di Ignazio De Luca
In un consiglio comunale a Palazzo degli Elefanti, con l’opposizione, incapace e impreparata, stampella, alla bisogna, della maggioranza, succede ciò che non ti aspetti.
Un dottore commercialista di professione, prestato alla politica e consigliere comunale di area PD, NiccolòNotarbartolo, capace di leggere le carte, ha presentato ieri, una articolata interpellanza avente ad oggetto: La riscossione (mancata) delle sanzioni in tema di “cartellonistica selvaggia”: quali i danni per le casse comunali? Quali i rischi per la pubblica incolumità“? Interpello che ha messo la fregola all’ “Assessore 595 c.p.”
Iene Sicule già nel maggio 2014, ironizzava sull’ “accordo rivoluzionario” spacciato dall’ “assessore del 595 c.p.” come la madre della risoluzioni epocali per la problematica di cartellone selvaggio, leggi http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=4472
“..Nell’interpellanza del consigliere Notarbartolo si spacciano per vere colossali falsità già diffuse tempo addietro e che sono costate a chi le ha propalate una querela per diffamazione” .
Così un inviperito “Assessore 595 c.p”., nel comunicato stampa diffuso nel pomeriggio di ieri, avuta conoscenza dell’interpellanza con le note “falsità propalate” a maggio da Iene Sicule e ieri dal Presidente della commissione consiliare lavori pubblici dottor Niccolò Notarbartolo, al quale è stata paventata a sua volta querela per un atto politico insito nelle prerogative di un amministratore cittadino. Forse Catania vive in una dimensione di un mondo parallelo dove le cose funzionano al contrario?
Precisiamo che riteniamo l’assessore al bilancio del comune di Catania, in leggero conflitto? Forse ? Ne riparleremo! Non sia legittimato, lui soltanto, a proporre querela. Noi scriviamo di favore all’imprese e critichiamo un atto della giunta Bianco, di tutta la giunta non del solo “Assessore 595 c.p”.. Solo un atto della giunta potrebbe delegare un assessore a querelarci.
Dopo aver precisato che le imprese beneficiate, non una ma due volte, sono: gruppo Alessi, con 934 impianti; gruppo Simeto docks, 1162 impianti; gruppo Damir, 733 impianti; Ags 81 impianti; Tap pubblicità 22 impianti, con una percentuale del 98 per cento. Il due per cento, pari a 68 impianti sono della società “Job Creation”, che si è rifiutata di sottoscrivere il protocollo d’intesa, definito “rivoluzionario”, che prima Iene Sicule e ieri il presidente Notarbartolo, invece, ritengono “condonino”, secondo l’interpello, 600 mila euro alle imprese.
Ulteriore precisazione doverosa per il lettore è che le ditte Alessi e Damir sono editori di Live Sicilia e Simeto Docks sta al dottore Mario Ciancio.
Ebbene dalle carte che avevamo letto, ipotizzavamo un favore a queste ditte tra 400 e 600 mila euro, il più tecnico dottor Notarbartolo nell’interpello conferma 600 mila.
Con i pdf che in fondo all’articolo produciamo, disponibili sul sito del comune, siamo convinti che quel protocollo d’intesa “rivoluzionario” non poteva essere siglato con le ditte.
Girlando (Consoli prega?) e dietro(a destra) Belfiore
Al tavolo del protocollo, infatti, il comune, stava seduto, con imprese già beneficiate, nel 2012, da un taglio di 306 mila euro, per centinaia di verbali, che l’attuale comandante della “Municipale”, dottor Pietro Belfiore, allora dirigente dell’ufficio pubblicitá, aveva “ideato” e determinato in favore della “Kronos” e della “Simeto docks”; non tragga in inganno il lettore, l’evocazione del dio del Tempo, essendo una ditta che ha ceduto i 359 impianti posseduti, al dottor Mario Ciancio.
Il dirigente Belfiore precisava alle ditte beneficiarie del provvedimento che se non avessero adempiuto a oblare i verbali “rimpiccioliti” fino a 115 mila euro, lo stesso avrebbe perso efficacia. Ebbene malgrado il cospicuo taglio di 191 mila euro, i verbali “rimpiccioliti” non sono stati onorati dalla “Simeto docks“.
Ci chiediamo: ci si può sedere al tavolo per “intese rivoluzionarie” con una ditta che deve alle casse comunali la bazzecola di 420 mila euro? Ma quando mai! Sarà pure questa una falsità?
Infine non possiamo non rimarcare la generosità del dottore Belfiore: non solo “taglia”, con suoi provvedimenti, 306 mila euro di verbali, ma addirittura, straripa nelle sue attribuzioni.
Nientepopodimenoche, per infiocchettare il provvedimento col nastro rosso (correttore finiscila di mettere la R, che non stiamo scrivendo del Mendace!), addirittura elimina residui attivi accertati, dunque iscritti nel Bilancio, per 306 mila euro.
Provvedimenti carismaticamente straripanti, difettivi di legittimazione, quelli emessi dal dirigente Belfiore, favorevoli alle ditte della cartellonistica, essendo la materia di bilancio e conto consuntivo attribuita alle competenze del Consiglio Comunale. Proprio come le deroghe al codice della strada per la distanza, che i cartelloni devono avere dagli incroci, per non pregiudicare l’incolumità degli utenti della strada.
Col nuovo anno, qualche consigliere, vorrà interessarsi al Mendace?
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