Caro Marco,
ormai mi hai convinto comincerò ad usare la punteggiatura, virgole e congiunzioni facendo divenire la mia grammatica più scorrevole e al tempo stesso piana e naturale meno ossessiva con le naturali pause che sono necessarie in modo che la riflessione sia compiuta e significativa, comprensibile e assertiva così accontento Te che lamenti in questo mio discorrere impulsivo, istintivo e irruento una disvelata nevrosi d’ansia.
Lungi da me l’idea di provocare quella ritrosia verso i miei scritti che sono soltanto piccole meditazioni di un migrante intellettuale della buona (sic!) scuola. Leggo con attenzione la cronaca dei bollettini cartacei e resto sempre sorpreso del pigro attivismo dei nostri regnanti isolani che sono fantasiosi nell’inventare formule, alchimie e strategie che durano l’espace d’un matin e che servono solamente a mantenerli a galla nel vuoto assoluto di idee, proposte e progetti per uscire dal pantano. Questa settimana la palma d’oro la merita tanto per non cambiare il pizzo (ex) più amato dai siciliani che è bravissimo nel dire tante cose e farne ben altre, di ricominciare ad esternare senza concludere quasi nulla. Lui riesce ad organizzare mostre di cavalli e concorsi ippici ma tanto per non perdere l’abitudine di rimanere a galla nelle sfere del potere sino all’età senile al punto che adesso immagina di riproporsi come l’ultimo carro del carroccio di matteoselfini.
Cosi la Trinacria come sempre con il cappello in mano pronta ad elemosinare si presenta prona e ossequiosa al cospetto del capitano per accettare ogni cosa dal nocchiere del regno compresa la sua recondita idea che conserva della terronia e che non hai mai dismesso neanche oggi che detiene tanti suffragi e suffragette anche nella nostra martoriata isola.
E’ vero quel che pensi e l’ammetto apertamente questo vice regnante non mi fa tanta simpatia con questa autonomia differenziata a favore delle regioni ricche mentre come persona per la verità sarà anche un compagnone con cui puoi anche trascorrere una serata per fare bisboccia, ridere e scherzare. Non mi convincono le sue idee sbraitate per tirarci fuori dalla crisi e mi sembrano le solite improbabili ricette che arrovellano lo scontro ma in realtà non spostano di un millimetro le cose perché caro Marco le risorse delle finanze scarseggiano.
Da noi pensa che l’oppositore a questi disegni è niente meno mizzicacucè che scaccia l’occhio ai sinistri dopo essere stato per oltre un trentennio un publitalioto fedele a marcellino incarcerato e al caimano rinsavito. Poi tutto cambia e cosa non si fa per non morire d’inedia e non avere più un ruolo. Lui il fido gianfranchè non vuole decurtare le pensioncine agli ex parlatori così in tal modo fa perdere sessantamilioni di soldi proveniente dalla nazione.
In tal modo certamente non viene meno la gratitudine di questi vecchi ex frequentatori ex parlatori del palazzod’orleans. Ti rendi conto caro Marco quante ne dobbiamo vedere qui da noi di questa difesa dei privilegi ? Mentre ora la città del liotru vive una boccata d’ossigeno grazie all’aiuto che ci arriva da stellari, padani e vari miracolati. Ma al tempo stesso le guardie sono entrate al Palazzo di città per controllare i conti di cinque anni quando era podestà l’uomo dell’(ex) primavera.
Sarà un controllo che si opera per il quinquennio e non solo in modo da verificare chi ha speso bene e chi ha speso male cosicché al di là delle chiacchere da bar sapremo chi si è comportato bene e chi si è comportato male. Nessun dorma sonni sereni perché quando arriva questa mannaia prima o poi qualcuno ci rimette le penne dovendo pagare i conti ma come sempre tutto andrà avanti lentamente sino all’esito finale prescrizioni permettendo. Ora bisogna trascorrere questa estate che porta tanti pensieri nelle menti dei nostri giovani dalle parti della trinacria e non solo afflitti dalla mancanza di lavoro anche se si sta procedendo ad assumere questi navigatori che dovranno aiutare i nostri figli a trovare prospettive di lavoro. Mi duole il cuore a pensare a tutto ciò e a come ci siamo ridotti con gli egoismi dei privilegiati e con le ristrettezze dei diseredati.
Un pensiero mi sento di esprimerlo per due figure del nostro tempo come il regista di storia di una capinera artista scomparso di recente che ha dato lustro nel mondo alla sua idea romantica della realtà e poi all’altro scrittore oggi moribondo che ha inventato il commissario più popolare che con la sua saggezza ci ha deliziato serate indimenticabili. Che dire di questi personaggi che sono anche opposti nel modo di vivere l’arte e la cultura e, quindi, ci sta anche il fatto di essere criticabili tuttavia l’importante è che siano anche rispettati e apprezati. Purtroppo non è così al punto che le varie tifoserie opposte si permettono di insultare questi due grandi vecchi e scontrarsi ignominiosamente nell’agorà virtuale.
Eppure in questo exbelpaese in cui i veleni verbali, gli odi manifesti, i risentimenti subitanei, le violenze fisiche sono divenute le nuove armi del cretinismo cronico come se tutto quello che fanno gli uomini di cultura sia riconducibile alle logiche ideologiche del potere. Oggi ritorna quella tristezza per cui se indossi una maglietta di un cinema dei sinistri viene aggredito, picchiato e insultato. Lo stesso succede a ragazzi dei destri che si permettono di diffondere in modo pacifico volantini. Un suggerimento accorato vorrei darlo a questi regnanti parlatori accaventiquattro e, cioè, che si occupino seriamente della sicurezza pubblica, delle libertà civili e se c’è qualche movimento che fa apologia di vecchi regimi ormai caduti in disuso è meglio che lo si sciolga o lo si costringa a ripiegare. Poi quando vedi certe trasmissioni in cui ci si confronta su questi temi mi viene il voltastomaco ed in cui ciascuno condanna questi episodi salvo il fatto che appena subito nella stessa trasmissione si comincia a litigare su fronti opposti.
I messaggi che arrivano sono altresì equivoci, ambigui e preoccupanti. Ma a proposito di messaggi quello che arriva da una scuola per bambini è invece bellissimo, emozionante e pieno di speranza. Infatti in una scuola dei piccoli compagni di un bimbo sordomuto hanno imparato il linguaggio dei segni per aiutarlo a sentirsi a proprio agio nella classe. Questi sono le piccole cose che non si vedono ma che riempiono il cuore. Forse sono diventato buonista come il piccoloprincipe ma odio la cattiveria e la prepotenza.
Con tanto affetto. Tuo Candido.
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