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Cronache siculopolitiche: Candido Munafò e un sogno siciliano
Pubblicato il 23 Dicembre 2018
Marco,
è arrivato il tempo della necessaria rinascita accompagnata dall’enfasi retorica e dall’ipocrisia assoluta. Inevitabilmente in simili occasioni si viaggia con la memoria a ritroso verso l’infanzia quando le luminarie festose riscaldavano emozionavano il cuore di piccoli neofiti scopritori del mondo. E cosi riappaiono le reminiscenze più intime che ti confido forse per la prima volta. Da bambino ho sopportato un’educazione rigida piena di pregiudizi sostanzialmente repressiva con molti divieti proibizioni dinieghi piuttosto che gratificazioni motivazioni incoraggiamenti. Questa oggettiva immodificabile inconsapevole genitorialità condita di silenzi sfiducia scetticismo era il frutto amaro trasmesso per generazioni.
Fortunatamente a colmare questo buco nero per compensazione si sostanziava però la ricchezza di buoni esempi seri propositi ottime azioni che hanno comunque declinato in positivo la percezione del reale facendo maturare in me un’ umbratile perenne curiosità delle cose. Ho indossato due vestiti nel mestiere di vivere prima timido impacciato inibito poi versatile discorsivo affabulatore.
Sai quindi che ti scrivo con ironia satira parodia riconoscendo che tu riesci sempre meglio di me con il demone di iena che pervade il tuo animo inquieto. Adesso che grondo di immagini passate desidero per magia una metamorfosi alla maniera non dello scrittore ceco ma del poeta latino. Mentre al contempo vorrei rivivere le stesse cose con fatale nostalgia come una sorta di ossimoro esistenziale.
Oggi proverò ad essere più serio e tralascio il faceto! Comincio dagli uomini del lombardo isolano indagato inquisito processato che come tutti gli altri non praticano il buon retiro. Costoro strizzano l’occhio al ben noto pizzo amatissimo dai trinacrioti per riavviare la stagione del sicanismo che è una pulsione istintiva con un bagaglio colmo di promesse quali ponti strade ferrovie che ricordo eterne promesse da quando ero bambino.
Marco mentre ti danni giorno e notte nel disperato tentativo di demistificare gli arroganti ottusi prepotenti nell’isola e dintorni si accudisce il popolo con la manipolazione mentale. Ma credimi nulla fa più scandalo dalle nostre parti! Anzi è bello vedere sapere apprendere che l’ex ultimo podestà è convolato a giuste nozze e che per conclamare il solenne momento ha invitato illustri personaggi e siamo cosi definitivamente “salvi” sia dalle tentazioni del garantismo peloso che del giustizialismo forcaiolo.
Spiegato finalmente l’arcano mistero dell’assenza biancofiore dal Palazzo del liotru. Poi finalmente tiriamo un sospiro di sollievo perché non saremo vittime delle forche caudine degli eurocratici e la manovra del cambiamento è cambiata cosicché il conte è tornato affaticato stanco stremato con la voce accademica ancora più fioca e rauca. Anche se non si abolisce la povertà almeno si auspica di donare un po’ di speranza a chi l’ha persa e questi regnanti un po’ troppo pasticcioni ci provano a far qualcosa prima “ca si macchiunu i catti” .
Nel frattempo, i sinistri si rotolano aggrovigliati nelle inquisizioni giudiziarie e i destri del biscione arrancano lividi rabbiosi biliosi. Si distingue per i suddetti l’ex capo bulletto che si reinventa uomo di cultura per esaltare le bellezze della città del giglio. Resta in attesa di fare pappa e ciccia con l’ex cavalier caimano pregiudicato ma non esautorato che inizia la sua campagna acquisti per ricreare il vecchio regime.
Ognuno fa la sua parte nell’(ope)era del nulla e tutto ciò non è poi niente male perché è meglio tirare a campare che tirare le cuoia come affermava il Divo giuli(v)o. Oggi come dice il sociologo antipatico siamo incattiviti dall’io egoista egocentrico egocratico! Mi fa immensamente piacere che ti sei fatto fotografare con un degno ex rappresentante del parlatoio nazionale il quale ha scritto anche lui un libro naturalmente senza averne mai letto uno! Fai bene a pubblicizzare libri di grandi uomini di cultura.
Mi raccomando amico mio non esagerare in questo frangente da buon anfitrione mantenendo la tua linea impeccabile. Ti sono vicino con la mente e con il cuore. Augurissimi e a presto.
Tuo Candido
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