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Da Caltanissetta con furore: Salvatore Amorelli fa arrossire Banca d’Italia e un pugno di istituti di credito
Pubblicato il 15 Marzo 2012
Anche i ricchi “piangono”. Clamoroso, un imprenditore “batte” le banche! La storia di Salvatore Amorelli, genio delle pipe…
di Iena Antiusura, Marco Benanti
La Sicilia non è soltanto piagnisteo e “destino cinico e baro”: ci sono anche personaggi tosti. Che sanno che si vive una volta sola. Malgrado gli “zombie” che li circondano. Come Salvatore Amorelli, imprenditore nisseno noto in tutto il mondo per le sue pregevoli pipe, finite anche nelle mani di Papi e Presidenti di Stati (nella foto con Clinton).
Bene, Amorelli da anni è al centro di una travagliata vicenda di presunta usura bancaria. Malgrado tutto, Amorelli tira dritto e adesso ha fatto davvero un “colpaccio”: la Banca d’Italia ha dovuto rettificare i dati –evidentemente inesatti- che le erano stati comunicati da un gruppo di istituti di credito sul conto proprio dell’imprenditore. E così, dopo le opportune verifiche, ha immesso in “centrale rischi” quelli rettificati, ovvero quelli veri! Un risultato sensazionale, una “vittoria” importante, nel contesto di quel sistema legato alla “centrale dei rischi” che di fatto è una vera “mannaia” per le imprese, talora penalizzate per banali vicende di ritardi o piccole controversie.
Per fortuna, Amorelli ha avuto al suo fianco due avvocati come Marcello Petitto di Caltanissetta e Paolo Grassi di Roma, che lo assistono nelle numerose cause civili avviate da Amorelli contro le banche. Secondo i due legali “sono dovute solo le segnalazioni corrette e veritiere, perché quelle errate o che rappresentano una realtà falsata, sono illegittime e causano un danno ingiusto che va risarcito”. In sede penale, invece, è l’avvocato Pietro Ivan Maravigna ad assistere l’imprenditore, che si ritiene vittima di usura. Un altro “fronte” ancora aperto, che promette ulteriori sorprese. Non mancheremo di seguire la vicenda. Intanto, diciamo –senza alcuna falsa obiettività- forza Amorelli!
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