Cronache siculopolitiche: “giustizia” e altre “facezie” raccontate da Candido Munafò


Pubblicato il 06 Ottobre 2019

Caro Marco,

desidero ritornare sul tema della moralità pubblica che per quanto mi riguarda è l’essenza della nostra vita associata e che, purtroppo, invece è un limite attualissimo del modo di vivere in tutti i gangli della comunità e, cioè, dalla famiglia ai piani alti del regno infatti sono una minoranza coloro che rispettano una soglia minime di regole. Manca un’idea di fondo dell’etica condivisa che dovrebbe costituire il fondamento del vivere civile e questo è un fatto antico che niente meno si fa risalire alla mancanza di una vera rivoluzione borghese nella nostra nazione. Gli intellettuali discettano in lungo e largo sull’assenza di una religione laica dell’etica della responsabilità ma io penso che la nostra specie è antropologicamente tarata da questo punto di vista mentre ad onor del vero sul piano strettamente umano per creatività, fantasia e simpatia siamo tra i primi al mondo.

Ricordo Marco, un tasto assai dolente ed è quello che quasi nessuno gradisce pagare tariffe e balzelli al punto che quelli che si sono alternati al potere per assecondare questo desiderio dicevano sempre per rassicurare il popolo che non “avrebbero messo le mani nelle tasche delle persone” e cosi però subito dopo nessuno sa spiegare come si fa a mantenere le spese ingenti delle strutture del regno con i servizi e l’apparato amministrativo che costa sempre più. Ognuno “quannu acchiana” parte con tante buone intenzioni sempre confidando nella propria onestà personale e parlando sempre dell’indegnità altrui o di quelli che li hanno preceduti salvo dopo poco tempo rifare le stesse cose dei tanto vituperati avversari al punto che neanche se ne accorgono e se c’è qualcuno che lo ricorda costoro cominciano ad attaccare con veementi invettive i tuoi colleghi definiti faziosi, bugiardi e manichei.

Ora che triste destino in cui è finito quel personaggio del “mistero bianco “ che si sentiva da più di vent’anni il più onesto dei podestà dell’intera Trinacria e che oggi è pronto anche di fare lo sciopero della fame come l’indiano lontano o il defunto marco più vicino. Chi doveva dirlo che questo vecchio combattente della legalità negli anni novanta del secolo scorso doveva pagare caro il prezzo della dura legge del contrappasso con lo scioglimento municipale decisa dai regnanti per infiltrazioni (ohibò) di casanostra . Inutile gridare alla luna quando poi per ironia della sorte non si capisce che mettere come vice-podestà un uomo che aveva il cognome come il “cacciatore” non portava granché bene.

Ma lui nonostante abbia scritto un libro in cui spiegava ai posteri la sua grande e ineccepibile moralità con prefazione niente meno dell’emerito storico del convento a noi noto non ha potuto evitare di essere mandato a casa nell’infamia e senza onore . Che strana oggi è la vita e devo dirti che mi ha colpito la notizia che hai riportato di un uomo scappato dagli arresti a casa per fame che ha cercato di ritornare nelle patrie galere per potere essere nutrito. Come di converso quello che per sfuggire dalla moglie preferisce ritornarci in gattabuia. Ci sono situazioni piccole che impietosiscono o che sono assai patetiche e penso alla maggior parte dei detenuti che sono poveri e pazzi e marciscono in carcere con piccole pene. Mentre ancora oggi chi ha tanti soldi non rischia nulla quando naturalmente non viene colto in flagranza di reato per fatti accertati con tanti testimoni. Altrimenti ha tutto il tempo per trovare tante di quelle scusanti e alibi da avere un’alta probabilità di uscirne indenne.

Infatti, solo i colletti bianchi si salvano nel belpaese e tante preghiere oggi vengono fatte in favore del “genovese” noto faccendiere della trinacria ex sinistro ora destro a cui viene comminata una pena di quattro anni. Dai dai che con un piccolo sconticino ancora ed è quasi fatta per evitare le patrie galere. Poi magari si fa un processo ad una persona che porta un fiore al figlio morto in una tragedia solo perché avrebbe violato dei sigilli giudiziari. E’ un bel vedere poi la meravigliosa giustizia civile che si muove tra faldoni altissimi e che probabilmente per stanchezza non vengono neanche letti da chi di dovere al punto che si emettono molto spesso sentenze dopo anni e anni a volte anche palesemente inique o assurde.

A proposito di giustizia viene condannato il re delle pale che aiutava con danaro un altro matteo famoso ultimo capo riconosciuto e riverito di casanostra ed questo ex elettricista di eliche a vento che si è fatto da solo( si fa per dire!) era persino amico di un amico di un importante verde padano. Questa bella piramide del malaffare che si rinnova e passano i decenni ma ognuno per protezione, per crescere, per arricchirsi invece di pagare l’obolo dovuto al regno paga alacremente questi parassiti criminali che si sono divorati la nostra bella terra. Cosi si evidenzia ancora una volta che tutti lottano per sostituirsi alle marionette di turno che vengono sapientemente manovrati da menti raffinate per creare ricchezze nelle mani di pochi anche grazie a decreti regi di favore.

Mi pare che il capitano è fiero di averlo avuto costui come collaboratore per l’economia e che è talmente stimato che ha avuto udite udite due mutui di centinaia di migliaia di euri nel piccolo (ex)paradiso fiscale del santomarino.

Questo eccelso studioso aveva concepito la tassa piatta che avrebbe favorito naturalmente solo quelli agiati come lui, ma credimi Marco non capisco perché le pecorelle dell’ex bel paese seguono con tanto ardore i verdi padani quando ci sono soggetti di questo tipo che a tutto pensano tranne a chi sta peggio. Fanno solo baldoria contro tutti e tutto solo quando non occupano posti di rilievo e una volta come ho già ricordato mostravano cappi nel parlatoio ma sono stati invece comprensivi quando è successo dei figli del famoso “celodurista” senatur beccati a arraffare con la complicità del padre degli euri delle loro casse.

Per farti capire il livello intellettivo di questi rampolli recentemente uno dei cari figlioletti del fondatore dei verdi è stato beccato a non pagare conti al ristorante. Piccole e grandi miserie di vizi pubblici e privati. A noi non ci resta che assistere a questo scempio stupido e grottesco.

Un saluto affettuoso. Tuo Candido.


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