Marco,
non ne se può più di questo stillicidio dei padri che ad una certa età devono difendersi per proteggere i figli in carriera ma anche dei figli che prima li giustificano dicendo che sono perbene e poi li scaricano quando diventano imbarazzanti. E’ inutile affannarsi in narrazioni sociologiche poiché è risaputo che i peninsulari i sicani gli italioti quando si presenta l’occasione sono lucidi furbetti e hanno il vizio innato di rimproverare gli altri per le marachelle che a loro volta commettono anch’essi.
La cosa importante è quella di essere fortunati a non essere scoperti! A questo punto ritorniamo ai tempi in cui i reati e i peccati coincidevano e cosi si potrebbero lavare le colpe nel confessionale con l’assoluzione di preti che bisogna ammetterlo sono assai riservati oculati intonacati. Cosi con piccole penitenze evitiamo costi esosi perniciosi inutili per la giustizia.
Da laico credente cresciuto alla scuola del filosofo dei delitti e delle pene penso che bisogna concordare con i clericali una fattiva collaborazione per consentire la purificazione delle anime macchiate da colpe pubbliche.
Ma questa settimana mi sono sentito soprattutto sollevato nell’apprendere che il Capitano e il partenopeo non vogliono affatto fare fuori gli eurocrati anzi il beneamato conte va ogni fine settimana a cena con il presunto etilista per trascorrere serate rilassanti. L’avevo capito sin dall’inizio che i due dioscuri sono cani che abbaiano e non mordono.
Adesso, però, sono contento che ci sono i quattrini per i lavoratori del Palazzo di città e che il podestà pugliese non intende confliggere contro i ragionieri del regno. Mentre temo assai per l’ex podestà dei fiori che non si sa dove sia andato a finire non si presenta più nella capitale del liotru cosicchè la sua stanza è vuota. Pare che ormai si avvalga di un sosia. Mi auguro che vada almeno nel palazzo della grande pupa dove rischi di essere martirizzato sol perché sei stato un po’ più iena del solito con lui.
Sentendomi assai affaticato in certi momenti vorrei vivere in una condizione di totale atarassia apatia abulia e però nel contempo (che dicotomia inquietante) tenendo la mente sempre sveglia aperta pensierosa . Non mi piace il destino a cui siamo stati relegati noi viventi con la ridondante ripetitività di gesti eventi situazioni che mi provoca (no) un insopportabile tedio noia logoramento.
Mi piacerebbe volare sopra il tempo e le umane miserie comprensive delle mie fissazioni che mi assillano la mente. A proposito di voli il pizzo più amato dai siciliani non ha più le ali ed è finito tra i reucci più detestati della nazione per una condotta largamente insufficiente. Il giornale del puparo lo ha bocciato forse per scarsa pubblicità a pagamento avuta o qualche grande favore non arrivato in porto.
Il re della Sicilia è stato un fedele federale fuochista del littorio e la sua filosofia politica è condita pervasa invasa di retorica parolaia oratoria altisonante frasi auliche. Diventerà bellissima era pura immaginazione onirica e nulla più. Quindi questo pover’uomo che sa affabulare confutare discorrere si chiede anche l’impossibile quale raggiungere obiettivi fare cose ottenere risultati.
Purtroppo, per noi circola l’idea che la Trinacria sta divenendo una casa di riposo a cielo aperto un’isola senile vetusta vegliarda. I figli che hanno ancora un pizzico di volontà vanno via o se sono bamboccioni si infrattano nelle case dei genitori ed in ogni caso si sentono isolati frustrati dimenticati dagli uomini che guidano il regno. Un ultimo pensiero mi sovviene sottolineando la differenza fra me e te caro Marco.
Mentre io indago nell’animo umano tu tendi a investigare sulla realtà. L’importante che questa curiosità non sia la stessa del professore di a ciascuno il suo descritta dal nostro geniale maestro dove alla fine questa sua volontà di conoscere finisce male anche con l’ indegna screditante ignobile di essere definito reputato valutato un cretino. Almeno ci sia risparmiata questa avvilente umiliazione!
Ordunque continuiamo ad esibire la cordapazza delle perlustrazioni civili ed esistenziali ma con prudenza e umiltà. A presto.
Tuo Candido.
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