Cronache tragicomiche comunali: domani Matteo Iannitti all’ufficio stampa. Piccola “mappa” per trovare il “vero” responsabile


Pubblicato il 08 Novembre 2015

di iena “bussola antiabusivi” marco benanti

 “…Rimango basito e rammaricato nel leggere su La Sicilia di oggi il suo comunicato di risposta a Catania Bene Comune – pagina ufficiale. che nelle scorse ore ha fatto luce sulle somme impegnate per il Capodanno e ha chiesto trasparenza: qui il nostro comunicato http://cataniabenecomune.it/…/100mila-euro-il-concerto-di-c…

Le parole della Consigliera Mastrandrea appaiono prive di senso, maldestramente ironiche, volgari e inutilmente offensive. Inoltre non affrontano in nessuna maniera i temi posti da Catania Bene Comune.

Inspiegabile tale caduta di stile, assurda la presa di posizione di una Consigliera su una vicenda sulla quale sarebbero state più utili le parole di chiarimento dell’Assessore alla Cultura o del Sindaco.

Mi sento davvero deluso, un altro pezzo di affezione e fiducia in alcune persone crolla.

Domani mattina mi recherò all’Ufficio Stampa del Comune per capire se tale comunicato sia stato davvero concepito e pensato dalla Consigliera Mastrandrea.

Povera Catania. Davvero povera…”

Matteo Iannitti, una delle poche voci di opposizioni a Catania, una delle poche voci della sinistra che non si è venduta al podestà Bianco e alla sua “corte dei miracoli”, è –giustamente- amareggiato. Cos’è accaduto? “Catania Bene Comune”, di cui Iannitti è l’anima, ha denunciato l’ennesima “pagina nera” dell’amministrazione comunale: 100 mila euro per il concerto di Capodanno. In una città con le pezze al culo e con un comune che ha un miliardo di euro di debiti. Uno spaccato da “basso impero” che plana sulla sofferenza sociale sempre più acuta: e dire che questa “pagina” porta anche la “firma” –politicamente parlando- del comunista italiano, molto italiano, Orazio Licandro.

Bene, la consigliera di “Con Bianco per Catania” Maria Ausilia Mastrandrea ci è andata pesante nel rispondere a Iannitti: è arrivata una volgarità davvero gratuita, che non sembra proprio nelle corde della dirigente scolastica Mastrandrea, educatrice, che conosce bene le regole del vivere civile. Proprio non sembra “farina del suo sacco”.

E allora di quale “sacco” è “farina” l’uscita da “bar dello sport” contenuta nella risposta a Iannitti? Dovrebbe essere un “sacco” abituato a “incamerare”di tutto e di più, così almeno ad occhio: ma per il momento certezze non ce ne sono. Ricordiamo, così, vista la nostra memoria d’elefante, che la consigliera Mastrandrea attaccò anche Niccolò Notarbartolo, quando il consigliere del Pd denunciò lo scandalo di un affitto sproporzionato in via Manzoni. Anche allora fu lei a scrivere? O fu sempre “sacco di farina altrui”?

Comunque, Iannitti annuncia che domani andrà all’ufficio stampa del Comune. E, allora, noi ci chiediamo: dove andrà Il buon Matteo? Per non fargli perdere una mattinata, allora, facciamo a lui –ma vale ovviamente per tutti i nostri lettori- una “mappa” veritiera dei “vari uffici stampa” presenti ufficialmente al comune di Catania.

Allora, caro Matteo non andare sul sito del comune di Catania: troverai che il capo ufficio stampa è il dott. Sebastiano Molino. Ma dov’è finito Molino? Fino a due anni e mezzo fa, lo trovavi all’ufficio stampa a Palazzo degli Elefanti. Poi, con l’ arrivo della “democrazia primavera” (infatti, è molto acerba), Molino è finito allo stadio “A. Massimino”. A non fare il lavoro che dovrebbe fare. No, Matteo non andare a Cibali, domattina. Molino non è più lì. Ma dov’è finito? E’ finito all’Urp accanto alla Questura. Proprio così, ma non fa il lavoro che dovrebbe fare. Quindi, Matteo non andare nemmeno all’Urp.

Ma insomma, dove deve andare Matteo Iannitti domattina?

Prova, Matteo, ad andare all’ufficio stampa di Palazzo degli Elefanti, all’ingresso a sinistra. Ma lì non troverai Molino! Troverai Francesca Pavano. No, no Molino non si è fatto l’operazione. Ti diamo, però, un consiglio: non gli, pardon le chiedere di questo comunicato? Potrebbe, così ad occhio, essere imbarazzata dalla domanda.

E allora che fare? Come avrebbe detto Lenin, occorre salire le scale. E arrivare al primo piano di Palazzo degli Elefanti. Lì, in una stanza, dovresti trovare Giuseppe Lazzaro Danzuso. E’ il vero capo ufficio stampa. Ma non compare nel sito del comune come tale. E’ un abusivo. Magari, nel corridoio, potresti incontrare Giovanni Iozzia. Anche lui si occupa dell’ufficio stampa: ma non ha un incarico formalizzato. Guarda il sito del comune.

Come sai, Matteo (e organismi “di vigilanza”che leggete e ce l’avete con noi che diamo le notizie) loro magari ti diranno che hanno un contratto personale con il sindaco, sono portavoci personali dell’avv. Bianco. Che li paga lui, di tasca sua, dice così la logica. Hai capito? Tu ci credi, vero?

E, allora, alla fine vedi che ti risponde Lazzaro Danzuso o Iozzia.

Guarda è tutto vero, non è una barzelletta o un anticipo del Carnevale. Succede a Catania, lo sanno tutti. Ma a Catania, di questi tempi, si può fare qualsiasi cosa. Si chiama legalità.

 

 


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