Cronache tragicomiche catanesi: ecco la lettera del consigliere Notarbartolo su via Gisira. E una domanda, fra le altre: “ma chi ha scritto il comunicato stampa del comune?”


Pubblicato il 24 Marzo 2015

                                                           Al Sig. Segretario/Direttore Generale
                                                           Al presidente della C.C.V.L.P.S.
                                                                                            Arch. Salvatore Magrì
                                                                                             e p.c. Sig. Sindaco
                                                                                                    LORO SEDI
Oggetto: La vori Commissione Comunale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo
Egregio Segretario Generale,
Egregio presidente della Commissione Comunale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, con la presente lettera vorrei rappresentarvi il mio disappunto nel leggere il comunicato stampa, redatto non si sa bene da chi, con cui il Comune di Catania ha risposto alla richiesta avanzata dal comitato dei residenti di via Gisira di poter assistere ai lavori della Commissione Comunale in merito ai controlli di sua competenza relativi all’adeguatezza tecnica dei locali della discoteca “Supercinema Vittoria” che, stante le ripetute denunce avanzate dai residenti e da me verificate, causano gravi problemi di disturbo alla quiete pubblica.
L’Agenzia Regionale per la protezione ambientale, competente in materia di controllo delle emissioni acustiche e del corretto funzionamento degli impianti audio ha effettuato, nel mese di novembre, un controllo delle emissioni sonore, rilevando che le stesse superano di gran lunga il limite previsto dalla legge: queste risultanze sono state riversate in una relazione che è stata regolarmente inviata agli uffici comunali preposti, senza che ciò, inspiegabilmente, fino ad oggi abbia causato alcun tipo di conseguenza.
A numerosi cittadini è parsa una beffa gigante leggere dal comunicato del Comune di “soluzione vicina” (peraltro il comunicato non è riconducibile ad alcun soggetto istituzionale dell’Ente forse perché non è stato facile trovare chi si assumesse le responsabilità delle dichiarazioni, senza contare che da sommarie informazioni da me personalmente assunte all’Ufficio Stampa, irritualmente redatto da soggetti estranei allo stesso non meglio individuati) e apprendere che l’Amministrazione comunale, conscia del disagio dei cittadini, abbia dichiarato di essersi attivata già da tempo”.
In realtà, a parte le comprensibili giustificazioni del gestore, non risulta esservi stata alcuna nuova rilevazione rispetto a quanto denunciato dall’Arpa che, ad oggi, ha fornito l’unico dato certo incontrovertibile di grave superamento dei limiti consentiti dalla legge e che il caso è ben lungi dall’essere risolto, a dispetto di quanto è stato trionfalmente e falsamente annunciato dall’oscuro e anonimo comunicato diffuso.
Per questo appare, non solo a me, del tutto incomprensibile la ragione per la quale la richiesta di partecipazione dei residenti sia stata definita frettolosamente dall’Amministrazione “assolutamente infondata ed illegittima” nello stesso comunicato stampa sopra citato, asserendo che“il DPR n. 311 del 28 maggio 2001 vieta assolutamente la presenza di estranei alla Commissione durante il sopralluogo”, affermazione, peraltro, semplicemente non vera.
In primo luogo perché la richiesta non era volta alla cooptazione dei un rappresentante dei residenti nella commissione Comunale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, alterandone la composizione, bensì alla sola possibilità di assistere ai lavori. Il diniego opposto alla richiesta di partecipazione al procedimento amministrativo in capo alla citata Commissione comunale –preventivamente avanzata da un Comitato di cittadini portatori di interessi chiaramente individuati e più volte pubblicamente esplicitati nei media cittadini – viola palesemente e clamorosamente norme tra le più significative e qualificanti poste per l’attività procedimentale delle Pubbliche Amministrazioni: la trasparenza dell’azione amministrativa e la partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche.
Mi permetto, sommessamente, di ricordare, che alla partecipazione dei privati alle attività amministrative è dedicato l’intero Capo III della legge n. 241/1990, specificamente gli articoli 7–13, rubricato per l’appunto “Partecipazione al procedimento amministrativo”.
Dovrebbe essere pacificamente acquisito che l’Ordinamento italiano, fatte salve alcune eccezioni puntualmente individuate, sancisca addirittura la necessità della partecipazione al procedimento amministrativo dei soggetti portatori di interessi pubblici o privati,

nonché dei portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, ai quali possa derivare un pregiudizio dal provvedimento finale.

