Cronache siculopolitiche: il “caos italiano” e Candido Munafò


Pubblicato il 01 Dicembre 2019

Caro Marco,

sembra proprio che nella mia missiva la scorsa settimana abbia evocato il podestà della folgorante primavera che sembra oggi più che mai immalinconito e così immediatamente si è saputo che è stato chiamato dagli uomini del palazzo della pupa a rispondere con tanti altri consoli di colpe gravi nei conti della tua(nostra) città. Ora si apre il classico scenario assai tedioso dei pro e dei contro relativamente a queste gravi ed esacerbanti accuse e così il tutto si trascinerà per anni forse il tempo giusto per arrivare ad una placida prescrizione che metta il cuore in pace alle nostre genti vogliose di punizioni ma nel contempo compassionevoli nei confronti di chi è stato un protagonista di primo piano qui da te(noi). Naturalmente si diranno le frasi di rito che conosciamo bene con attestati di fiducia nei confronti degli uomini di diritto che dovranno muoversi nel giudicare una materia complessa con tecnici, esperti e consulenti.

Però il podestà pugliese potrà sempre dire da qui al prossimo futuro che questa frana finanziaria non è responsabilità che gli appartiene e potrà cominciare a chiedere ai cittadini agatini il consenso anche per la prossima volta ed è quasi certo che questo gli sarà concesso perché lui si sente un bravo ragazzo e si muove sempre con i piedi di piombo tranne quando si tratta di rimborsi pubblici o nomine di potere.

Intanto aumenta di due poltrone il numero dei suoi cortigiani facendo entrare nel suo desco anche il figlio du mastru del foro. Poi abbiamo anche il caso dell’agen(te) “assonnato” che comincia ad assumere risvolti assai preoccupanti e che comincia a crescere in intensità scandalistica anche per quei birichini dei tuoi colleghi che press(ano). Inutile negare che gli uomini del potere non vivono più tranquilli e sereni come una volta quando casanostra comandava forse con un pactum sceleris e c’era solo il puparo a monopolizzare le notizie da fare uscire cosi edulcorate all’uopo o belle preconfezionate per chi comandava e desiderava soltanto mettersi in mostra per dimostrare che esisteva o peggio ancora perchè ci sapeva fare . Ora con tutti questi notiziari in via web c’è un deragliamento di illazioni, inchieste e indagini che scandagliano sulle personalità di coloro che rivestono ruoli in tutti gli ambiti della vita associata dello stanco liotru.

Sino a quando non si capirà che chi gestisce un feudo o una contea deve dare conto di tutto quel che fa quando gestisce il potere di propria competenza e bisogna rendersi conto che chiunque sta sulla comoda poltrona ben remunerata non sfugge agli occhi curiosi e indagatori delle persone che sanno leggere. Però più in alto si va nelle gerarchie del regno e meno si avverte l’alito sul collo del popolo che richiede prebende, favori, ricompense e indulgenze perchè ormai i nobili del parlatoio si fanno vedere di rado nel territorio di appartenenza.

Fuori sacco mi ha tanto divertito il tempo di cui dispone il prode capitano che adora lo spettacolo e che niente meno vuole fare breccia anche sugli adolescenti ed si vede in video che ancheggia le gambe in un tik tak. Renditi conto di quanto sia ridicola la cosa che per la verità non è stata presa poi tanto bene da questi imberbi ragazzi che gli hanno intonato il vaffa per impedire che si faccia altre volte presente tra loro.

Ho visto anche che il partenopeo ha avuto una paternale dal grillo parlante che da tempo non si fida più tanto di lui e che a quanto pare è pronto anche lui al vaffa se il giovane continua a fare lo gnorri sulla strada da intraprendere. Misera fine stanno facendo questi signori e signore delle stelle che dopo tanto clamore subiscono la concorrenza delle sardine che affollano tutte le piazze stretti stretti sotto gli ombrelli silenti e impertinenti.

Mi pare che questi giovani , ragazzi e ragazze abbiano una profonda delusione e un acuto disincanto verso tutti anche se poi pare sia soprattutto una protesta anti-capitano che onestamente mi sembra un tantino preoccupato di costoro al punto che userebbe i gattoni per divorarne quanti più possibile. Niente di nuovo sotto la pioggia dove i giallorossi sono già quasi ai ferri corti e il sopra citato partenopeo continua a mietere fallimenti anche per propria insipienza e sbaglia tutte ma proprio tutte le mosse forse perché non ha dimenticato il grande idillio che ha vissuto con il capitano.

Bisogna dire che lui è costretto ad andare avanti senza avere nessun sostegno reale all’interno della sua compagine che è una vera e propria armata brancaleone in attesa che arrivino gli ordini dall’alto della casaleggia e, quindi, aspetta e spera di ricevere qualche progetto nuovo da realizzare. Ora c’è il bulletto fiorentino in difficoltà che manda anche lui un vaffa a chi vuole indagare sulle sue strane scatole cinesi in cui girano soldi da un posto ad un altro. Cosi lui invoca il solito trito e ritrito garantismo per stornare l’attenzione e intimidire chi vuole sapere di più. Ma anche la storia del re del mattone che doveva costruire il campo del pallone nella città eterna e che è stato generoso con gli uomini fidati del capitano.

Sono i soliti potente che pretendono impunità costi qual che costi ma questo sono sceneggiature che già conosciamo . Nel frattempo nel parlatoio si viene quasi alle mani per nulla così tanto per divertirsi un po’ e poi usciti dall’aula si va a prendere un bel caffè insieme. Diceva il mite maestro “…ce ne ricorderemo di questo pianeta …”.

Ti abbraccio. Tuo Candido.


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