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Cronache tragicomiche catanesi, Luca Madonia a “La Sicilia”: “Tondo Gioeni?Uno scorcio di Beirut. E’ comico, non conosco i progettisti ma li piazzerei lì per 12 ore con una tenda a monitorare che cosa succede”
Pubblicato il 20 Marzo 2016
Ecco i passaggi principali di quanto dichiarato al quotidiano…
a cura di iena al servizio della Reazione
“Il Tondo Gioeni!| Si riesce a sistemare questo scorcio di Beirut che è un caos pericolosissimo? Si rischia la vita a tagliare questa corsia e tornare indietro. Il Tondo Gioeni è davvero comico, non conosco i progettisti ma li piazzerei lì per 12 ore con una tenda a monitorare che cosa succede”. Parola di Luca Madonia, musicista, artista di assoluto valore, che ha segnato con i “Denovo” un’epoca. E non solo sotto l’Etna.
Oggi 20 marzo 2016, su “La Sicilia” da lui sono arrivate dichiarazioni piuttosto polemiche. Eccone alcune. Oltre le parole sul nuovo Tondo Gioeni, un’operazione assolutamente scriteriata, di cui ienesicule ha a lungo scritto, malgrado le iniziali ironie degli “intellettuali di sinistra”, quelli con la bici che girano per il centro storico, fottendosene delle decine di migliaia di persone che da oltre due anni subiscono i disagi e i danni della decisione di abbattere il ponte (presunto “a rischio”).
Non solo, ecco cosa ha detto Madonia su alcuni problemi della città:
“Obbligo di ripulire le zone lasciate a metà come Corso dei Martiri della Libertà, Corso Sicilia. C’ è la solita storia degli archistar, arriva Fuksas ma poi salta tutto. Se sapete già che non se ne farà niente perché prenderci per i fondelli? Che interessi ci sono dietro?
E via Crociferi? Finalmente sollevano quei posti orrendi di paninerie e dintorni ma dopo tre giorni si ricomincia a piazzare sedie e tavolini. Io chiamerei i vigili e farei chiudere definitivamente un incanto come quello. Non lo merita Catania che è una città dove cammini di notte e non hai paura. Spesso è violenta e bruttarella ma si respira una bella aria. E tutto sommato è più gratificante guardare l’Etna che guardare i Fori Imperiali”.
E ancora:
“Con il primo Bianco fu davvero primavera, adesso è tutto più complicato: anche per lui.”
E poi:
“dov’è la città viva e divertente? Oggi Catania è brutta, sporca e cattiva e, amandola, mi incavolo.”
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