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Dateci la voce a Concetta Raia, per piacere
Pubblicato il 05 Maggio 2020
di iena marco pitrella (con il concorso esterno di Marco Benanti)
Ormai sono quasi cinque anni che non è più all’Assemblea Regionale: dateci la voce a Concetta Raia, per piacere.
Dateci la voce a Concetta Raia e a quelle che… col flashmob del 2 maggio “dateci voce” appunto, hanno chiesto un riequilibrio di genere nelle task force del governo, in piena pandemia.
Troppi uomini e troppe poche donne, hanno sostenuto. E quel che è peggio è che persino Conte, Giuseppi, “supino” ha risposto “obbedisco!”: “chiamerò Colao per integrare il comitato degli esperti, chiamerò Borrelli per integrare il comitato tecnico scientifico”, ha promesso.
Dateci voce a Concetta Raia. Dateci voce nel comitato degli esperti o dateci voce nel comitato tecnico scientifico oppure dateci voce in tutti e due, nel comitato degli esperti e nel comitato tecnico scientifico; del resto, dicevamo, dell’onorevole Concetta Raia si sta parlando.
A quel punto c’è da pensare che Conte, che Borrelli e che Colao stiano tremando. Per non dire di Nicola Zingaretti, allarmato per la segreteria nazionale: potrebbe esserci Angelo Villari in agguato. Dalla segreteria provinciale di Catania alla segreteria nazionale per Angelo – “il mio amico ANGELO”, come ella ebbe a definirlo su facebook un bel dì – sarebbe un salto per il quale tutti sanno essere pronto da anni. Dategli voce a Concetta Raia: addirittura si mormora che il Presidente della Repubblica possa fare un intervento in tal senso.
Dategli la voce, che sarebbe bello vederla con una felpa, sempre la stessa, accanto a Fabrizio Pregliasco. Dategli la voce a Concetta Raia, pure con il linguaggio dei segni, magari ad ogni bollettino accanto a Borrelli.
Che poi l’ha scritto, Concetta Raia, sempre sul suo profilo facebook: “durante l’emergenza Covid-19 è stato essenziale e decisivo il contributo delle donne che a vario titolo, dai medici fino alle casalinghe hanno dimostrato di essere elemento imprescindibile per la tenuta sociale del nostro paese”.
Dategli voce a Concetta Raia, in un momento come questo non avendo altro di meglio da fare ha avuto il bisogno di sottolineare – senza nulla di personale, come no – il contributo delle donne “dai medici alle casalinghe”: e la parabola “dai medici alle casalinghe” si commenta da sé.
“In tutte le task force costituite e costituende – ha proseguito – sarà necessario valorizzare la presenza femminile, con una partecipazione che si attesti attorno al 50% dei componenti”.
Ecco, l’ha detto. Perché in realtà è ben altra la verità: dal riequilibrio di genere all’automatismo il passo è breve. Non a caso proprio dal comitato “dateci voce” hanno rilanciato: “La rappresentanza va portata al 50% in ogni luogo dove lo Stato e le istituzioni decidono”.
“Né fatica e né dedizione”, nel pieno stile del sindacato e nel pieno stile del partito democratico, guai a parlar del merito.
Metà donne in parlamento, metà donne al Senato, metà donne nella Corte Costituzionale, metà donne nei consigli regionali e metà donne nei consigli comunali; o, detto altrimenti, Concetta Raia in Parlamento, Concetta Raia al Senato, Concetta Raia alla Corte Costituzionale (sic!), Concetta Raia al consiglio regionale, Concetta Raia al consiglio comunale: ecco l’automatismo, e senza che occorra la quota Cgil.
A proposito di Cgil, Rota, Giacomino, per non sbagliare ha fatto il post: “firmiamo in tanti!”, perché non si sa mai.
Ora, che non finisca come l’ultima volta, care compagne e cari compagni, quando a Concetta Raia non l’hanno candidata alla Camera dei Deputati, siccome c’era abituata, e fici tuttu du burdellu; va bene che non stiamo discutendo di Angelo Villari…
… però, ripeto, se non la mettono nel comitato degli esperti o se non la mettono nel comitato tecnico scientifico, che non finisca come l’ultima volta, perché io non ci sto.
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