di iena reazionaria marco benanti
Nel comune dove l’ufficio stampa è una questione di legalità aperta (ma non ci pare proprio che ci sia un’autorità disposta a metterci mano) accade che un giornalista, Salvo Di Guardo, venga trasferito. Così, una mattina, senza spiegazioni. Di Guardo, impiegato comunale, è finito negli uffici di “Vulcania” in piazzale Aldo Moro. Perché? Non ci sono ragioni ufficiali. Per caso, forse si sarà “macchiato” di “lesa maestà”? Qualche “baronia” -per la quale purtroppo il 1789 è solo un lontano ricordo- magari si sarà risentita per qualche motivo? Chissà.
Insomma, in un Palazzo dove l’illegalità all’ufficio stampa è uno scandalo –denunciato da ienesicule in solitudine http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=5480 –
che dura da due anni (denunciato persino in consiglio comunale!), a “pagare”, invece, è una persona sempre disponibile, corretta, come Salvo Di Guardo. Da oltre vent’anni all’ufficio stampa. Finito ad occuparsi di verbalizzazioni delle commissioni.
Le nostre fonti ci riferiscono dell’imbarazzo –per taluni- creato dalla decisione, arrivata una mattina da dirigenti di vertice del Palazzo. Veramente, l’ennesima brutta “pagina” di un’amministrazione sul cui operato cominciano a mancare aggettivi appropriati per descrivere il livello a cui spesso scende.
Questa è l’ennesima “pagina” che “ingoia” una categoria, quella giornalistica catanese, abituata a mobilitarsi troppo spesso per gli “alti papaveri” e molto poco per “quelli senza santi in Paradiso”. Un’altra “pagina” che sarà sommersa sotto la solita indifferenza.
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