Cronache siculopolitiche: toc, toc! E’ Candido Munafò


Pubblicato il 15 Ottobre 2018

Amico mio,

traggo poco giovamento dal rapporto con i discenti poiché quando cerco di approfondire qualche questione di rilevanza storica attuale nessuno mi segue nei ragionamenti. Mentre se parlo di un personaggio vip, cantante pop il cuore dei giovani si accende come d’incanto. Ora li sento parlottare di un certo Cierresette delle sue seriali avventure erotiche e molti ragazzi indossano queste magliettine con questo strano cognome scritto sulle spalle.

Se invece chiedo qualche notizia sugli uomini di legge straziati dalle feroci belve di “casa nostra” nessuno sa quasi nulla qui in Padania ma spero che almeno nella Trinacria dove spesso i ragazzi della Sicania vengono portati in corteo vocianti agli anniversari dei truci eventi si conservi la memoria di questi morti.

Eppure Marco caro dovrebbe essere questa la nostra religione civile (propongo un’ora come insegnamento obbligatorio) che si può alimentare dal ricordo vivido e lucente di questi poveri martiri anche se il grande poeta teutonico diceva “guai al paese che ha bisogno di eroi”. La loro morte operata per mani ormai risapute ma per menti ancora occulte riserva tanto dolore e rabbia in me perché come ben sai i segreti sono custoditi nei soliti cassetti, forse di qualche spione infedele, al punto che non si sa dove è andata a finire quell’agenda di color ros(so) dove il valoroso uomo di legge conservava gli appunti preziosi per continuare a fare il proprio sacrosanto dovere.

Da qui voglio partire oggi per dirti Marco carissimo che sono preoccupato per te , perdonami l’ossessione, che sei divenuto un accumulatore seriale di denunce perché vorresti anticipare verità (risapute?) su uomini che non fanno il proprio dovere e non rispettano affatto i nostri diritti. C’è ancora qualche uomo di legge “matto e disperatissimo” che cerca di conoscere chi è che ha firmato il contratto illegale in quegli anni paurosi di un quarto di secolo fa suggellato tra gli uomini di “casa nostra” e i potenti regnanti consapevoli complici collusi. Ogni cambio di regnanti spero in melius ed essendo sempre più candido penso (mi illudo?) che oggi con gli attuali nobili regnanti del popolo (sovrano) si agogna sempre il cambiamento attendendo con ansia che l’uomo in “bonafede” e la commissione nazionale “anticasanostra” possano spingere aiutare agevolare la ricerca delle verità occultate e nascoste.

A proposito ho appreso che il capo della commissione regionale “anticasanostra” figlio dell’amato coraggioso giornalista ucciso è stato ancora una volta minacciato di morte come gli successe tanti anni fa. Quelli di cui ho parlato prima sono veri uomini in mezzo a tutta quella misera antropologia di mezzi uomini, di ominicchi, piglia in culo e quaquaraqua descritta brillantemente dal mio maestro di Regalpietra quando faceva parlare nei giorni della civetta tale celebre Don Mariano. Anche sul giornale del noto puparo c’è un ampio spazio per questi proiettili “recapitati”. Ma nel passato con l’intrepido ragazzo minacciato non correva buon sangue. Però spesso, come direbbe il grande sardo dei quaderni del carcere, il pessimismo della ragione mi avvince quando noto basito che il Capitano carica nella sua stiva personaggi poco raccomandabili e il nuovo podestà pugliese mette dentro i soliti voltagabbana riciclati.

Poi ho saputo che nella città dell’elefante si avvertono scricchiolii e scosse telluriche in continuazione. Ora è stato assicurato alle patrie galere un signore che è un ex rappresentante della Sala di Ercole e che era assai generoso nell’omaggiare con regalie e pensierini i suoi sostenitori e ammiratori provenienti dai noti centri di ercolano e di santa paola. Aveva una vasta esperienza essendo stato in ogni dove e recentemente un personaggio crepuscolare proveniente dalla contea di Girgenti ed esattamente dalle grotte lo aveva accolto a braccia aperte.

Si è saputo anche che l’ex regnante della Trinacria nativo del paese degli “ammazzapatri” rischia una condanna in peius e su di lui aleggia lo stesso trattamento che subì il famoso ed indimenticabile vasa vasa. Ma poi che brutta notizia quella in cui il vice podestà della città dell’elefante ha dato dichiarato che in cassa non c’è un quattrino e subito dopo a ruota l’attuale regnante della Trinacria lo emula dicendo la stessa cosa.

Marco, non mi intendo di finanze ma di umanità varia. Forse lor signori non sapevano che il piatto piangeva (che belle quelle interminabili partite di carte che facevamo!)? Possibile che siano ancora più ingenui di me? Per oggi basta e avanzano le questioni che ti pongo altrimenti cado in un cupo malessere.

A presto caro Marco.


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