Berlusconi: Italia a rotoli e ciarlatanescamente la imboniva in crescita.
Bianco come Scapagnini?
di Ignazio De Luca
Calzante e appropriato ci sembra (trattasi di plurale narrativo avvocato G.) il parallelismo dell’occhiello tra B&B.
L’ex cavaliere, con la forza dei suoi “valori” acquistò alla sua causa senatori della Repubblica per stampellare la sua asfittica maggioranza in quel ramo del Parlamento.
L’ex senatore, dalle amicizie massime e altolocate, con lo charme del suo sorriso plastificato, in campagna elettorale riuscì a far transitare dalla sua parte, interi pezzi di potere della destra.
Gli effetti politici di questa trasformistica operazione politica sono la paralisi amministrativa della città, una maggioranza in consiglio inesistente ricattata con la cronica mancanza del numero legale per deliberare, con lo scollamento sempre più accentuato tra palazzo e comunità.
Del resto il buongiorno si è visto da subito col “tonfo Gioeni”, che ha tagliato in due la Città e a seguire le perle del lungomare liberato e delle “rotonde dannunziane”, che hanno scontentato moltissimi per il piacere di pochi, al netto degli applausi della “claque mediatica” asservita.
Dal punto di vista amministrativo e burocratico, B., non solo non è riuscito a sistemare i guasti combinati da Stancanelli con alcuni appalti: rifiuti, risarcimento a Parcheggi Europa, Puntese Diesel, Novaentra, addirittura è riuscito a fare molto peggio del predecessore.
Da luglio 2013, B. può vantarsi di avere come suo braccio destro il capo di gabinetto col “naso lungo”, al secolo Massimo Rosso.
Da giugno 2013, B. malgrado la sentenza 181/2013, del 24 maggio, della Corte dei Conti, sezione Giurisdizionale d’Appello per la Regione Siciliana, fa gestire l’ufficio stampa del Comune al suo addetto stampa di candidato sindaco, signor Giuseppe Lazzaro Danzuso, senza alcun provvedimento formale, non essendo possibile deliberare incarico al Danzuso per il dispositivo della sentenza richiamata con l’accertato danno erariale per precedenti incarichi esterni conferiti allo stesso Danzuso e altri. Addirittura da dicembre 2013, Asec Trade, partecipata in toto dal comune, paga 60 mila euro annue a Danzuso, malgrado la presidente Garigliano sia a conoscenza della sua assidua frequentazione a Palazzo degli Elefanti.
B.il propalatore della bufala della trasparenza amministrativa, sceglie burocrati incapaci per piazzarli ai vertici del comune.
La composizione della commissione esaminatrice della procedura non concorsuale per il posto di vice comandante della Polizia Municipale era illegittima per i due terzi. Ci risulta che l’illegittima commissione abbia acquisito anche una dichiarazione mendace, costante caratteristica per i vertici burocratici del “Bianco IV”, del candidato risultato vincitore della selezione, Stefano Sorbino.
Ci risulta anche che la procedura posta in essere per la copertura del posto di vice comandante della Polizia Municipale, a prescindere delle insanabili irregolarità sopra richiamate, due componenti su tre della commissione incompatibili e dichiarazione mendace del selezionato risultato vincitore, fosse sin dall’inizio nulla.
Assolutamente nulla per effetto della disposizione prevista all’art. 34 bis del D.Lgs. n. 165 del 2001. L’articolo 34 bis infatti, è preordinato, cioè si deve effettuare prima di dar corso alla selezione dei candidati e alla valutazione dei titoli, pena la nullità del contratto stipulato in difformità della disposizione in argomento.
Il 34 bis, del D.Lgs. n. 165 del 2001, prevede che per la copertura di posti messi a concorso, si debba fare ricorso alle liste di personale in disponibilità, provenienti da enti disciolti, o fusi, o accorpati, che si trovano presso l’assessorato regionale del lavoro. Solo se nelle liste regionali, non ci fosse il personale con i requisiti richiesti, solo dopo, si potrà effettuare la seconda fase della selezione e seguenti.
Per concludere e alla luce delle disposizioni richiamate siamo convinti che il “Bianco IV” e la sua giunta, nonché i vertici burocratici, siano passibili di danno erariale, al pari della giunta Scapagnini.
Il capo di gabinetto, dottor Massimo Rosso, l’addetto stampa ombra signor Giuseppe Lazzaro Danzuso, il vice comandante della polizia Municipale, dottor Stefano Sorbino, risulterebbero essere pagati dal comune di Catania, in forza di provvedimenti nulli o illegittimi configurandosi danno erariale per milioni di euro.
Chi tra Procura della Repubblica, Autorità Anticorruzione, Corte dei Conti vorrà, finalmente interessarsi alla vicenda?