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Cronache tragicomiche catanesi: il Pd Giovanni D’Avola rinfaccia voglia di “visibilità” a chi critica l’amministrazione! Sacrosante parole, dette da un “capogruppo fantasma”: 28 presenze su 78 conferenze dei capigruppo!
Pubblicato il 30 Agosto 2015
Mai personaggio fu più adatto a parlare…
di iena fantasmagorica
“La città oggi ha un futuro di grandi prospettive ed è sulla strada giusta per il suo rilancio. Grazie al sindaco Bianco ha riacquistato, pur tra mille difficoltà prestigio, capacità, forza. Da capogruppo del Pd sostengo, con gli altri colleghi della maggioranza, questo ambizioso progetto. E mi hanno fatto sorridere le critiche di chi parlato di Amministrazione che non riesce a collegarsi alle forze della città…”
Stamane, i catanesi hanno potuto leggere la rappresentanzione che di Catania offre il capogruppo del Pd in consiglio comunale Giovanni D’Avola. Di cosa si tratta? Di una lettera quella pubblicata da “La Sicilia” che vuole essere una risposta all’intervista, di venerdì scorso, rilasciata al quotidiano dal consigliere comunale del Pd Niccolò Notarbartolo. Parole di verità quelle di quest’ultimo. Cosa ha detto Notarbartolo? Che l’amministrazione è “lenta”, che gli assessori hanno poca o nulla autonomia rispetto al vertice, ad un sindaco di un’amministrazione scollegata dalla realtà. E poi, che l’ufficio stampa che “non fa l’ufficio stampa”. Uno scandalo, lo scriviamo noi. Da anni, ormai. Ma per la città e i suoi organismi della categoria giornalistica sembra che vada tutto bene.
E D’Avola, allora, che racconta, pardon cosa scrive? Dice che per la città ci sarebbe un “grande progetto di rinascita”, che tante cose sono state fatte –con l’Accademia di Belle Arti, ad esempio- e poi i restauri, i murales, altre iniziative, insomma Catania –secondo D’Avola- rinasce. Peccato che in molti non se ne sono accorti. La “città cambia”? Davvero? Negli ultimi dieci giorni, la Catania è finita sulla stampa internazionale e locale per le condizioni di assoluta illegalità che la contraddistinguono, non per le iniziative con l’Accademia di Belle Arti. Dettagli?
Il capogruppo del Pd, naturalmente, con tecnica omai vecchia, ricorre all’attacco contro il centrodestra che avrebbe lasciato una città “in predissesto…imbarbarita”. Per saperne di più avrà forse chiesto notizie in amministrazione, dove il centrodestra “cattivo” è ben rappresentato? E ha responsabilità di governo da anni. Dettagli?
Ma il finale è da antologia: la critica arriva forte e determinata contro una “parte minoritaria” del Pd. Insomma, all’area che si riconosce in Giuseppe Berretta. “Parte” –a parere di D’Avola- in cerca di visibilità! Proprio così, visibilità! Una modalità di azione, secondo il capogruppo del Pd, sbagliata perché forse quelli che la attuano non conoscono “il modo di lavorare del sindaco”. Che, quindi, sarebbe alternativo alla ricerca della visibilità? Parole sante, sacrosante.
Ma la parola “visibilità” utilizzata da D’Avola è veramente pirandelliana. Perché? Perché il capogruppo Pd brilla con le sue 28 presenze su 78 (un misero 30% in percentuale, dato aggiornato al giugno scorso) conferenze dei capigruppo in consiglio comunale!
Che, lo ricordiamo, organizza e pianifica i lavori del consiglio comunale: insomma, è un momento molto importante della vita amministrativa dell’ente. Insomma, il principale partito italiano, quello cui appartiene anche il sindaco Bianco, è rappresentato in questo modo (una “performance” fra le peggiori, probabilmente la peggiore, fra i capigruppo in consiglio comunale) in una delle fasi fondamentali del processo amministrativo del comune di Catania. Ecco, quando si dice che questa amministrazione è scollegata alla realtà, un esempio è questo: chi parla di “visibilità” ha…”problemi di visibilità”…Sì, proprio di fronte a responsabilità vere, serie, legate all’amministrazione di questa disgraziata città.
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