comunicato dell’associazione di tutela dei consumatori:
“INDAGINE CONOSCITIVA O.N.G.- SCAFISTI PRESSO PROCURA DI CATANIA”
Dopo il vespaio di polemiche scaturito dalle parole del Procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, che ha gettato ombre sulle operazioni di alcune Ong che accompagnano clandestini sulle nostre coste, con un dispendio di denaro enorme e una modalità non sempre conforme ai trattati internazionali, è’ finita sul tavolo del Procuratore di Catania, un’istanza di sequestro probatorio, presentata dal Codacons, di conti correnti e documentazione contabile.
Le condotte descritte dal Procuratore di Catania, spiega l’Avv. Carmelo Sardella dirigente Ufficio legale Codacons, per le circostanze e le modalità di realizzazione, sono indubbiamente in grado di generare conseguenze pregiudizievoli sotto due profili: in primo luogo, le ONG concretamente responsabili dei fatti citati da Zuccaro recano un danno all’economia nazionale favorendo, a scopo di lucro, l’illegittimo ingresso sul territorio di migranti che generano ingenti costi per la nostra economia; in secondo luogo, le ONG autrici delle condotte ipotizzate aggirano le norme atte a combattere l’immigrazione clandestina, riuscendo al contempo ad ottenere dei compensi.
Il Codacons si è da sempre impegnato per affrontare le problematiche relative all’accoglienza e all’assistenza dei migranti, cercando sia di incentivarne l’accesso all’informazione, che di favorirne la corretta integrazione. L’Associazione aveva inoltre creato un vero e proprio sportello immigrazione, con il quale aveva garantito servizi legali ai migranti, consentendo loro di risolvere problematiche legate alla posizione di cittadini stranieri in Italia. Il Codacons ha dunque sempre avuto a cuore le problematiche afferenti l’immigrazione, promuovendo la collaborazione tra cittadini stranieri ed italiani, ma soprattutto favorendo forme di inserimento che – nella più scrupolosa osservanza delle leggi operanti in materia – consentissero l’integrazione dei cittadini stranieri in modo sostenibile sia per la nostra società che per la nostra economia. Tuttavia, è evidente che condotte come quelle oggetto di indagine – che si sostanziano nel facilitare l’illecito e massivo ingresso di migranti nel nostro paese a scopo di lucro – non possa che arrecare un enorme danno a tutti i cittadini e porsi in contrasto con le finalità statutarie perseguite dal Codacons.
Pertanto, conclude l’Avv. Sardella, il Codacons ritiene indispensabile ai fini di dimostrare l’avvenuta realizzazione dei fatti ascritti alle ONG al centro di indagine, procedere al sequestro probatorio delle cose pertinenti al reato utili all’accertamento dei fatti. Segnatamente, si intende riferirsi all’esigenza di disporre il sequestro probatorio dei conti corrente di ciascuna delle ONG al centro dell’inchiesta, oltre che della relativa documentazione contabile. Infatti, l’analisi dei movimenti di capitale relativi ai conti corrente in questione ben potrebbe consentire di accertare sia quale sia la fonte di finanziamento delle ONG, che di comprendere se effettivamente le somme di cui le ONG dispongono costituiscano il profitto di condotte criminose a danno dell’economia nazionale ed in violazione delle norme in tema di immigrazione. Nel caso in esame, procedere al sequestro sia dei conti corrente che della documentazione contabile afferente agli stessi, permetterebbe certamente di far luce sulle dinamiche di funzionamento delle ONG, di capire se le stesse facciano o meno uso di somme corrisposte in loro favore dai trafficanti e, da ultimo, di comprendere se effettivamente l’attività posta in essere dalle stesse sia realizzata a scopo di lucro, con pregiudizio per l’economia nazionale.”
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