COMUNICATO STAMPA Personale della Polizia di Stato di Catania, coordinato dalla Procura Distrettuale etnea, ha proceduto al fermo di indiziato di delitto di quattro scafisti di origini sudanesi, rispettivamente di anni 21, 22 e due trentenni, per il reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina. I fatti risalgono al pomeriggio dello scorso 20 novembre quando, presso […]
Cronache Tragiche Catanesi, una città violenta e allo sbando: l’allarme della Confcommercio
Pubblicato il 02 Aprile 2015
A Catania la questione criminalità pare ritornare ad essere una vera e propria emergenza. Per essere più precisi, per la Confcommercio Città di Catania, la città, ma anche l’hinterland, sembra essere ripiombata nella situazione del biennio 2005/2006, anni in cui le auto ariete quasi tutte le notti sfondavano le vetrine dei negozi. Ultimamente da San Giovanni La punta a Belpasso, da Viagrande a Catania la cronaca è sempre la stessa: furti notturni in pieno centro con sfondamento vetrina e man bassa, il più delle volte, di articoli della moda, i più gettonati.
“Stiamo ritornando ai picchi di criminalità dell’autunno del 2006 – spiega Francesco Sorbello della Confcommercio Catania – Manca un efficace controllo del territorio. Così, come in quel periodo, anche ora, i negozi vengono presi di mira proprio ad inizio stagione, quando sono pieni delle nuove collezioni della stagione in corso. Sono, infatti, maggiormente appetibili i negozi di abbigliamento e calzature, specie negozi di target medio alto. Ogni colpo in questi negozi rappresenta un affare per i malviventi mentre per il negoziante comporta danni patrimoniali mediamente per diverse decine di migliaia di euro, danni che possono mettere in ginocchio definitivamente un’azienda. Solitamente gran parte del valore dei prodotti rubati, infatti, deve ancora essere pagato ai fornitori ed il negoziante avrà difficoltà a rispettare l’impegno non avendo più il prodotto da vendere. Non gli resta che approvvigionarsi nuovamente con i costi che ciò comporta sia dal punto di vista economico che organizzativo”.
La situazione che si determina per i commercianti vittime di queste rapine è del tutto evidente e desta, per certi aspetti, lo stupore della stessa organizzazione di categoria.
“Viene da chiedersi – continua Sorbello – com’è possibile che in strade così centrali, ancorché nel pieno della notte, possano succedere furti così eclatanti, che si riesca a sfondare una vetrina dopo aver abbattuto i paletti di protezione, senza che nessuno senta nulla, senza che scatti una chiamata alle forze dell’ordine. Stupisce la sicurezza di farla franca che manifestano i malviventi effettuando atti così eclatanti in strade centrali. Facciamo appello ai cittadini: possono dare un grande contributo. Se insospettiti da qualche strano rumore nel pieno della notte basta a volte anche una semplice ma tempestiva chiamata alle forze dell’ordine per far scattare un efficace controllo ed evitare fatti che sono un affronto ed un danno per l’intera città.”
La Confcomemrcio, non solo a Catania ma in tutta la provincia, è in prima linea nel denunciare da anni il fenomeno di furti e rapine e nel chiedere un maggiore controllo del territorio.
“E’ dal 2006 – dichiara il Presidente dell’As.Com. Catania Giovanni Saguto – che poniamo all’attenzione delle Istituzioni competenti la gravità del problema. Occorre un maggiore controllo del territorio è ciò che diciamo da sempre. Nel 2007 producemmo persino un rapporto sui livelli di sicurezza in città. Abbiamo chiesto ed ottenuto un coinvolgimento dell’esercito nel controllo del territorio, misura che fu adottata, però, per non più di 18 mesi. Sappiamo tutti che in certi particolari periodi dell’anno alcune tipologie di negozi sono presi di mira ed è proprio in questi momenti che bisogna intensificare il controllo del territorio. Non si può permettere che il commercio cittadino, già penalizzato per tanti altri aspetti, sia ancora così esposto anche sul fronte criminalità”.
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