Mec: il Comune non ha nessun piano e sempre più debiti. Proponiamo zero tariffa (nella foto il presidente Claudio Melchiorre).
Il comune di Catania in pochi giorni si trova ad affrontare il caos sui rifiuti, la crisi del bilancio, la fine del teatro Stabile, la crisi forse irrevirsibile dell’Amt, l’affronto di dire addio a un miliardo di fondi comunitari da parte della regione, che presumibilmente potevano valere almeno cento milioni di investimenti a Catania.
“Considerato il silenzio comunale su questi fatti gravissimi, Il Movimento Elettori e Consumatori propone una strategia civica che costringa l’amministrazione a lavorare seriamente sui servizi e sulla politica della città. La proposta è semplice: zero progetti, zero realizzazioni, zero tariffe.”
Secondo i consumatori, i tributi comunali sono dovuti a fronte di servizi erogati. Poiché la raccolta differenziata non si fa, anche se prevista per legge, e dal capitolato d’appalto non si evince alcun piano organico, ma solo degli auspici, la tariffa sui rifiuti non è dovuta. “Chi amministra una città deve fare i conti con le cose da fare, non con i sogni e le dissimulazioni.”
Anche sul bilancio, il Mec dice la sua: “Scoprire un giorno che sono stati spesi centocinquanta milioni di troppo, mascherandoli per ‘anticipazioni’, forse non si chiama falso in bilancio, ma ci assomiglia.”
Anche sul fronte trasporti, il comune ha miseramente fallito la propria missione, con una società partecipata a pezzi che riduce le corse e contribuisce a far aumentare traffico e spese per la collettività, il teatro e le altre funzioni comunali mostrano la corda e la spesa effettiva è di molto inferiore ai costi di struttura: “Zero tariffa è la migliore proposta possibile da fare. Il comune apra un tavolo permanente di controllo sulle spese per la realizzazione dei servizi che abbia l’autorità di sbloccare i pagamenti dei tributi comunali da parte dei cittadini, a tranches in dodicesimi. I cittadini vogliono risposte concrete. L’unica risposta possibile è quella di erogare le somme col contagocce per costringere l’amministrazione a lavorare sul presente e sul futuro, non sulle ipotesi fantasiose di hub e capitali mediterranee che non esistono. Qui si vede solo povertà e disinteresse.”
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