Cultura e antimafia, “Catania Qualunque”: quando i colletti bianchi erano in camicia nera


Pubblicato il 01 Ottobre 2015

di marco pitrella & marco benanti (vignetta di Vincenzo Baiamonte)

 Nell’ambito delle iniziative socio-culturali del “dove eravamo rimasti” e sul 900 “appena trascorso”, l’antimafia – quella “ufficiata” & non di facciata – organizza il 2 ottobre una tavola rotonda dal titolo “Catania Qualunque”.  Scopo, l’analisi del fenomeno mafioso negli anni ‘30 – quello delle camice nere antesignane dei colletti bianchi – è la pesante eredità che esso ha lasciato e che tutt’ora rappresenta un freno per lo sviluppo eco-sostenibile-solidale. Insomma paghiamo ancora un prezzo, pardon un pizzo, a distanza di ottant’anni e rotti.

Tempo permettendo l’appuntamento è alle ore 20.00 a Cortile Casermone.

La “Catania Bene” in platea; comodamente seduti, ex comunisti di area migliorista sempiterni devoti all’incarico che, predicando la doppia morale, del salotto un cortile  hanno fatto.

Solita retorica da vecchia politica, hanno tuonato i grillini di tutto il web; colpa dei vitalizi ai gerarchi fascisti!

 Per motivi di ordine pubblico “lustr’assenti” – giocano a farsi le scarpe –  Berretta l’Onorevole Giuseppe & Enzo il sindaco Bianco; tra i due litiganti gode il direttore di Ienesicule. Il peggiore.

Pare, si dice, si mormora che Berretta, irritato, un comunicato stampa ha preparato che su Sudpress, ovviamente, sarà pubblicato.

Per questioni “tutte al femminile” non parteciperanno né la First Lady Adele Palazzo & né la Premier Dame Valeria Sudano.  

Previsti gli interventi di Bimbo Gianduiotto, cronista d’assalto dell’ar-rivista “Cronaca della nonnina” e collaboratore dell’emittente Tre-Sette e mezzo. Accanto a lui, tra la rava & la fava, il plurideputato Claudio Asparago che la malavita combatte – in differita – da un seggio in Lombardia. 

In forse, per troppo ancoraggio alla sua memoria, la presenza dell’autobiografico Riccardo Orioles. Le analisi fatte dal giornalista de “I Siciliani” sono ibernate, come in un frigorifero, al 1982. Matteo Iannitti, “la rossa giovinezza”, siamo certi cercherà visibilità criticando, da “manifesto”, il cartellone dell’evento in odor d’apologia fascista al grido “è cosa loro!”. Enzo Napoli, segretario provinciale piddìno e più volte paparazzato in costume, ha fatto sapere che “i bagni migliori sono quelli di settembre” e per questo – essendo in ottobre – ha confermato, sole permettendo, la partecipazione. Altrimenti invierà un fax – d’auguri e felicitazioni – da San Giovanni Li Culi.

Infine… “L’attualità del dibattito è necessaria a rompere il muro d’omertà che le precedenti amministrazioni di Centro-Destra hanno innalzato”; sembra un testo dei Pink Floyd, ma in realtà è il plauso che ha espresso l’assessore ai “saperi e la bellezza condivisa” – ce l’abbiamo solo noi! – il compagno Orazio Licandro dal suo profilo facebook, quello sinistro, quello giusto… giusto come la parte migliore di questa “stupenda e misera” città che piace alla gente che piace.

 

 

 


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