpe dopo che il banchetto si è consumato allegramente non lasciando più neanche un mollichina per il nuovo podestà pugliese. Cosi abbiamo conosciuto anche il suo prestigiatore della finanza creativa che dissimulava nascondeva occultava i dati reali dei conti prorogando il baratro. Ma cosi fan tutti avrebbe detto il regista “tintu” e brasato. Cosicchè sono tanti le cittadine della Trinacria che rischiano il fallimento e che presentano tante carte false.

Come si deve uscire da questo marasma? Marco ritornando nella città del liotru pensi che l’ex- podestà della primavera da sempre così trasparente divertente effervescente possa aver commesso sperperi illeciti indebiti?

Chi è senza peccato scagli questa benedetta prima pietra e prima di lui c’era chi da sempre giocava con le scatole cinesi così lui ha soltanto imparato come si faceva. Hai visto come nella città limitrofa alla nostra non ci hanno fatto mancare l’arresto di un vice-podestà che si chiamava come il cacciatore ed era assai piacente.Ma queste parentele non c’entrano nulla perché lui era un devoto di san martino.

Ma adesso che farà lo zio di sa martino? Tempi duri per i troppo mister bianchi! Sempre per parlare di famiglie illustri del nostro piccolo mondo antico finalmente dopo un lungo periodo di assenza pippu u ienniru e u zu pinu riconquistano la scena trovando la via giusta. L’eterno ritorno dei paesani pistaccheros è una coazione a ripetere gradita rassicurante ammaliante e fammelo dire emozionante commovente seducente. Ci hanno deliziato per tanti anni e sarebbe stata una grave perdita lasciarci orfani della loro cultura politica del loro buon senso della loro umanità.

Che cosa devo dirti Marco non ti affannare sempre a cercare la verità della cose tra le pieghe della realtà con quella tua ardente voglia dell’indagine per scoprire gli altarini. Prendi esempio impara dal nostro celebrato maestro che scrisse dell’affaire sull’illustre regnate rapito e ucciso, ma lo fece con la sua misurata moderata collaudata ragione di uomo.

Tanto sai meglio di me che oggi niente più passa inosservato perché siamo controllati pedinati tallonati e tutti sono quindi informati istruiti indottrinati di tutto al punto che nessuno sa proprio nulla. Possiedi nonostante nei confronti della realtà una visione idealista a metà strada tra il compassionevole e lo spietato. Redimiti prima che si troppo tardi e l’età senile sopraggiunga impietosa. Noto che gli uomini di cultura si sono ritratti da decenni dal prendere parte al confronto per suggerire invocare risollevare le sorti della città come fece l’autore del vicere tanto amato dal nostro maestro girgentino.

A proposito di intellettuali ho letto di quel grande critico letterario illuminista che si è allontanato dal monastero preferendo un enclave normale per scampare all’invidia corrosiva dei suoi pari affetti da un mediocre egocentrismo.

Qui da noi il patto che non si deve spezzare è l’ intreccio tra antichi poteri corrotti e servili eruditi cortigiani. Tutti devono essere allineati come soldatini di piombo a quell’accomodante moda del laissez faire del laissez passer. Chi ha orecchie per intendere intende e chi ha occhi per vedere li chiuda! Oggi sono stato, lo ammetto, un pesante tritapalle caro amico mio ma quando ci vuole ci vuole e nessuno può ignorare la verità. A presto.

Tuo Candido.