Cronache siculopolitiche: “tempo di ferragosto”


Pubblicato il 11 Agosto 2019

Marco,

tra poco parto e arrivo da te (noi) per la settimana ferragostana che è una vacanza sacra e obbligatoria, quindi, non avrò bisogno di scriverti almeno per una settimana ma potrò amabilmente dialogare e discutere con te. Innanzitutto vorrei vivere la movida se ancora esiste e respirare l’animazione dei localini del centro storico. Questa tua (nostra) città del liotru dove i mostri sacri crollano uno per uno lasciando nell’aria un senso di malinconica indignazione che non riesce mai a trasformarsi in un moto di reazione civile e collettiva al malaffare. Poi però voglio andare alla playa e dopo girare tante spiagge della nostra isola per gustare il sole e il mare di questa terra bellissima e triste.

Desidero fare più di un bagno al giorno chiudere gli occhi per sognare il cielo, per osservare l’orizzonte e per ricaricarmi dopo le frustranti fatiche del mio lavoro di precettore. Nel frattempo ho notato con un pizzico di divertita curiosità che anche il nostro viceregnante Capitano ha deciso di fare un lungo giro nei locali delle spiagge dello stivale e verrà anche da noi dove intonerà l’innodimameli inaugurando una nuova stagione con i giovani e i giovanissimi dal titolo “ vedete sono come voi…anzi sono meglio di voi…”. E ci credo che in questo vuoto più assoluto a cui assistiamo questo pseudo uomo d’ordine tutto “chiacchiere e distintivo ” che si muove all’impazzata riesce a fare breccia su tutti coloro che stanno fermi e pensano solo a divertirsi, bere e chissà anche a sniffare. Il nostro capitan selfini con il vento in poppa e la foto pronta intanto si diverte a tirare siluri e cantare il “vapensiero”(chissa qual’è il suo!) sulle ali dorate di un presunto consenso popolare che acquisirebbe a discapito del povero gigino il partenopeo ormai in perenne ritirata alla Costa Smeralda.

Quello che oggi mi preme sottolineare è l’assoluta incoscienza che da oltre quarant’anni forse anche cinquanta i nostri regnanti dell’isola e della penisola hanno avuto da sempre nei confronti di chi è giovane e del loro futuro che ne consegue. Nessuno ha preso a cuore concretamente la necessità di non disperdere l’enorme patrimonio e la ricchezza di intelligenza dei nostri ragazzi.

Sentiamo dagli uomini del potere soltanto tanta banale, sciocca e irritante retorica sui “giovani futura classe dirigente” mentre alla fine quelli che emergono nei posti di maggiore rilievo, più importanti sono in gran parte i figli dei mandarini, delle varie caste o casate, delle oligarchie economiche, professionali o tecniche di questo sciagurato ex belpaese. La maggior parte di coloro che acquisiscono titoli nobiliari in questa nostra nazione non hanno un’origine anonima anzi in questi anni l’imbuto della selezione si è ancora più ristretto al punto che come diceva recentemente in un confessione carpita di nascosto basilio il noto accademico affermava che “… siamo noi l’elité della cultura e meritiamo di esserlo…” . Quindi cari amici giovani anche se studiate rassegnatevi ad essere disoccupati ,all’inconcludenza, all’emigrazione al nord, in altri continenti e in parole povere toglietevi di torno, non coltivate speranze e non mandate più neanche lettere o cartoline a parenti o amici. Poi ci manca niente meno che ad aprire le ferite siano anche gli osservatori economici che scrivono da anni sulla desertificazione sociale e pare che tra qualche decennio non esisteranno neanche i deserti e i cammelli.

Non vorrei dirlo ma ho l’impressione che in questo nostro mondo per sopravvivere bisogna fingersi cinici. Per i nostri giovani tra le notizie che mi hanno sconvolto vi è l’aumento del consumo della droga che è tornata ad arrivare a fiumi e ad inondare con cifre record le piazze,le strade,le scuole dove tanti ma proprio tanti ragazzi attingono alacremente dai pusher che svolgono un’attività redditizia e rischiosa che non ha mai smesso di diminuire. Si avverte tanta paura la notte a ritornare a casa in auto perché gli sballati sono in libera circolazione e dopo un certo orario ritornano strafatti dopo le orgiastiche ore trascorse in spericolate compagnie.

Hai letto il resoconto del locale notturno dove sono morti tanti giovani soffocati e schiacciati per ascoltare un concerto demenziale e costoro hanno spruzzato spray urticante per depredare e rubare. Ecco che l’economia in nero in tutte le sue forme dall’alto in basso nutre la delinquenza e minaccia da vicino tutti dalle famiglie alle comunità intera senza che nessuno riesca a porre rimedio a queste scandalose vite. In certi quartieri delle nostre città dopo un certo orario c’è il coprifuoco e nessuno riesce con efficacia a interrompere questa filiera degli orridi smerci.

Adesso basta caro amico tra qualche ora prendo il treno e arrivo dalle tue (nostre) parti per immergermi nell’incantevole magia della nostra Trinacria.

Un caro abbraccio. 

Rosario Sorace.

 


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