Cronache siculopolitiche: ritorna Candido Munafò


Pubblicato il 08 Dicembre 2019

Marco,

non c’è giorno che non si nota quante sbavature e conflitti sono presenti in questo regno dello stivale e quanta grande confusione ci sia che non ci fa fare significativi passi in avanti. Ad aggravare la situazione c’è la sicania che non eccelle in nessun settore e stenta ad affrontare qualsiasi cosa dalle più piccole cose a quelle più rilevanti. Sentire giornalmente che i nobili della città eterna si lamentino delle incongruenze su come viene gestita la trinacria dai baronetti locali e poi ascoltare di rimbalzo l’ex pizzo più amato che si lagna del fatto che dall’alto non fanno niente per migliorare la vostra(nostra) situazione, credimi tutto ciò amico mio con tale continua bagarre provoca in me nausea e vertigini perché si ha la perfetta consapevolezza che siano messi davvero male senza via d’uscita e siamo sostanzialmente ne “manu di nuddu”.

Ognuno difende il proprio orticello con le proprie poltrone, poltroncine, con i grandi e i piccoli privilegi e da oltre mezzo secolo poi che si rinfacciano accuse reciproche senza muovere un dito nemmeno in casa propria. Udire e vedere come dibattono dei più svariati argomenti nei comodi parlatoi con quell’alterato vociare, con quel tono insulso ,con quell’insultarsi senza ritegno , con quel lanciarsi contumelie gratuite e infine quando si sono messe in atto tutte le verbosità possibili si ricorre alla malevolenza e si mettono in moto le varie e attrezzate macchine del fango. Francamente mi ha stancato questo finto conflitto e mi fa venire il vomito la caparbia arroganza di tutti contro tutti. Quindi è cosa buona e giusta disprezzarli con serenità per tutto questo sproloquio anche perché i più attenti osservatori si rendono conto che si tratta di grandi sceneggiate recitate male.

Oggi il capitano(one) che si è ripreso alla grande ed è comunque il più capace a recitare il ruolo duro e truce di quello che in fondo sa bene di sparare per lo più colossali castronerie in quantità industriale senza che quasi nessuno gli ponga il problema dell’assoluta assenza di contenuti o idee. Eppure si sa bene quando è utile dire battute ad effetto ogni momento pochè provoca tra i suoi ammirazione e adorazione e tutti felici e contenti dicono “…hai visto quant’è bravo…”, “…come lui nessuno…” , “…sa il fatto suo e non le manda a dire…” “…quando ci sarà lui tutto cambierà …” e altro ancora giù di li. Ma al di là di tutto nessuno di chi comanda e anche del popolo sa districarsi nei labirinti del mes, del belin, del patto di stabilità, del differenziale con i titoli teutonici ,del deficit o del debito pubblico, del disavanzo e dell’avanzo e di tutte quelle diavolerie contabili su cui dovrebbero misurarsi persone preparate e che studino bene quel che si deve fare per operare al meglio. Ricordo con apprensione quando il verde padano anni fa veniva richiamato nel parlatoio eurocratico perché non partecipava a nessuna riunione di commissione dove era inserito e in cui si doveva discutere di cose per cui era pagato per la sua presenza e lui con una faccia stupita(da) da allocco osservava forse cosciente della sua incapacità a dire (o a capire?) alcunchè .

Aveva in quell’occasione la stessa espressione quando ascolta o ascoltava il reconte bacchettarlo come un professorino esigente o meglio un maestrino d’altri tempi rimproverarlo del fatto che si applica poco nonostante sia dotato di discreta intelligenza. Per carità il capitan selfini ha un grande talento a trovare simpatizzanti e sostenitori che deriva dalla sua innata esuberanza di propagandare in modo semplice ed efficace che gli consente di fare attecchire il suo verbo (si fa per dire !) in tutti posti in cui va e sa piacere ai suoi proprio per questa aria da guerriero. Allora per dirla con l’altro conte, coach della beneamata, è “agghiacciante” pensare che costui quando cadranno questi pasticcioni e litigiosi giallorossi sarà il capo di tutti. Rabbrividisco all’idea di tanta assoluta inconcludenza sia degli attuali che dei futuri regnanti che sanno solo fare un rumoroso e roboante chiasso per intimidire gli avversari e per stupire gli amici ma poi già si sa alla prova dei fatti saranno penosi.

Ora si puntano i riflettori sul pugnace fiorentino che ha comprato una bella e comoda villa di solo un milione e trecentomila euro e la mamma di un suo amico guarda caso già nominato tra i papaveri del regno gli presta solo settecentomila euro. Sembra proprio il già conosciuto bell’intreccio di intrighi torbidi mai completamente rottamati dal nostro secondo matteo che favorisce sempre il suo giglio magico. Nei tempi andati ricordo c’era la formica del garofano rosso che denunciava che il “convento era povero ma i frati erano ricchi” ma oggi purtroppo cercano di tenere in piedi un sistema di imbrogli e di intrighi che aiuti solo le persone che detengono il potere facendosi i casi loro e che quasi tutti sono avidi nel volerlo mantenere a tutti i costi come sempre facendo cascare qualche euro (sic!) nella propria tasca. Marco mentre le nostre giornate sono fatte di inezie con tanta impazienza, obblighi, attese, screzi che aggiungere queste scempiaggini ( utili solo per loro) di chi sta sopra di noi e vederli tutti i santi giorni determina un senso di notevole repellenza che stento a controllare nonostante che tollerare è indice di rispetto. E’ la stessa sensazione di quando mi guardo allo specchio e in certe giornate non accetto per niente il mio aspetto.

Comprendo che si tratta di una sfida quella di essere ridotti a noi stessi e alle nostre cose e che vorremmo sempre veleggiare fuori da canoni e dalle convenzioni. A me piace tanto camminare da un po’ di tempo a questa parte perché questo mi aiuta a sciogliere i pensieri che altrimenti sedimentano pigri nel fondo della mente e ciò mi aiuta a considerare la vita con meno malinconia e fatalità. Da buon laico ho tanti dubbi sul futuro prossimo e sul mio destino e temo soprattutto di perdere la bussola della tolleranza non nei confronti delle idee altrui ma nel sopportare l’incipiente e l’invadente cretinismo che dilaga.

Ti abbraccio. Candido.


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