Cronache siculopolitiche: Candido Munafò in mezzo agli “intellettuali”


Pubblicato il 04 Agosto 2019

Amico mio,

debbo riconoscere non hai torto ad indicare nella mancanza di una visione intelligente e ponderata delle cose come un vera sciagura dei tempi attuali che rende il vivere civile assai arduo e pieno di insidie. Quando poi ad avere questa assenza di sale nella mente sono persone che si reputa dovrebbero averne in abbondanza e definiti persino intellettuali di grido (grida?) allora davvero si resta senza alcun dubbio scoraggiati e altre volte disgustati. Hai pubblicato anche tu quel dibattito televisivo triste e comico al tempo stesso che ha impazzato un po’ ovunque tra il critico d’arte onnicomprensivo e l’altro critico non so bene di cosa esattamente i quali vivono in pianta stabile perennemente via etere soprattutto per imbastire litigi, conflitti e scontri con il compito precipuo che è quello di riuscire a far aumentare l’audience degli spazi televisivi ai quali partecipano da 10 a 20 telespettatori.

Ma la cosa pietosa e paradossale che molti altri seguaci anch’essi presunti intellettuali pensano che costoro siano dei profeti nazionali del pensiero illuminista , neoliberale e laico. Roba da scompisciarsi dalle risate! Il fatto di prendersi a sediate per un litigio che dalle parole passa alle vie di fatto potrebbe essere un piccolo dettaglio della complicata vita quotidiana però mi pare di sottolineare che non si sa se tale scontro è provocato ad arte appunto per far crescere l’interesse verso queste misere trasmissioni oppure è semplicemente il frutto di un’incomprensibile alterazione mentale.

Gli insulti che sono volati e le frasi offensive che si sono scambiati a vicenda lasciano perplessi e non sono originali perché ormai avvengono ovunque. Mostrano, altresì, naturalmente il segno dell’epoca volgare, manesca e pedestre che viviamo in cui tutto degrada in modo miserevole verso il basso con l’esposizione assoluta e a tutto tondo delle personalità pubbliche su fatti privati e di uomini sconosciuti su fatti pubblici. Ognuno dice la sua su tutto facendo scempio delle parole e inondando di vocio rumoroso con schizzi di fango a destra e a manca. Tutto ciò per imporre il proprio punto di vista cosicchè le nostre orecchie vengo irreversibilmente disturbate da grandi e piccole sciocchezze come mai prima.

Anche di fronte a fatti tragici si cade nella tentazione di parlare a sproposito ed escono pulsioni inconfessabili con riprovevoli espressioni come quelle della mia collega nei confronti del povero giovane dell’arma ucciso a pugnalate nelle città eterna da un ricco tossico yankee. Ognuno prima che si sappia la verità delle cose appena nell’immediatezza dei fatti di sangue immagina chi potrebbe essere il colpevole orientandosi in tale individuazione a secondo dell’antipatia contro qualche etnia, classe e razza.

Dimmi caro Marco se questa è un atteggiamento di tipo xenofobo oppure cretineria allo stato puro ? Mi rimetto al tuo imparziale giudizio ma per me tutto ciò è soltanto il termometro dei tempi isterici a cui assistiamo inermi come peraltro è successo tra quei due i video che si comportano come due squallidi bulli che comunemente affollano i bar, le piazze e le strade. Per ottenere una maggiore attenzione sull’infinità di trasmissioni che ci propinano basta invitare i soliti esagitati che a prescindere da quel che si dice e si afferma cominciano a gridare e a insultare perché alla gente abbastanza frustrata tutto sommato i litigi e gli scontri piacciono. Infatti aumento a dismisura quelli che adorano l’uomo forte che esibisce i muscoli, che invoca la pena di morte o i lavori forzati, a prescindere anche dal fatto che non esiste nell’ordinamento penale e a prescindere che poi spesso costoro sono i primi a violare le leggi. Fa effetto fare uno, due o tre decreti per fermare le persone provenienti dal continente nero ma non fare assolutamente nulla per rimpatriare i clandestini, quelli che spacciano, che violentano o delinquono altrimenti poi contro chi si dovrà predicare da mane a sera?

Mi sembra abbastanza chiaro che fare i finti tonti, essere solo piazzisti sconclusionati porti al massimo profitto di applausi e consensi così nel frattempo continuano di nascosto, senza controllo indisturbati i sotterfugi ,le spregiudicatezze e gli imbrogli in tutti i settori della vita pubblica. Alfine mi vuoi dire cosa c’è del pensiero laico e liberale nel non rispettare anche se dissenzienti le idee altrui ? Cosa c’è di tollerante nel perdere immediatamente la calma (o la testa) quando c’è qualcuno che non la pensa come te?

Mentre ormai tra destri/sinistri/centri ognuno porta al massimo dello scontro fazioso il confronto che diviene violento sul piano verbale e qualche volta quando arrivano i mercenari della parola il tutto traligna anche in scontro fisico oltre che in offese vergognose. Per me bisogna usare il fioretto quando si manifesta la propria differenza inconciliabile con l’altro e apprezzo tanto per questo figure ironiche, geniali e raffinate come l’ennio quello del flaiano e l’umberto quello dell’eco.

Oggi queste persone di alto lignaggio morale sono quasi scomparse e si preferisce i chiassosi urlatori che magari recitano la parte di sconsiderati soltanto perché devono portare un tozzo di pane (si fa per dire!) a casa. Mi fanno pena coloro che hanno nascosto il cervello in un recondito buco. Ma forse non è giusto angustiarmi per cose di cui la maggior parte delle persone non hanno interesse.

Un caro abbraccio. Tuo Candido.

 


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