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Cronache siculopolitiche: Candido Munafò fra “nuovi” e “vecchi” italici strateghi
Pubblicato il 01 Settembre 2019
Marco,
permettimi di far alcune considerazioni su quel stiamo vedendo e vivendo nella crisi del regno che si è aperta inopinatamente. Mi pare sin troppo evidente come i destini personali futuri dei vari dignitari del parlatoio contino in modo più che evidente nei giochi del palazzo delle varie parti in causa impedendo che a distanza solo di un anno si ritorni a consultare il popolo. La stragrande maggioranza anche di costoro anche di quelli che gridano per sentire che ne pensano i peninsulari pregano giorno e notte affinchè si faccia un nuovo regime a questo punto tra stellari e sinistri che metta all’angolo comunque questo sconsiderato padano ormai da tutti definito pubblicamente o valutato privatamente uno scadente stratega.
Mi è sembrato evidente anche come il partenopeo venga giorno dopo giorno oscurato dal reconte che dovrebbe rappresentarci nella nuova corte e che lui si sente umiliato per tutto quello che accade essendo un ragazzo che in poco tempo è divenuto ambizioso e orgoglioso perdendo quel presunto candore che aveva.
Ma francamente chi è causa dei suoi mali pianga se stesso e la coppia gigiematteo non ha funzionato come doveva perché erano troppe le impazienze malcelate, troppe le pulsioni istintuali, troppo le ingordigie manifeste e,comunque, negli ultimi mesi anche innumerevoli e tormentosi i contrasti emersi.
Mi pare che comincia nuovamente il solito teatrino con dichiarazioni di fuoco del capitano(one) che grida e strepita per un presunto inciucio dimenticando prontamente i suoi inciuci precedenti contemporaneamente con gigino nella nazione e il caimano in periferia. Tranne le tifoserie che si preparano al solito scontro con insulti, offese a cui seguiranno le liti tra comari mentre onestamente e fortunatamente la stragrande maggioranza delle persone se ne fregano di queste cose e se il bulletto fiorentino ritorna in campo clamorosamente è totalmente indifferente tanto nessuno esce mai di scena dal contesto.
I giochi sotterranei che una volta nella prima repubblica non si conoscevano e che sembravano nobili prese di posizioni oggi si apprendono appena accadano e si sanno tutti o quasi in diretta. Cosi si è saputo che il capitano(one) ha chiamato il fratello del commissario montalbano che confermando quell’aria leggermente addormentata e mite si è prodigato immediatamente a rassicurare il padano che non avrebbe mai e poi mai costruito un regime con i gri(u)llini.
Zinga sognava in grande un gruppo di parlatori a lui fedeli ma a questo punto quei parlatori amici del fiorentino si ribellano chiedendo a gran voce di poter proseguire a blaterare dalle comode poltrone. Allora il padano è restato solo e non può più fare incetta di nuovi parlatori con una nuova chiamata del popolo e soprattutto si scorda per i prossimi anni di salire sullo scranno più alto anzi adesso si è serrato disperatamente nel palazzo interno e si dice che non esce più da almeno 15 giorni dormendo su un divano pare di pura pelle umana.
D’altronde si poteva immaginare che la truppa allegra e variopinta dei parlatori della piattaforma della casaleggia non avrebbero mai e poi dimaio consentito a sciogliersi ritornando così presto a casa dopo che per un anno e passa avevano vissuto l’ebbrezza dei graditi privilegi del (presunto odiato) potere. Il grillo parlante ha preso in mano la situazione e ha dato una bella lezione al moccioso, capriccioso e vanitoso partenopeo che pensava di fare ancora il viceregnante o anche perché no il regnante con il suo indimenticabile amore verde padano che disperato lo ha cercato pentito per quello che aveva fatto e niente meno gli ha offerto la carica di sovrano. Le cose sono ancora in corso e tutto potrebbe accadere ma stavolta il mattarello non darà tempo per respirare o di riunirsi giorno e notte come accadde un anno fa.
La lotta sarà sui nomi che dovranno comporre la compagine del nuovo regno e così comincia un braccio di ferro lasciato in mani abili come quelle del reconte rivelatosi mediatore eccellente e raffinato nonché persona preparata e colta cosa assai rara in questi tempi grami nell’attuale mondo del potere. Bisogna dire anche cosa mai successa prima che il sovranista mondiale con i capelli a piattaforma di tappetino ha manifestato simpatia per il suddetto e non vuole neanche ricevere per un minuto o per un semplice caffè il nostro sfortunato e desolato capita(one) provocando in questo testone un’invidia malcelata che come ben sai è una sorta di rivalsa degli incapaci. Addio quindi sogni di gloria per le mezze tacche e per gli ambiziosi analfabeti che si devono rassegnare a stare a bagnomaria in attesa di altre occasioni per fare baldoria.
Per ora va bene conservare stabilmente queste belle poltrone comode e ben pagate. Poi il famoso garante degli stellari grillo parlante per la prima volta ha affermato che occorre mandare persone competente per dirigere il regno e ha cosi fatto sapere a gigino che deve darsi una calmata altrimenti prima o poi verrà oscurato dai soci fondatori. Per ora chi ha commesso il delitto resta in castigo e molto presto influenti padani chiederanno conto e ragione di questo colpo di testa del padano ruspa(ante). In attesa delle prossime puntate
Ti mando un caro abbraccio.
Tuo Candido.
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