Cronache tragicomiche catanesi, audizione in Corte dei Conti: uno, due e tre…e poi ancora…”schiaffi” a destra e sinistra, di sopra e di sotto!


Pubblicato il 31 Maggio 2016

di iena antibluff marco benanti

Sono le “tumpulate” in faccia che la Corte dei Conti  ha metaforicamente dato all’amministrazione comunale del Podestà nell’audizione di oggi a Palermo. Per un un’ora e mezza, il “massacro” -metafora è- dei giudici contabili ha svelato il bluff del risanamento farlocco e della conferenza stampa “blindata”di sabato scorso. Ma non solo. I giudici hanno chiarito che il continuo evocare il nuovo Piano di rientro trentennale è una gran “min…ta”: non si può spalmare il debito nei prossimi 30 anni, ma solo la manovra dei residui passivi, circa 900 milioni di euro. Insomma, un altro bluff.

E poi? Solo rimproveri uno dietro l’altro per Girlando “mischino” lasciato solo dal suo sindaco (assente anche oggi, ma non è una novità quando c’è da affrontare a viso aperto le questioni) in balìa delle inadempienze di tre anni di gestione allegra, propagandintistica  e mistificatrice: mancata attuazione del piano di rientro, mancata elencazione dei debiti fuori bilancio, mancato controllo della spesa, mancata diminuzione della spesa corrente, mancata diminuzione del debito anzi aumentato negli ultimi tre anni di 30 mln. Insomma, mancanze, solo mancanze per l’assessore Girando che forse sarà anche stanco di prendere “tumpulate”  ma chissà perché(ma forse nei prossimi giorni lo scopriremo) continua a fare da parafulmine al grande show mediatico di “Palazzo degli Elefanti”, ormai ridotto a un set cine-fotografico.

E poiché le “legnate” sono state così tante che il dissesto appare scontato e forse anche una liberazione, alla fine il buon Girlando, a cui va tutta la nostra solidarietà, ha mostrato -per così dire- l’ira funesta del grande capo, quella del Podestà Bianco quando viene contraddetto: “ci rivolgeremo alla Conferenza Unificata: la Corte dei Conti si sbaglia”. Eppure forse è vero, quando c’è da pagare il conto per la questa amministrazione di dilettanti tutti si sbagliano: Bianco, d’altronde il “Podestà-Faraone” non sbaglia mai. Povera Catania.

 


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