Cronache siculopolitiche: nuova lettera di Candido Munafò

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Marco,

sono lieto del fatto che sei compiaciuto di poter comunicare con me tramite questo epistolario che è mezzo antico pregnante stimolante per esprimere sentimenti e punti di vista.

Qui nella Padania non ho sodali con cui discutere nel tempo libero e si vive separati l’uno dall’altro avendo da par mio scelto e ricercato la vita da eremita in una sorta di solipsismo mentale per coltivare esclusivamente la lettura e la cultura. A maggior ragione nella stagione autunnale esco solo per il lavoro e per le strette necessità essendo un single impenitente così quando l’aria diventa un velo bianco che offusca l’anima comincia ad avvincermi uno spleen che mi immalinconisce immensamente. Da questa condizione claustrofobica traggo ispirazione per meditare sulle cose di terra nostra.

Quest’oggi desidero avvertirti del pericolo che corri nel trattare tra il serio e il faceto di uomini e cose del Porto delle Nebbie laddove il tempo non passa invano e scorre placidamente per consentire senza supplica e invocazione le indulgenze plenarie per tutti i peccatori della legalità.

Allora è inopportuno che tu riesumi vecchie storie dimenticate da tutti che riguardano uomini di legge probi e cittadini al di sopra di ogni sospetto che hanno reso celebre nello stivale la città dell’elefante. Marco prudenza e cautela, ti prego calmati sei troppo impulsivo e non ti rendi conto del danno che fai a te stesso riportando fatti eventi episodi di persone dell’oltretomba.

Attento, quindi, che oltre il noto puparo con i beni sequestrati ti osserva dall’alto la pupa con la bilancia in mano. Lascia perdere questi futili argomenti che insozzano l’umanità di uomini e donne assai ligi che (hanno )amministrano(ato) giustizia e verità. Anche se piove nel palazzo vicino a quello della suddetta statua gigantesca non ti impicciare di strutture edili costruite e a regola d’arte poichè tutti sono dotati di ombrelli e molti alzandosi all’aurora prediligono anche piccole spruzzate di acqua sul capo per tenersi svegli. Devi proprio prendertela con quell’eroico cavaliere dell’apocalisse passato anche lui a miglior vita che distribuiva generosamente oboli a chi svolgeva funzioni pubbliche per il bene comune.

Marco, ti sei messo in testa idee malsane e temo che qualcuno ti suggerisce teoremi falsi inficiando la tua salute al punto che intossicato vomiti in continuazione. Che vuoi risolvere con le tue iene in bella mostra pensi forse che ci sia qualcuno che si impaurisce di un disegnino innocuo di animaletti con il microfono? Parli con disinvoltura, come fece il siciliano pippo con i suoi ragazzi di commistioni dei poteri che avrebbero mortificato depredato distrutto la milano del sud ma soprattutto la speranza del cambiamento.

A proposito di quest’ultima parola che usano tutti coloro che si accingono a regnare qui e fuori dalla Trinacria. Vedo le facce nel libro che anche tu usi dei nuovi cavalieri di Giussano reclutati notte tempo per conquistare il nostro sud e apprendo che oltre i discendenti del drago ci sarebbero piccoli podestà locali e uomini di legge che amministrano per delega nella città dell’elefante dal podestà pugliese.

Uno scenario davvero affascinante associarsi al Capitano grintoso sfrontato focoso (O capitano mio capitano direbbe il celebre poeta Yankee ) che adesso guida come vice re il nostro regno. Mi piace che in tal modo si esalti un altro nobile letterato della trinacria che scriveva della decadenza di un passato e presentava gli uomini nuovi. Adoravo questo libro che vinse il premio della strega e appunto ammiravo il nipote del principe tale Tancredi e il suocero Calogero provando una punta di invidia, perché godettero della presenza della bella Angelica il primo come sposo e il secondo come padre.

Che fascino la descrizione di quel nuovo vecchio mondo che si presentava agli occhi dei vecchi nuovi e che passati da un regno ad un altro ci ha regalato la Destra e la Sinistra storica proprio come ora caro Marco. Cambia tutto ma non cambiano le nostre sane e salutari abitudini.

Mi rassicura sapere che da noi tutto è immobile stagnante uguale e che solo le condizioni climatiche portano mutamenti nei passaggi stagionali piogge torrenziali e forte umidità come all’equatore. Marco abbi cura di te cerca di tenere a bada la tua memoria d’elefante potresti farti male.

Ti mando un caro abbraccio. Tuo Candido.

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Benanti

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