Cronache tragiche catanesi, come nel Sudamerica: la scuola elementare “Sante Giuffrida” ridotta ad “alcova”. Di prostituzione

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E la mamme raccolgono firme per la sicurezza. Un simbolo della “Catania by night (and day)” dei nostri giorni

 di iena antibluff marco benanti

Preservativi nell’ area gioco dei bambini, escrementi vari sul retro della scuola, borse probabilmente frutto di scippi o simili nell’area attorno al circolo didattico, ritrovamento di siringhe, episodi di vandalismo e tentativi di ingressi furtivi: non è il “far west” è la condizione che si vive da tempo all’istituto comprensivo “Sante Giuffrida” al viale Africa  (due plessi con 11 sezioni di Scuola dell’Infanzia, 30 classi di Scuola Primaria e8 classi di Scuola Secondaria di primo grado per un totale di 1020 alunni)  una scuola della “Catania bene”, inserita in un contesto urbano da incubo, o quasi.

Stanche di tutto questo, da qualche giorno un comitato di mamme si è fatto promotore di una petizione sul tema della “scuola sicura”, cominciando a raccogliere firme. Anche stamane, davanti all’ingresso del circolo didattico i genitori hanno potuto sottoscrivere l’ “appello” al sindaco e all’assessore comunale alla scuola. Sono già molte le sottoscrizioni.

La preoccupazione traspare con evidenza:  le mamme descrivono una situazione fuori controllo, aggravata –a loro dire- dal decesso qualche tempo fa del custode della scuola. Ma chi controlla la scuola oggi?

Ad aprile scorso, si è potuto assistere pure ad una scena da “telefilm”, con un poliziotto in borghese che ha arrestato un uomo accusato di furto. Dentro la scuola, con un inseguimento degno di “Starsky and Hutch”.

Davanti al plesso di via Salemi, invece, i preservativi si contano a decine davanti alla scuola. Insomma, siamo all’ “alcova”o quasi.

Insomma, la “Catania bene” scopre che non è più sicura nemmeno nelle “sue” zone: di fronte alla scuola, si staglia –nel suo squallore e nella sua ingiustizia- il vecchio palazzo delle poste abbandonato. Emblema di degrado certamente, ma emblema anche di un “sistema di Potere” che ha messo in ginocchio una città.

Dalla direzione della scuola si sottolinea che la situazione è stata segnalata più volte, con note, alle autorità competenti. Si chiede, fra l’altro, un intervento sui muri perimetrali per alzarli.

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Redazione Iene Siciliane

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