di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
Decreto Sì, Decreto No: gli ultimi “botti” dalla Lega e da Leoluca Orlando
Pubblicato il 07 Gennaio 2019
“LEOLUCA ORLANDO ISTIGA ALLA DISOBBEDIENZA DELLE LEGGI DI ORDINE PUBBLICO
«Chiunque pubblicamente istiga alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico […] è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni». Così recita l’articolo 415 del Codice Penale, la norma è stata posta dal legislatore a tutela dell’ordine pubblico e in particolare è volta a punire quelle condotte che, pur non determinando la commissione di un reato specifico, provocano nella collettività inquietudine ed allarme sociale.
Ora, vorremmo sapere da chi di competenza, se la condotta di Leoluca Orlando, avversa al decreto voluto dal ministro Matteo Salvini sulla sicurezza, viola o meno il presente articolo.
E che dire inoltre di Fabio Citrano, responsabile ufficio stampa del Comune di Palermo, che su un social media ha rivolto un insulto irripetibile allo stesso ministro? A noi infatti risulta che sia ancora reato vilipendere un membro del governo.
Non si vergogna Leoluca Orlando di continuare a rappresentare così miseramente i sindaci siciliani in qualità di presidente dell’Anci? Se conserva ancora un briciolo di rispetto per le istituzioni, dovrebbe cacciare via il responsabile dell’ufficio stampa che ha insultato il ministro Salvini e subito dopo dimettersi dai suoi incarichi istituzionali, perché dovere di un sindaco è di promuovere la legalità e il rispetto delle legge e non istigare alla violazione di quest’ultima.
Dia prova in questo modo della sua coerenza politica e la smetta di utilizzare il suo ruolo amministrativo per screditare le istituzioni.
Fabio Cantarella, coordinatore regionale Lega per gli Enti Locali
Anastasio Carrà, coordinatore provinciale Lega per gli Enti Locali”
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“Sig. Ministro, meno Facebook e più fatti.”
Lo chiede a Matteo Salvini il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, riferendosi ai ripetuti annunci, già cinque, di “imminente” consegna ai palermitani di alcune ville confiscate alla mafia.
Da luglio dello scorso anno fino a ieri, il Ministro più volte su Facebook ha affermato che verrà a Palermo, ricordando che una delle ville sarà destinata ai servizi per bambini autistici.
Orlando in un post fatto su Facebook oggi, ricorda al Ministro che “da mesi, ormai più di 6 mesi, annuncia che verrà a consegnare ai palermitani delle ville confiscate, ma oltre gli annunci niente. C’è qualche problema?”
“Se stesse un po’ meno su Facebook e un po’ più al Ministero – incalza Orlando – saprebbe perché i suoi uffici non fanno la consegna. Noi, i palermitani, aspettiamo.”
La vicenda riguarda tre ville confiscate alla famiglia mafiosa dei Lo Cicero nel 2013, che la Giunta comunale di Palermo ha deciso di destinare ad attività sociali.
In particolare, una villa, in collaborazione con l’ASP dovrebbe essere destinata a servizi per cittadini con autismo; una villa dovrebbe diventare la “Casa del volontariato” affidata al CESVOP – Centro Servizi per il Volontariato di Palermo; una terza villa dovrebbe diventare la sede della “Consulta comunale per la Pace”.
Nel suo Post, Orlando fa infine un riferimento anche agli immobili da destinare all’emergenza abitativa. Secondo Orlando vi sarebbero infatti “una quarantina di famiglie di palermitani nella lista di emergenza abitativa che aspettano il Ministro per l’assegnazione di un alloggio confiscato.”
Link diretto al Post
https://www.facebook.com/leolucaorlandosindaco/photos/a.422899234392312/2500258659989682/?type=3&theater“
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