I privati hanno la facoltà di rappresentare nell’ambito del procedimento gli stessi interessi che potrebbero addurre in un eventuale processo amministrativo: la legge si prefigge, per l’appunto, di affrontare in sede procedimentale il contraddittorio che altrimenti avverrebbe solo in sede processuale, con risparmio di risorse e di tempi. Di più, le informazioni e le valutazioni, apportate dai soggetti privati nel procedimento possono rivelarsi utili per l’istruttoria amministrativa, che viene arricchita di punti di vista diversi, guadagnandone in termini di completezza e di condivisione.
La partecipazione del cittadino al procedimento amministrativo, (e non la loro cooptazione in organismi, come l’Amministrazione incredibilmente ha mostrato di ritenere) ha la funzione di portare in evidenza tutti gli interessi privati coinvolti nell’azione amministrativa per arrivare a una sintesi che li contemperi.
Converrà, Sig Segretario, che la Pubblica Amministrazione debba assumere le proprie decisioni, operare le proprie scelte attraverso una ponderata valutazione di tutti gli interessi pubblici e privati in gioco: questo è il modo che l’ordinamento impone per il soddisfacimento dell’interesse pubblico e per il contenimento del contenzioso amministrativo, prevenendolo con lo strumento della più ampia trasparenza e partecipazione attiva dei cittadini.
La partecipazione dei soggetti terzi alle attività procedimentali, soprattutto quando la richiesta riguardi questioni che attengono la salute pubblica di cui formalmente il Sindaco è il primo responsabile, realizza effettivamente i principi costituzionali di buon andamento ed imparzialità dell’azione amministrativa, come contenuti nell’articolo 97 della Costituzione.
A fronte di ciò, anche nella sua qualità di garante insostituibile del “buon andamento” mi permetto di sollecitare a Lei Sig. Segretario Generale, una revisione della posizione assunta in merito alla richiesta avanzata dai residenti permettendo loro la partecipazione ai lavori e al contempo, in quanto rappresentante del corpo elettorale, di essere portato a conoscenza dei lavori della Commissione per potervi prendere parte anche io. A meno che l’Amministrazione non ritenga che neppure in relazione alla tutela degli interessi dei cittadini e della loro salute, non solo ai soggetti privati ma a un Consigliere Comunale debba essere negata la possibilità di svolgere la propria attività di controllo.
Allego, ad ogni buon fine, il testo del comunicato stampa pubblicato sul sito del Comune il 20 marzo
2015.
Il Consigliere Niccolò Notarbartolo _______________________________
Comune di Catania
Presidenza del Consiglio
Il Consigliere Comunale
Inquinamento acustico – Verso la soluzione “il caso” di via Gisira
Categoria: Ufficio Stampa
Per quel che riguarda la discoteca di via Gisira il comune è già prontamente intervenuto con i controlli e l’elevazione di sanzioni. Dalla discoteca proveniva un rumore troppo elevato rispetto ai limiti. I controlli hanno certificato che la dispersione acustica molesta per i residenti era causata dal malfunzionamento della cosiddetta “trappola acustica” della quale si sono rotti i supporti. La proprietà del locale ha comunicato alla Commissione comunale di Vigilanza di avere completato i lavori di modifica dell’impianto acustico.
Il comune pertanto, per quanto di sua competenza, è intervenuto con prontezza. E sta continuando a mantenere la massima attenzione nei confronti delle esigenze e delle richieste dei cittadini e, nel rispetto delle leggi.
La Commissione comunale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo esprime solamente un parere tecnico che può essere sfavorevole o favorevole in presenza di tutti i requisiti tecnici previsti dalla legge. Se tale parere è favorevole la pratica passa alla Divisione amministrativa della Questura di Catania che rilascia la licenza. Infine l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, ha il compito di legge di effettuare i controlli circa il corretto funzionamento degli apparecchi acustici, fatto di sua esclusiva competenza.
Segnala eventuali malfunzionamenti o inadempienze ai Vigili urbani che intervengono elevando le multe previste dalle normative. Cosa che è già accaduto nel caso di via Gisira.
Dopo le citate riparazioni il gestore ha anche comunicato alla Questura che sta provvedendo ad effettuare dei lavori migliorativi di insonorizzazione. Nei prossimi giorni si svolgerà un nuovo sopralluogo, previsto inizialmente per ieri e poi rinviate per il maltempo che avrebbe alterato le rilevazioni. La Commissione ha già provveduto a stabilire nuovi controlli in base alla disponibilità dei tecnici esperti di acustica che, come prevede la legge, sono esterni all’amministrazione comunale. Il DPR n. 311 del 28 maggio 2001, che norma la Commissione e la sua attività, prevede che essa sia composta da figure tecniche ed istituzionali specifiche: dal sindaco, dal comandante dei Vigili del Fuoco, dal direttore dell’Unità operativa igiene pubblico dell’Asp (o, ovviamente, dai loro delegati); da un esperto in idoneità statica, uno in elettrotecnica, uno in acustica; dai rappresentanti di Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo), Fipe Confcommercio e Confindustria. Il Decreto, inoltre, vieta assolutamente la presenza di estranei alla Commissione durante il sopralluogo. La richiesta di una eventuale presenza di persone terze durante il sopralluogo risulta quindi assolutamente infondata e illegittima. L’amministrazione comunale, conscia del disagio dei cittadini, si è dunque attivata già da tempo, anche in raccordo con gli altri enti interessati, per risolvere il problema.
20/03/2015


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