Cronache siculopolitiche: il ritorno di Candido

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Caro Marco,

sono rientrato con grandi rimpianti per non avere potuto vedere tutti i luoghi e le bellezze naturali che mi ero prefisso di visitare anche se mi ha consolato enormemente di stare in buona compagnia con te e cosi abbiamo discusso prevalentemente della nostra città che come ti ho fatto presente mi è sembrata abbattuta, depressa e in piena decadenza. Ho preso atto che la tua notorietà è cresciuta e tanti si sono fermati a discutere con te per fare foto a sugellare il fatto che stai divenendo popolare. Chissà se realizzi anche tu il sogno di occupare qualche stanza del palazzo per comandare o dirigere come scherzosamente mi dici o comunque per essere un autorevole scrivano.

Ma oltre le spiagge stupende della nostra magica trinacria sono andato a vedere nel cuore dell’isola la bella comunità di Ciazza che ogni anno tiene una magnifica ed imponente sfilata medievale con trombe, tamburi e cavalieri con costumi colorati e con quattro contrade che si sfidano anche in palio. Una manifestazione davvero straordinaria e affascinante che naturalmente evoca suggestioni coinvolgenti ed emozioni intense. Ma il cuore di questo grande evento è la consegna delle chiavi della città al conteruggero che tale momento più solenne raggiunge l’acme della rappresentazione.

Ti confesso che mi è venuta quasi naturale immaginare una trasposizione all’attualità con il truce capitano che proprio in questo infernale agosto ha compiuto un passo breve (ahinoi!) divenendo capitone e togliendo le chiavi dalle mani del reconte e le ha pretese per sé per detenerle in persona personalmente.

Che acuta tristezza questo colpo di scena teatrale del padano verde di rabbia anche se tutto ciò era nell’aria come uno spettacolo a dir poco penoso con le solite grida sulle piazze seguiti dai patetici ripensamenti e quando ormai nessuno si aspettava una cosa simile il verde padano forse preso da un colpo di caldo in spiaggia, eccitato dalla musica, dalla visione entusiasmante di belle donne in topless e forse a causa dello stress per il continuo muoversi in ogni dove ha rotto gli indugi gettando la maschera con un truculento diktat e mandando a gambe all’aria questo regime e chiedendo per sé tutti i poteri. Ma secondo indiscrezioni o forse potrebbe essere il solito pettegolezzo malevolo questa mossa non è stata pensata solo dal suddetto ma bensì dettata niente meno dal papà della fidanzata anche lui peraltro verdino.

Cosi un’aria torbida si è abbattuta sull’estate rovente che ha reso ancora più caldo il clima nelle stanze dei regnanti già notevolmente surriscaldato. Mi sorprende questo improvviso e inaspettato voltafaccia e si fanno come già detto varie ipotesi sui vari suggeritori occulti di una simile scelta che certamente apre la strada ad un altro regime con fuori in strada l’esercito degli infedeli padani che sfidano in palio gli avversari/alleati che si sta tenendo nei palazzi del potere e in cui è incerta la vittoria morale anche se quella finale potrebbe essere scontata.

Ma gli sconfitti siamo come sempre tutti noi che temiamo che una mannaia si abbatta sulle nostre teste lasciandoci tramortiti e senza fiato. Mentre il capitano(one) appare frastornato, confuso e irriso adesso da piccole pattuglie di contestatori anche qui nella piazza del liotru lo hanno insultato e proprio quando sembrava che avesse la vittoria in pugno è apparso come un renudo (pardon in costume) senza esibizioni di muscoli ma semplice per com’è ovverosia flaccido, dimesso e fuori forma.

Purtroppo, caro Marco, mi sembra inutile ribadirlo perché sai come la penso a tal proposito e cioè questo excomunistapadano che vorrebbe ritornare all’antico con l’ex cavaliere caimano. Si allunga così la lunga lista degli analfabeti della polis che nella gestione del potere si rivelano solo dei tattici senza strategie. Ormai tali personaggi sono assai numerosi aumentando sempre più e purtroppo sono tutti piazzati in prima linea sulla scena nazionale. Il gigino partenopeo silente e ridente comincia a respirare un po’ di aria pura dopo avere avuto il fiato corto soffocato com’era da questo ingombrante ex amico che lo aveva totalmente asservito alla sua corte facendolo scomparire totalmente dal palcoscenico del teatrino nazionale. Ad attenderlo a braccia aperte per stringerlo a sé (soffocarlo?) ci sono i sinistri che ora sono d’accordo per costruire un nuovo regime in cui ritornano in pompa magna come i salvatori della patria.

Adesso gli stellari si sono riuniti con il famoso grillo parlante divenuto da tempo un saggio e moderato pater familias che ha consigliato ai figli allievi dilettanti di cambiare scenario per salvare le poltrone. Emerge mestamente in tutto questo marasma la nitida, qualificata e dignitosa figura del reconte il quale non ha potuto fare di più perché senza reali sostegni dietro di sé e che alla fine ha difeso orgogliosamente le sue ragioni dalle bugie, dalle mistificazioni e dalle falsità affrontando in modo serio e trasparente l’impasse e si spera potrebbe(dovrebbe) a ragion veduta divenire il nuovo vero capo degli stellari fortemente indeboleti.

Ma si sa quest’ultimi sono diretti e comandati anche dal genio della lampada pardon della piattaforma che però da segni evidenti di cedimenti poiché neanche i seguaci della sua invenzione moderna ci credono più di tanto. Ora che il reconte ha sbottato e ha fatto capire di avere sopportato in silenzio le intemperanze sconclusionate e sciocche di capitan capitone mi pare che il quadro si restringe e che il bulletto fiorentino torna in campo con trombe ed onori come uomo responsabile e puro.

Marco, non so se ti deludo ma ho l’impressione che il parlatoio non si scioglie e che qualche personaggio fico un po’ sinistro con l’aiuto di matterello possa essere nominato nuovo re. Adesso quel che resta malinconicamente per noi comuni mortali è il ritorno alla realtà con la fine delle brevi vacanze. Un abbraccio caro amico.

Rosario Sorace.

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