Marco,
il reconte ha marciato spedito verso l’incoronazione del mattarello senza che nessuno significativo ostacolo si è frapposto sul suo cammino. Sembra un nobile anglosassone più che un uomo del sud per la calma e la seraficità che lo distingue. Il mitico capitano ha perso almeno per il momento questa battaglia e per giunta è stato fatto nero (ironia della sorte) dall’elegante reconte in un discorso che resterà come tra i più seguiti di sempre nel parlatoio .Ti soccorre la memoria quando il divo diceva sempre che il potere logora chi lo non possiede. E’ una verità lapalissiana ma il capitano(one) spera e non dispera di effettuare la risalita e tutto dipende anche da quel che fai, da quel che dici e dall’umore del popolo e se fai schifezze evidenti prima sei in alto e dopo vai a casa subito.
Mi stupisce il fatto che adesso si lamentino questi verdi padani incontentabili per il fatto che ci sia un altro regime poiché erano stanchi ,affermono loro , dei no alle loro proposte. Si sa che tutti sono condizionati dalla ricerca delle poltrone per se e per la propria parte e la storia delle cose che non realizzano per colpa degli altri è antica. Ma se vuoi ottenere le cose non sbatti la porta e te ne vai lasciando in asso tutti. Devo essere sincero con te visto che vivo da anni nel nord della padania che questi signori si sentono superiori a tutti e onestamente mal ci sopportano anche quando siamo preparati, qualificati e competenti e ci continuano a guardare dall’alto in basso e ci continuano a chiamare in gran segreto terroni. Senza quei padani nel regno mi sento molto più tranquillo e non mi scandalizzo affatto che chi si è insultato e offeso prima o poi potrebbe far pace e accordarsi per evitare altre sconcezze. Tutti sanno che in queste cose del potere contano più che altro i fatti e non le parole che vengono dette e quando volano gli stracci tutto avviene per far colpo sulle tifoserie avverse. Penso poi che neanche i destri seppur probabili vincitori alle consultazioni avrebbero avuto vita serena con l’ex cavaliere per nulla d’accordo sulle idee antieurocratiche del capitano(one).
Ma vieppiù a questo siamo e sappiamo bene che al popolo non piace poi tanto essere consultato ogni anno e senza dubbio per ora l’esercito dei novecento parlatori e passa si è salvato. Cosi tirano un sospiro di sollievo loro e le rispettive famiglie e credimi anche le truppe del verde(one) si sentono sollevate dal non affrontare una campagna per convincere a sostenerli e in cui si dovrà discutere di argomenti assai spinosi senza avere la minima idea di come fare tranne come al solito quella di accumulare debiti.
Il partenopeo canta vittoria e si autoesalta andando anche a trattare all’estero e tranne questa iniziale gioia per la sua conferma a corte dovrà imparare presto e in fretta da autodidatta qual’è. Ma vedere che lo sfotte proprio il suo ex amicone capitano (one) consentimi è oltremodo grottesco e ridicolo proprio lui il verde padano ed è come se il bue dia del cornuto all’asino. Comunque se gigino non avesse avuto il competente reconte a fianco non so che fine faceva e penso proprio che poteva smobilitare per eccesso di ambizione oltre che per scarsa preparazione.
Grazie all’arguto grillo parlante si è acconciato a più miti consigli retrocedendo dal suo smodato carrierismo e alla sua assoluta mancanza di umiltà. A tal proposito bisogna ricordare quel che fa tanto discutere un po’ tutti e cioè il fatto che chi dirige i sinistri i destri o gli stellari non abbiano una cultura profonda e accurata e si fa notare da più parti che non hanno completato gli studi accademici. Ma nel passato della nostra storia era cosi però magari vi erano personalità che leggevano più libri persino la notte quando finivano di stare nelle regge.
Oggi di libri manco a parlarne sui vari comodini perché non hanno tempo ma fanno solo dirette per sparare chiacchiere banali e battute caustiche, per mostrare che loro sono i migliori, per pensare sempre e costantemente a sé stessi e al proprio destino personale o qualche volta ai fedelissimi e amici di cordata. E’ chiaro da sempre che quando ci si irrigidisce su punti programmatici e un segnale per richiedere sempre sotto traccia un posto di rilievo, qualcosa in più o come si dice volgarmente alzare il prezzo. Allora credimi che il partenopeo gigi non ha fatto certamente una gran bella figura quando sembrava un bambino indispettito e capriccioso che non veniva accontentato. Ora si dice che sono distribuite poltrone e che tutto è una misera occupazione di spazi di potere.
Scusami Marco ma è stato sempre cosi e sarà sempre così poi per realizzare provvedimenti in favore della gente c’è sempre tempo. Chi comanda costruisce sempre le sue fortune sulla menzogna e sulle bugie profuse ad arte. Oggi purtroppo la maggior parte di chi ha la sovranità alimenta e la rabbia e la frustrazione delle persone mentre una volta non era così si cercava di suscitare entusiasmo e energie collettive. Oggi tutto ripiega nella protesta fine a se stessa mentre la dimensione della proposta viene lasciata alla tecnocrazia. Ecco come la nostra libertà si restringe sempre più e nessuno più con il proprio consenso cambia le cose poiché sono i tecnici a trovare le soluzioni.
Si costruiscono regimi sempre nuovi ma alla fine chi risolve le cose sono persone anche sconosciute ai più che riempiono di contenuto un atto, un provvedimento, una legge. Cosicchè anche se la firma di una cosa realizzata è di tal dei tali a fare questa proposta in realtà è una persona che neanche si conosce. Nel passato poi per fare esempi concreti di uomini di potere che professavano l’ottimismo a buon mercato c’erano ghino di tacco e poi l’ex cavalier caimano che spingevano la gente ad un vitalismo a volte anche insensato rappresentandoci una realtà che non esisteva. E’notorio che chi ha il potere si tiene vicino a se una serie di esperti che lavorano per studiare cosa dice, cosa pensa, cosa desidera la gente in modo da ripetere a pappagallo dei mantra che fanno effetto sulle persone che dicono “…guarda qua la pensa proprio esattamente come me…”.Dimmi tu se questa è vita.
Un abbraccio.
Rosario Sorace.
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