Cronache Surreali Catanesi: un clamoroso caso a San Giovanni La Punta. Esposto alla Procura del “Movimento Cinque stelle”


Pubblicato il 28 Febbraio 2016

di iena puntese marco benanti

Una vicenda surreale, con punte al limite dell’impensabile, che ha prodotto un esposto alla Procura della Repubblica di Catania: attorno ad un parcheggio in quel di San Giovanni La Punta, il “Movimento Cinque Stelle” vuole chiarezza. Anche perché le stranezze –per usare un eufemismo- non sono poche.

Ieri, per questo motivo, esponenti pentastellati, a cominciare dal senatore Mario Giarrusso (che ha curato la realizzaizone dell’esposto assieme agli avvocati Christian Petrina e Simona Suriano) e la consigliera comunale puntese Giusi Rannone, hanno incontrato i giornalisti nella sede di via Ipogeo: con loro l’avvocato Christian Petrina, assieme a simpatizzanti e militanti del movimento.

Al centro della denuncia la realizzazione di un parcheggio, che dovrebbe servire un futuro centro comunale di raccolta dei rifiuti e alla convenzione che l’amministrazione comunale ha stipulato con la ditta che sta realizzando l’opera, in relazione a un centro sportivo realizzato dalla stessa in quello che il vigente Piano regolatore indica come verde pubblico. 

La vicenda è piuttosto articolata: l’ha raccontata la consigliera Rannone. L’avvio è in relazione ad una bambinopoli, in stato di abbandono. La consigliera chiede lumi all’amministrazione. Di risposte non ne arrivano.

“Ho scoperto –ha detto la Rannone- che, sebbene la manutenzione fosse inserita nel piano del verde della Multiservizi puntese, già c’era il progetto di questa amministrazione di demolirla per fare posto a un parcheggio”. Una struttura sulla quale  il “Movimento cinque stelle” vuole chiarezza, in particolare “per quanto attiene il profilo relativo alla legittimità del ricorso all’art. 11 della L.241/90 per realizzare opera pubblica consistente nel CCR (nello specifico del solo stralcio relativo al parcheggio)” – è stato riferito in conferenza stampa.

Cosa viene fuori dalla ricerche della consigliera Rannone? “Scopriamo che, dieci giorni prima del rinnovo del consiglio comunale, con una delibera di consiglio, viene inserito il Centro comunale di raccolta nel Piano triennale Opere pubbliche, anche se non è inserito nell’elenco annuale”. 

Tutto a posto? Chissà, anche perché ad essere fatto è il parcheggio non il centro di raccolta. Quanto costa? L’importo “va dai trecentomila euro ai cinquecento. Abbiamo chiesto il progetto definitivo ma non lo abbiamo avuto. Ci hanno consegnato il progetto preliminare dove non risulta il parcheggio”. 

A sentire i rappresentanti in conferenza stampa, in primis il senatore Giarrusso, le perplessità aumentano: “il soggetto privato attuatore MGF, in luogo di versare i contributi concessori relativi alla realizzazione di un intervento produttivo – quantificati in circa 165 mila euro, utilizza lo “scomputo degli oneri” per realizzare lo stralcio di un Opera Pubblica (nella fattispecie il parcheggio del Centro di ravvolta, incongruo nella logica di un Ccr, che non richiede invero aree per stallo di oltre 150 autovetture!) non inserita nel programma triennale e che in realtà si configura come opera accessoria ed indispensabile all’impianto sportivo, che vanta 3.000 abbonamenti già il giorno della inaugurazione, e a tutto vantaggio dello stesso”.

Ancora è stato reso noto che, a pochi giorni prima della scadenza del consiglio comunale, il 20 maggio 2015, il consiglio comunale approva il Piano Triennale delle Opere Pubbliche “in cui viene inserita la previsione di realizzazione di un Centro Comunale di Raccolta in Via Verdi angolo Via Deodato in Trappeto, senza che in tale sede venga menzionato il progetto di realizzazione di parcheggio annesso all’area di stoccaggio (come invece annunciato nella successiva delibera di Giunta del 28 maggio 2015).  Per di più, la realizzazione del Ccr non è nemmeno riportato nel Piano Annuale delle Opere pubbliche ciò a dimostrazione della non urgenza, per l’anno in corso, della sua realizzazione”.

Ma non è finita, accade anche a sentire Giarrusso e gli altri: “il 21 maggio 2015 (il giorno dopo la seduta del Consiglio Comunale che ha approvato Il Piano triennale delle OO.PP.), la società MGF S.r.l. presenta la richiesta di realizzazione di un’opera pubblica a scomputo degli oneri e precisamente, alla progettazione esecutiva, con oneri a proprio carico dell’area di stoccaggio rifiuti limitrofa a quella di proprietà del richiedente e alla realizzazione dell’annesso parcheggio. Infine il 28 maggio, con delibera Giunta viene confermato l’interesse pubblico delle opere da realizzare e della richiesta presentata dalla società M.G.F. S.r.l., ed, infine, irritualmente promosso l’avvio dell’accordo sostitutivo con la medesima società “per la realizzazione dell’intervento pubblico inerente la sopracitata area di stoccaggio”. Del cui Progetto Definitivo ”a tutt’oggi, in pieno svolgimento dei lavori di realizzazione del parcheggio non v’è traccia”.

Finale? Si fa il parcheggio: che fine hanno fatto il centro di raccolta? La bambinopoli, invece, viene sposta in fondo alla via Verdi. Che succede, ancora? Il 9 gennaio viene inaugurato un impianto sportivo realizzato dalla M.G.F. s.r.l.

La struttura sorgerebbe in terreno identificato, nel Prg vigente, come verde pubblico attrezzato. E l’esproprio? Non si fa. Di più: il comune avrebbe stipulato la convenzione con il privato proprietario senza che il pubblico ne abbia vantaggi, data la contropartita: 50 abbonamenti e l’uso sporadico dell’impianto. Insomma, chi fa l’affare? Il pubblico o il privato? Domande delle cento pistole, forse.

Ma non è finita.

Si arriva al consiglio comunale del 25 gennaio e ricorda la consigliera Rannone: “io chiedo cosa stesse succedendo, dal momento non c’è un progetto definitivo sul parcheggio e il 17 febbraio la Giunta municipale minaccia con delibera, azioni legali contro di me, perché secondo qualcuno io non dovrei parlare della vicenda in Consiglio”.

Niente male. Aggiunge l’avv. Petrina: “la consigliera comunale Rannone è stata oggetto di alcune condotte poste in essere anche in consiglio comunale, che hanno creato nella stessa un giustificato stato di ansia. Basti pensare che la si notizia di apposite azioni legali presso la Procura della Repubblica per condotte che ad avviso del sottoscritto rientrano nel pieno rispetto dei suoi doveri di consigliere di opposizione, che ha l’obbligo di informare i suoi concittadini su tutte le vicende del Comune. Per non parlare della delibera della giunta comunale con la quale si decideva di promuovere azioni legali per comportamenti che danneggierebbero l’immagine dell’amministrazione. Ritengo doveroso comunicare a queste persone che saremo pronti a controbattere ad ogni accusa nelle opportune sedi per la tutela dei diritti della mia assistita”.

 


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