Cronache siculopolitiche: da Candido Munafò riflessioni sul “nuovo” corso politico


Pubblicato il 15 Settembre 2019

Marco carissimo,

colpisce questa celerità nel cambio di casacca nel regno dell’ex belpaese con i gialli che prima stavano con i verdi e adesso si alleano con i rossi quasi a segnare una mancanza di stile e di forme con la velocità della luce e che da noi viene chiamato genericamente trasformismo ma in realtà è semplice convenienza o opportunismo con il passaggio repentino come quando qualche calciante passa da una squadra ad un’altra. E poi sempre per rimanere nelle metafore sportive quel tifo da stadio fuori e dentro il palazzo del parlatoio dove l’indecenza, le grida e gli insulti hanno raggiunto inusitati livelli di odio che fa venire ribrezzo e disgusto come inevitabilmente avviene quasi sempre in questa sfigurata penisola.

Mi pare che il capitano(one) sia un po’ in calo soggiogato, adombrato e marginalizzato anche dall’attivismo della nuova capitana la sora trasteverina che ha mobilitato la protesta scavalcandolo e che ha visto vicino alla sede del parlatoio esibirsi anche tanti nostalgici con il braccio teso. In questi momenti protestare fa bene alla salute e ci fa sfogare inutilmente ma a tutto c’è un limite quando poi nell’esercizio del libero confronto bisogna ascoltare l’avversario e rispondere criticamente ma senza offese gratuite nei luoghi preposti al confronto. Infatti di tutto abbiamo bisogno in questo sciagurato paese tranne di odio e violenza verbale che poi nelle piazze,nelle vie può degenerare. Anzi sarebbe il caso di mandare definitivamente in soffitta i cultori dei riti del diciannove della piazza del santo sepolcro o quelli a cui piacciono quelle piccole marcette e calmandoli magari facendoci restituire innanzitutto immobili occupati abusivamente che sono di proprietà del regno.

Portano indegnamente il nome di un poeta davvero geniale e colto che per le sue idee venne imprigionato in un campo di concentramento oltre oceano e questo sicuramente per me è una cosa tremenda e illiberale. Ma credimi mal sopporto da uomo dei lumi e razionalista moderno quel modo di fare o il negazionismo della storia con i fatti nefasti del secolo breve da qualunque parte provenga sinistri o destri che siano.

Cosi ancora una volta l’aula del parlatoio è apparsa sorda e grigia con quell’inutile veemenza, invettive stupide rivolte principalmente al reconte che ha risposto per la verità calmo, pacato e sereno da buon uomo di diritto ma senza battere ciglio è stato anche duro e determinato. Penso che i nobili maleducati non celebrino in tal modo la libertà di opporsi con idee e proposte concrete ma richiamano con la stessa litania sempre l’attenzione sul tradimento e l’indegnità che invece potrebbe essere ribaltata contro loro dopo il colpo di testa inspiegabile (caldo!?) del capitano (one). Onestamente ti ripeto che penso che la stragrande parte dei sudditi non sopportano di essere chiamati ogni anno a esprimere un parere sugli uomini del regno.

Credimi Marco, anche tu devi convincerti perchè a me pare solo una lotta senza quartiere per non perdere o per conquistare o non perdere piu di qualche poltrona. Poi tutto alla fine viene nobilitato sempre dal richiamo retorico all’interesse generale per la nazione e per tutti coloro che soffrono e cosi ci si pulisce la coscienza issando le bandiere per poi ricominciare a spararle grosse.

Ti ho detto più volte che mi regolo da sempre per scegliere il meno peggio e adesso io mi fido del reconte fors’anche doroteo ma almeno presentabile, preparato, poliglotta e capace di parlare in modo elegante e di comprendere in pieno il funzionamento del regno. Mentre tutti gli altri mi sembrano anni luce indietro volgari, scadenti, vuoti e impoveriti di argomenti e di contenuti capaci solo di ricoprire ruoli per avidità, vanità e per necessità. Immagina che a ricoprire questo ruolo ci sia per esempio selfini ex capitano con la sora de trastevere.

Pensi che le cose andrebbero meglio che improvvisamente lo stivale rifiorisce in ricchezza e benessere? Solo a pensarci mi vengono i brividi e da piangere cadrei certamente in uno spleen infinito peggiore di quello attuale e da cui difficilmente mi riprenderei. L’importante è che questi nuovi, si fa per dire, non ricomincino con le divisioni e le differenze a tutti i costi e agiscano in modo convinto per rimuovere i macigni che ci sono sempre ogni qual volta si cerca di fare qualcosa di buono.

Ora hanno inviato nel continente autocratico l’ex sovrano gentile(one) a rappresentarci nelle pratiche con le altre nazioni che ci attendono a prove diverse. Chissà se riusciremo a migliorare le cose. Oggi mi sento esausto per queste (passate ?!) fibrillazioni e mai che si ponga in essere una solidale azione comune per divenire veramente protagonisti del nostro futuro con atti concreti in cui tutti possano riconoscersi sulla base di valori supremi e superiori.

Conosci bene quanta passione civile e impegno manifestò il nostro maestro di Regalpetra sia nella bella capitale della trinacria sia in quella della nazione ma anche nelle terra degli eurocrati. Eppure alla fine della giostra rimase profondamente amareggiato al punto da scrivere un pensiero largamente condivisibile :”Arrovellarsi con la politica era del resto tempo perso: e chi non se ne rendeva conto o ci trovava il suo interesse o era cieco nato.” Un abbraccio.

Tuo Candido.


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