Cronache sindacali catanesi: “guerra d’apparato” ala Filcams Cgil, “leonardiani” e “ruffiniani” s’azzuffano su facebook!


Pubblicato il 21 Gennaio 2016

di iena sotto il “ring sindacale” marco benanti (nella foto Munzone, Leonardi e la Ruffino da giovani)

Non c’è pace nella Filcams Cgil di Catania. Nemmeno dopo l’elezione, avvenuta ieri, della nuova segretaria provinciale, Margherita Patti, che succede a Salvo Leonardi, ex vigilantes, per anni alla guida della categoria a Catania. Fino a quando, un gruppo di lavoratori e rappresentanti sindacali, non lo ha sfiduciato. Per salvare la forma (forse anche la faccia?), successivamente, la sfiducia fu “rettificata” nella meno “traumatica” presentazione di dimissioni spintanee (e non è un refuso) fortemente caldeggiate anche dai vertici nazionali della categoria per chiudere pacificamente la partita tra le opposte fazioni, i “leonardiani” e i cosiddetti sfiduciari.

Una pace “armata” che è durata mesi e che è culminata, come dicevamo, nell’elezione – ieri – di Margherita Patti. Ma sempre ieri, in serata, a riaccendere la miccia su Facebook, ci pensa uno degli ultimi “leonardiani” ancora presenti nella Filcams, Francesco Munzone, delegato sindacale di Città Mercato (guarda foto). “In ricordo per quanti dicono che in questi anni la Filcams Catanese era sterile nel territorio…..e pensare che Leonardi Salvatore fu criticato da una parte discutibile dei lavoratori della Grande Distribuzione…. Conclusioni??? Avevi ragione Salvo!!!”, scrive Munzone spargendo a piene mani punti interrogativi ed esclamativi.

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Gli fa subito eco Francesco Trigili che addirittura invoca il repulisti: “Fare pulizia alla Filcams non fa male cari compagni” scrive Trigili, ottenendo il mi piace di Leonardi che, evidentemente, ha probabilmente un’idea “etnica” di sindacato.

Parole pesanti e un po’ “cameratesche” che provocano l’immediata reazione di Valentina Ruffino, rappresentante sindacale della Coop e promotrice assieme ad altri della sfiducia a Leonardi: “Certo – scrive Valentina Ruffino – peccato che quella parte “discutibile” di lavoratori sia stata “la maggioranza”. Noto con molto dispiacere, cari compagni, che il tempo per screditare altri compagni non manca mai… E al diavolo le buone intenzioni, il ripartire, il ricostruire. Ottimo inizio complimenti. Certo pensare che la compagna Ruffino continui a stare zitta impassibile di fronte a provocazioni gratuite e pubbliche da parte tua e di altri, lo trovo un tantino presuntuoso. Comunque… ha ragione Laura… esistono persone che hanno sempre ragione, sempre, sempre… perché “sono amici nostri” e quindi… E poi ancora… “fare pulizia alla filcams non fa mai male”…altro che compagni, forse è meglio utilizzare il termine di “camerata”.

Quanto in basso dobbiamo ancora cadere?”

Apriti cielo. A Valentina Ruffino replicano a muso duro altri “leonardiani” (forse affetti da “culto della personalità”) con frasi tranchant del tipo “Salvo Leonardi ha sempre ragione!”. A prendere la parola, infine, il reggente inviato dal nazionale col compito di ricomporre la situazione, Andrea Montagni: “Scusate le intromissioni. La prima per abbracciare Francesco e Valentina che si scambiano gentilezze inappropriate e inutili, perché Ciccio è compagno di famiglia e Valentina pure. La seconda per ricordarvi che “Uno dice sempre quello che ha nel cuore anche se nel dirlo e nello scegliere la parole deve tener sempre presenti le possibili conseguenze di quello che dice… Alle volte nel dubbio è meglio tacere” (autocit. dalla mia relazione all’Assemblea generale di ieri). Parole al vento?”

Tensione alle stelle, insomma, e una situazione che mostra ancora tutta la sua fragilità: “Margherita Patti, dirigente stimata e con grande esperienza – sono le parole di un’esponente del sindacato catanese che abbiamo interpellato – avrà un grande lavoro da fare per liberare la categoria dall’eredità ingombrante e invasiva di Leonardi che non sembra voler prendere atto che una fase, quella del leonardismo, per fortuna, a Catania si è conclusa”.


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