COMUNICATO STAMPA Personale della Polizia di Stato di Catania, coordinato dalla Procura Distrettuale etnea, ha proceduto al fermo di indiziato di delitto di quattro scafisti di origini sudanesi, rispettivamente di anni 21, 22 e due trentenni, per il reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina. I fatti risalgono al pomeriggio dello scorso 20 novembre quando, presso […]
Cultura a Catania, Teatro: la Cgil a difesa di “Stabile&Bellini”
Pubblicato il 20 Maggio 2015
di marco pitrella
Il sindacato a difesa del Teatro, “voce culturale della città”. Dopo le recenti polemiche in consiglio comunale, definite “sterili e vuote”, su Stabile & Bellini è la CGIL a scendere in campo a fianco dei lavoratori che, in tempi di crisi e tagli, sono i “primi della lista” a farne le spese.
Nella sede sindacAle di via Crociferi, riflessioni sullo “stato dell’arte.”
“Le dimissioni del Cda del Bellini rischiano di far saltare il bilancio, (il sovraintendente Grosso non si è ancora insediato)” – ha affermato Giacomo Rota, segretario provinciale della CGIL – chiediamo alla Regione siciliana di interessarsi in maniera definitiva, si dia una mano a salvare il teatro in questa città.”Aspettando Godot, dal 2008 sino ai giorni nostri, il taglio delle risorse, in media, è stato di oltre il 40%” – ha proseguito Davide Foti, segretario SLC-CGIL – e sulle retribuzioni, per il Bellini, dopo lo sblocco del DURC, sono stati regolamentati gli stipendi, per lo Stabile, invece, si è fermi ad un acconto sulle mensilità di febbraio.”
(Un plauso va ai lavoratori, e in particolare ai precari che da vent’anni(!) attendono la regolarizzazione del rapporto di lavoro)
In questo quadro, la strada maestra da seguire per la riorganizzazione & programmazione, che non va fatta “sulla pelle” dei lavoratori è una sola; “il FURS (Fondo unico per lo spettacolo) va distribuito in maniera meritocratica e in base alla qualità della produzione – ha aggiunto ancora Foti – e che non venga usato, come al solito, per tamponare quelli che sono i debiti di altri teatri meno produttivi e meno qualitativi del territorio siciliano.”
Tra numeri & cifre Giovanni Pistorio, Fillea CGIL, ha spiegato come l’inizio della crisi dello Stabile sia datata 2012, “con il taglio del 35% delle risorse deciso dalla Regione a stagione ancora in corso, – e ha sottolineato ancora – con una manovra successiva la decurtazione fu reintegrata per tutti i teatri del 17% ad eccezione dello storico teatro catanese.”
Come si è andato avanti? “Grazie ad una serie di azioni concordate con il sindacato – ha concluso Pistorio – eliminando sprechi, quali consulenze da 80.000 e affitti per 160.000 euro.”
In sintesi, la “politica fuori dal Teatro”… anche se è chiaro a tutti quanto i politicanti siano amanti del palcoscenico.
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