Dalla penna di Fabio Tracuzzi un pezzo di giornalismo d’altri tempi sul rugby e il senso della presenza dei “neri” dell’Amatori Catania in un “quartiere-lager”. Il tutto su una testata laica. Prima della sua trasformazione in altro... Il rugby redime i ragazzi violenti del ghetto (Da “I Siciliani” febbraio 1983). Di Fabio Tracuzzi Dal quartiere-lager […]
Cronache tragicomiche catanesi: la “bestiale mattinata” di Matteo Iannitti. Ovvero, alla consigliera “cadde la penna”!
Pubblicato il 09 Novembre 2015
di iena paracadute marco benanti
Come finì a Matteo Iannitti? Dopo l’annuncio di ieri, il protagonista di tante battaglie con “Catania Bene Comune” è stato impegnato in un percorso da mille e una botta, insomma, una mattinata piena di “giri, rigiri” e…sorprese. Vivere Catania è, in fondo, un po’ una follia, anche per chi come Iannitti ne ha viste già abbastanza. Ma, mai dire mai: in una città che sta alla democrazia come il direttore di ienesicule sta al ballo classico, non bisogna dare per scontato nulla.
Così, Iannitti ha fatto..il “giro delle sette chiese” alla ricerca di qualche verità (incredibile, ci ha provato, a Catania, eroico!) sul fantastico comunicato, redatto secondo i dettami dell’ “High School”, della dott.ssa Maria Ausilia Mastrandrea. Stimata e notissima educatrice di tanta infanzia catanese (e chissà quale “revival culturale” avrà suscitato il suo fantastico comunicato stampa).
Il “nostro eroe” è addirittura finito all’ufficio stampa di Palazzo degli Elefanti. Quello di facciata. Una visita che fatto Storia, alla stregua quasi dell’arrivo di Nikita Kruscev negli Usa o del “bodypainting culturale” targato “Empire”. Insomma, come tutti vedete tutti i giorni, Catania vive la sua Rinascita, una “primavera del butti-celli”, alla catanese, si direbbe. Tradotto: un flash, una foto, una “verità”.
Ma cosa ha saputo Iannitti? Pare proprio che, alla fine di questo “tour nell’inimmaginabile”, il “nostro eroe” abbia appurato che…il fantastico comunicato la consigliera Mastrandrea se l’è scritto da sola! Niente ufficio stampa (quello di facciata, s’intende).
Proprio così, anche se –ha ammesso la dottoressa- la “penna le è sfuggita di mano”. Anche se-ha detto la stessa persona- lo stima, tutto chiaro no?
Capita, no? Non ci credete? Volete che anche una donna di simil cultura non possa incappare in un tal “scivolata”? Una “scivolata” sesquipedale, avrebbero forse detto dalle parti dei “rossi all’amatriciana”, quel “misto frutta” di poltronismo postandreottiano, pseudoidelogismo per “zombie politici” di periferia, attivismo immaginifico di piccoloborghesi di provincia, con l’ “intermezzo culturale”di qualche caffè ristretto al bar del centro. Ma che “penna fu”? Fu “penna fuori norma”, quindi “abusiva”, con o senza le melenzane?
Nel frastuono della “Catania da bere” di questi tempi (se la “bevono” comunque sempre meno persone capaci di intendere e di volere, il resto è roba da “casi umani”), alla vostra iena pare sia arrivata, sembrerebbe dallo stesso ufficio visitato testè da Iannitti, una “bad call” (sempre in English from “High School”). Direttamente dal Palazzo. E con voce, ci è sembrato, femminile. UUUUhhh, scantu fu!
Quale effetto ebbe la supposta“bad call” del Palazzo del Podestà?
Siamo reduci da ore e ore di transfert autogeno per consentire la ripresa, dopo tal “trauma”. Che comunque, arrivata (la ripresa) prepontemente dal basso, si è mostrata subito all’altezza… della velocità di un Valentino.
Ma state calmi che presto arriverà un vero e proprio “regalo prenatalizio” (in attesa di un Carnevale all’insegna della “legalità”, la chiamano così), una chicca da “cineteca dell’ inimmaginabile” (ma a Catania tutto è possibile, soprattutto di questi tempi): nientedimenoche la “Pravda dell’Elefante” , una sensazionale trovata propagandistica che promette di mettere di lato i prodigi degli “scienziati della comunicazione” della Casa Bianca.
Il “giornale” in arrivo promette faville e scenari da “festa di San Gennaro” per il signor sindaco (secondo, come è facilmente comprensibile, anche qui le lezioni dell’ “High School”): ma a proposito chi è il direttore? Ancora non si sa, ma si fanno “nomi roboanti”. Rimanete in collegamento, che l’ “inimmaginabile” è fra di voi, si chiama Catania nella sua “primavera del butti-celli”.
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