Oggi “Il fatto quotidiano” pubblica una sua interessante video-inchiesta dal titolo “Alfano e le ‘bugie ministeriali’. Tribunale di Sciacca verso la chiusura”. Pur essendo sicuri che il collega sta lavorando a ben altro, ve la riportiamo qui di seguito, così da rendervi partecipi di quel che sta accadendo a Sciacca, terra di Angelino Alfano. Buona lettura!
“Non solo enti locali. La mannaia della manovra economica del governo colpisce anche la giustizia e chiude le procure. Come a Sciacca, seconda città della provincia di Agrigento (terra del segretario politico del Pdl Angelino Alfano) dove cancellieri, avvocati e amministratori sono sul piede di guerra.
Quel palazzo è l’unico presidio di giustizia all’interno di una delle roccaforti del Pdl, dove è molto influente anche il numero uno di Cosa Nostra: Matteo Messina Denaro. La popolazione è infuriata perché nel 2009 era stato lo stesso Alfano, da ministro della Giustizia, ad assicurare: “il tribunale di Sciacca, e questa è una notizia buona che vi do, non corre alcun rischio di chiusura”. “Bugie ministeriali”, dicono i cittadini. Di Antonio Condorelli”
Clicclando qui sotto potrete vedere la video-inchiesta realizzata da Antonio Condorelli al Tribunale di Sciacca, presidio di sicurezza e lotta al crimine organizzato,oggi a rischio chiusura nonostante le promesse dell’ex ministro della Giustizia, Angelino Alfano
Clicca e vedi la video-inchiesta sul Tribunale di Sciacca a rischio chiusura
“Mi desta parecchia preoccupazione l'idea di un piano regolatore portuale che preveda l’abbattimento degli storici…
Problemi respiratori, congiuntiviti e dermatiti La pulizia di strade e piazze nei comuni interessati dalla…
Prosegue in Sicilia il tour letterario di Giankarim De Caro. Dopo Palermo, Cefalù, Bagheria, Marsala, Gratteri…
«Sul Centro Direzionale della Regione Siciliana a Catania è opportuno non abbandonare progetto e investimento.…
Il Circolo Canoa Catania tocca quota 219 titoli italiani nella sua storia All’Idroscalo di Milano si…
comunicato stampa La spada di Damocle di un secondo dissesto penderebbe sulla testa dei cittadini…