ecco il comunicato:
“IL SOTTOPASSAGGIO DI CEMENTO DEL ‘CRATERE’ DELLA COLLINA SUD TRASFORMATO IN UNA CLOACA ALL’APERTO DOPO UN RESTAURO MILIONARIO (vedi foto)
Sono trascorsi appena 6 anni dalla riqualificazione milionaria (quanti altri spazi verdi si potevano realizzare a Catania con tale somma?) che peraltro ha trasfigurato, forse irrimediabilmente, gran parte dell’impianto storico del Giardino Bellini , considerato monumento vivente e bene culturale ai sensi del D.P.R. n. 637 del 30.8.1975, del D.Lgs. n. 42 del 22.01.04 “Codice per i beni culturali ed il paesaggio ” e il DDG n.1066 del 15.04.2015) ma non da adesso si trova in uno stato pietoso che ha cancellato quello che già alla fine dell’800, e fino a alla fine del ‘900, era considerato un tra i più bei giardini d’Europa.
Molti dei lavori di riqualificazione che dovevano essere realizzati non sono stati portati a termine ad iniziare dal Labirinto ipogeo e dalla Casina del Principe Biscari, abbandonati a sè stessi e trasformati dall’incuria e dal tempo in veri e propri ruderi inaccessibili. La stessa cosa vale per i mosaici zodiacali, ridotti ai minimi termini, che dallo spiazzo centrale portano alla collina nord, dove giacciono i ruderi della Casina Cinese incendiata dolosamente i cui colpevoli, secondo nostre informazioni, non sarebbero stati mai rintracciati.
Un’altra oscenità della riqualificazione è la scomparsa della peculiare arte topiaria (ovvero scritte e disegni realizzati ad arte con piantine diverse e colorate, come si può vedere nelle foto allegate) che si trovano in particolare nelle fiancate della collina sud e in particolare in quella a nord. Tutte caratteristiche peculiari di quelli che erano i giardini storici, pubblici e privati, realizzati nell’800 in Italia ed in parte d’Europa.
Ma lo scempio per eccellenza, secondo la scrivente, è stato realizzato per le velleità del progettista con una variante che ha avuto l’avallo complice della Sovrintendenza di Catania (il tutto oltre il limite temporale consentito dall’Unione Europea) ed è il cratere che ha trasfigurato la collina sud trasformandola, com’era prevedibile, in un contenitore di rifiuti e di scritte con bombolette ma, come se non bastasse ciò, l’interno del sottopassaggio di cemento, vero oltraggio al Giardino ottocentesco, è stato trasformato di fatto (vedere le foto) in un cesso pubblico dove la gente schifata è costretta a scappare in fretta dal luogo.
E l’elenco degli sconci del Giardino Bellini non si ferma qui: basterebbe per chi ha concezione di quello che è un Giardino storico con un’architettura paesaggistica con prevalenza ottocentesca e dei primi decenni del novecento (ma con accenni settecenteschi ) e quello che era la Villa Bellini fino a qualche decennio addietro fare un giro in ogni parte della stessa per rendersi conto della pena che inducono le condizioni attuali.
Il Portavoce Alfio Lisi.”
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