di iena delle malecumpasse Marco Benanti
Ha portato ai vertici di uno sport emergente, come il calcio a 5, la città di Catania. Lo ha fatto in un quartiere abbandonato da tutti, anche e soprattutto dai politici che lo usano per i loro discorsi e la loro propaganda, a cominciare dall’attuale amministrazione comunale. Ci ha messo i suoi soldi per tante cose, dalle attrezzature all’occorrente per l’allenamento di centinaia di ragazzi che possono fare sport nelle squadre minori (primi calci, pulcini, etc etc); ma non solo, paradosso nel paradosso, la struttura dove avvengono gli allenamenti e le partite era per molti aspetti insufficienti. Lui ci ha messo i soldi per sistemarla, dalle docce al parquet.
Bene, come pensate che sia stato “gratificato” dall’amministrazione pubblica Antonio Marletta, presidente del Catania FC Librino Calcio a 5? Presentandogli il “conto” per l’utilizzo del Palanitta: diecimila euro e rotti per la scorsa stagione. E per quest’anno, si ricomincia. Si paga –dice il comune. Perché? Perché lo dice il regolamento. Burocraticamente, è obbligatorio. Questa è il modo di approcciarsi alle questioni sportive, alle vicende sociali, alla voglia di fare, da soli. Ecco, questo è il volto dello Stato, del comune di Catania. “Paghi dott. Marletta”: ecco questa è la risposta. Il resto, come dire, sono…spiccioli. Insomma, il lavoro di anni per salire in alto, proveniendo da Viagrande, viene dopo. E il venire a Librino, nella periferia, ricordata sempre nei bei discorsi dell’amministrazione comunale? Beh, anche quello è un dettaglio o almeno appare così.
Ieri, c’erano le telecamere della Rai per una partita di cartello: non è andata bene nel derby con l’Acireale, ma migliaia e migliaia di persone in tutta Italia hanno visto questo “volto” diverso di Catania. A Librino, non nel “salotto di Corso Italia”. O al Tondo Gioeni, là dove “scoppiano” le emergenze –nel racconto del Palazzo.
Ieri, migliaia e migliaia di persone hanno potuto assistere ad una partita di livello: arrivarci non è stato facile, ma interessa all’amministrazione comunale? Antonio Marletta è persona di poche parole. A noi che gli chiediamo un commento, risponde laconicamente: “noi continuiamo a lavorare, ad impegnarci. Magari ci vorrebbero sostegni, capacità di ascolto vero. Ma evidentemente le esigenze vere per il comune sono altre. Voglio ricordare però l’impegno di Lorenzo Leone, presidente della Municipalità di Librino. Un impegno vero”
Quali sono le esigenze per il comune? Il regolamento e i relativi incassi.
Intanto, al “Palanitta” la tribuna è inagibile. E la dirigenza firma e si assume la responsabilità per fare le partite.
Al “Palanitta” le docce erano gelate: la dirigenza ci ha messo i soldi per risolvere il problema.
Al “Palanitta”, ancora oggi, ci sono spazi lacerati del parquet, ma a chi interessa?
E a proposito: sei ha un amico o un familiare disabile, puoi sempre portarlo -in braccio- al piano di sopra: l’ascensore non funziona.
Magari al prossimo arrivo delle telecamere, ci sarà anche il sindaco? Una passerella, una dopo l’altra, non basta mai. Chissà. Alla prossima. E ci raccomandiamo: a Capodanno un bel concertone. Da fare pagare alla città.
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