Cronache siculopolitiche: Candido Munafò ricorda il miserabile ruolo degli intellettuali

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Marco carissimo,

il destino ci ha separati non solo allontanandoci dai luoghi dove abbiamo condiviso comuni esperienze ma anche portandoci a fare professioni diverse comunque, ciò che mi conforta è il fatto indubitabile che ambedue siamo nutriti dallo stesso latte osserviamo la realtà che si agita con la stessa curiosità di intellettuali scevri di remore mentali come invece pare siano pervasi i chierici che abbiamo conosciuto perennemente in dormiveglia affaccendati a primeggiare, dotati di inutile erudizione di futile sapienza. Nell’ambiente umbratile del nostro monastero condividevamo l’idea che la cultura è la bellezza che poteva può potrà salvare il mondo!

Alla fine vivevamo in una fortezza separati dalla comunità al tempo stesso integrati nel cuore da testa a cursa quartiere pulsante di popolo con abbondante malavita florilegio criminale intensa umanità. Ripenso alle risate amare che ci facevamo sulle figure pittoresche inquietanti colorite dei posteggiatori abusivi dei giocatori di carte sui marciapiedi, di persone indecifrabili a cui bastava vivere di poche cose che occupavano controllavano in lungo e largo gli spazi adiacenti della grande piazza antistante al grande monastero. Ogni giorno passavamo dai santi alle puttane dai luminari ai lupi mannari dai colti ai manigoldi!

Oggi abbiamo compreso che era un pò anche unicum in fondo ben assortito forse anche omogeneo che si integrava alla perfezione mentre ieri c’erano solo incomprensione indignazione irrisione! Ogni tanto questo scenario struggente sfuggente che era stato teatro di reali scene criminali diveniva un set cinematografico con la presenza di attori registi troupe oltre al passaggio di personalità importanti della cultura nazionale internazionale mondiale.

A proposito di memorie del passato, ho letto con dispiacere profondo che diminuiscono sempre più gli storici accademici nel belpaese a dimostrazione implicita esplicita evidente che non c’è volontà di apprendere dagli eventi che abbiamo vissuto per costruire il futuro con consapevolezza avvedutezza destrezza. Consentimi di affermare che sono brutti segnali che rattristano poiché tutto sembra ormai affidato all’improvvisazione del presente al carpe diem al qui è subito condito di superficiali puerili patetici improvvisatori senza conoscenze di quel che è stato. Intanto, viviamo la cronaca con qualche notizia che sorprende quale quella del celeste ex regnante lombardo peccatore già votato alla castità finito in gattabuia come d’altronde l’altro fatto giudiziario della condanna dell’ex podestà genero del pinordinovista a quanto pare piaceva la manna dal cielo fornita dagli amici del cecato deroma.

Lì da te c’è stato l’arresto di illustri camici bianchi in odore d’affari nel lucroso piatto della marmellata che è la sanità dotata di una spesa alacre illimitata ricca. Ma convieni con me comunque che la città eterna ha superato da tempo nettamente il malaffare della terranostra amata con la presenza sotto il cupolone di violenti figuri casanostrani che fanno il bello e il cattivo tempo nella metropoli per imporre i traffici illeciti i giri torbidi gli ignobili traffici. Noti in queste situazioni con cupa sorpresa che i disonesti solidarizzano tra loro senza pudore vergogna ritegno si costruiscono mille scusanti si dichiarano sempre innocenti invocano la presunzione di innocenza confidano nel terzo grado di giudizio. Bisogna avere pazienza perché la filiera giudiziaria si attiva prima come inflessibile dura rigida poi diviene clemente indulgente suadente dove tutto dipende naturalmente dal fatto se gli autori dei reati siano colletti bianchi o invece sporchi se hanno buoni legali oppure se difesi da piccoli azzegarbugli avranno probabilmente cattiva sorte.

Scrivi con perizia diligenza prudenza di ordini professionali impazziti da lotte intestine chiedendoti le ragioni i motivi le radici di tanta animosità, che naturalmente si manifestano in larga misura per affermare interessi di corpo di individui di gruppo.

Per la verità in fatto di tolleranza bonaria noi sicani siamo superiori a tutti poiché vorrei richiamare alla tua attenzione la continua reiterata ripetuta cretinaggine come nella casistica di chi organizza banchetti di frittelle discriminando i bambini che non siano italici o del primario prepotente che dice all’uomo di colore da curare devimorire o di quello selfiniano che invita la cantante che vuole i porti aperti ad aprirelecosce. Esempi mirabili della stupidità umana che trionfa imbattibile a discapito dei capi costretti a prendere le distanze da veri sciocchi che presunti razzifasciofobici.

C’è solo una ricetta per controllare l’odio che avanza la rabbia che monta l’ira che aumenta inghiottendo tutto in un vortice di malessere infinito immenso assoluto. Per scansare l’infelicità bisogna trovare un equilibrio che si attua mantenendosi a metà strada tra l’istinto dionisiaco e la razionalità apollinea.

 

Qui adesso desidero sdrammatizzare svelenire svicolare quest’oggi da altri fatti cupi indicando augurando auspicando a tutti la pace dei sensi con la divertente cristallina icastica metafora del maestro :“È una cosa talmente semplice fare all’amore… È come aver sete e bere. Non c’è niente di più semplice che aver sete e bere; essere soddisfatti nel bere e nell’aver bevuto; non aver più sete. Semplicissimo.”

A presto. Candido.

 

 

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Benanti

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