Cronache tragiche catanesi, “trincea Amt”, i sindacati autonomi Faisa/Cisal e Fast/Confsal su sicurezza e mancata climatizzazione

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ecco le due note: 

“Non siamo in guerra, siamo a Catania in pieno centro,  solidarietà al collega, vittima dell’aggressione”

La sicurezza del personale e dei  passeggeri è primaria  e  i Vertici della Partecipata e il Socio Unico sono chiamati a garantirla, costi quel che costi.

Ancora una volta, spiacevoli fatti di cronaca che vedono coinvolti i lavoratori dell’azienda di trasporto pubblico urbano di Catania si accompagnano alla constatazione delle inefficienze di un piano gestionale che scarica sempre su cittadini e lavoratori disagi e carenze.

Vogliamo  esprimere  a nome delle nostre sigle  Sindacali, piena solidarietà e pieno sostegno  a chi come in questo caso interpreta al meglio il proprio ruolo, impegnandosi  nell’importante e delicato compito della “verifica dei titoli di viaggio” e siamo pronti  a mettere in campo – per quanto possibile – ogni ulteriore iniziativa per salvaguardare  l’incolumità di “autisti, addetti alla controllerie  e utenti”, con l’ obbiettivo che possa essere  garantito  il rispetto delle regole a bordo dei  mezzi e ristabilire il principio che l’autobus non è una terra di nessuno dove vige la legge del più forte, ma un luogo pubblico in cui valgono le normali regole di civile convivenza”.

I lavoratori dell’AMT che a vario titolo svolgono la propria attività lavorativa sulle vetture in linea sono stanchi di subire, vogliono difendere se stessi e la propria incolumità e aspettano che le istituzioni  e il management aziendale, intervengano, subito , affinché, ciò, possa essere garantito loro.

Quanto accaduto, ancora una volta è un atto di violenza gratuita non ascrivibile a responsabilità dei lavoratori dell’AMT/SPA che ogni giorno si ritrovano ad operare in un contesto oggettivamente difficile per  le note carenze strutturali, ma al gesto folle di uno sconsiderato.

Riteniamo che questo nostro  atteggiamento partecipe e responsabile possa contribuire a garantire il rispetto delle regole a bordo dei nostri mezzi, ad aumentare la sicurezza dei passeggeri ed a ristabilire il principio che l’autobus non è una terra di nessuno dove vige la legge del più forte, ma un luogo pubblico in cui valgono le normali regole di civile convivenza”.

In merito alle problematiche della sicurezza sul lavoro, da tempo , la FAISA/CISAL e FAST/CONFSAL, sono impegnate,  affinché venga avviato l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza e controllo sia a bordo che a terra.

Nella riunione di domani che si svolgerà presso l’ufficio Territoriale del Governo, sarà cura delle nostre OO. SS.   affrontare anche questo delicato e spinoso problema con il Prefetto.

F .to Romualdo Moschella

F.to Giovanni Lo Schiavo

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Mentre si va verso lo sciopero di 24 ore,  i sindacati autonomi presenti in AMT/SPA, denunciano la mancata funzionalità degli impianti di climatizzazione,  installati sugli Autobus che girano per le vie ed i quartieri di Catania.

Con l’aumento delle temperature estive cresce – a bordo dei mezzi pubblici – il pericolo di malori legati, spesso, alla mancanza di adeguati sistemi di climatizzazione a bordo.

Da qui la denuncia da parte dei sindacati autonomi dell’AMT/SPA per il mancato funzionamento dei climatizzatori su larga parte dei mezzi aziendali con relative condizioni di forte disagio per autisti e  passeggeri. “

<< Anche quest’anno, come del resto tutti gli anni, ma senza ottenere risultati concreti,  abbiamo richiesto il ripristino,  dei climatizzatori su tutta la flotta aziendale,  dichiarano – Romualdo Moschella della FAISA/ CISAL e Giovanni Lo Schiavo della FAST/CONFSAL  a tutela dei viaggiatori, dei conducenti e della stessa AMT.

<< La mancanza di climatizzazione all’interno delle vetture, le limitate aperture dei finestrini, il mancato funzionamento delle botole allocate sui tetti,  il forte livello di affollamento, rendono praticamente nullo il riciclo dell’area e creano condizioni microclimatiche insopportabili che potrebbero essere causa o concausa d’improvvisi malori per il conducente e per l’utenza, con effetti che potrebbero rivelarsi particolarmente deleteri per la sicurezza e la regolarità dell’esercizio >>.

 Ci ritroviamo sempre ad affrontare il solito problema, “ il cane che si morde la coda” dove a causa della mancanza di liquidità, non vi sono i soldi per approntare la dovuta e preventiva manutenzione da parte degli operatori dell’officina sugli impianti di climatizzazione. 

 Una situazione veramente paradossale che non siamo più disponibili a tollerare, dove il Dirigente della Produzione, in presenza di Vetture sprovviste di climatizzazione con Comunicazione di Servizio del 22 07 2015 del seguente tenore, dispone:

Si comunica ai sigg. addetti all’esercizio ed agli operatori di esercizio che espletano mansioni di capo linea par. 183 che quando l’eccessiva calura non consente di effettuare regolare servizio causa impianto di climatizzazione guasto, le vetture devono essere lasciate di riserva ai vari poli in attesa di poter essere rimesse in servizio non appena le condizione climatiche lo consentiranno. Gli Operatori di esercizio, rimasti senza vettura, dovranno dare il cambio agli agenti in servizio su vetture idonee, per ridurre i tempi di sosta al capolinea. Si raccomanda ai sigg. Addetti all’esercizio e agli operatori  di Esercizio par.  183  impegnati come capolinea di attenersi alle superiori disposizioni”

 

 

F.to Romualdo Moschella

F.to Giovanni Lo Schiavo.

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Redazione Iene Siciliane

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